MISSCLAWDY
25-08-2006, 15:21
La prima domanda che ho fatto a Kathy è stata semplice. Chi è Kathy? Tipico di Kathy ,e come io mi ero aspettato che rispondesse , non sono stato deluso quando ha detto…
Aha. Se solo fosse semplice dare una risposta!
Così ho proseguito con alcune domande più facili... Quanti anni avevi quando ti è nato per la prima volta il desiderio di fare la cantante come lavoro?
sono cresciuta cantando in chiesa, ma ricordo chiaramente una domenica mattina all’età di dodici anni quando ho iniziato a cantare un piccolo assolo che avevo nel coro , e la mia voce di bambina ad un certo punto durante la settimana precedente era diventata la voce di una donna! Ero scioccata, così come lo erano quelli intorno a me.E’stato allora che ho iniziato a prendere le lezioni di canto seriamente, e ho iniziato a sognare che un giorno sarei stata una cantante professionista.Quando ho raggiunto i sedici anni ho iniziato a credere veramente che un giorno sarebbe stato possibile.
quali erano le tue aspirazioni da ragazza?
Suppongo fossero le stesse di tante altre ragazze giovani;sognavo di incontrare il mio principe azzurro,e di avere figli naturalmente.questo era il mio più grande desiderio.subito a seguire, tuttavia,e quasi a pari merito, c’era il sogno di diventare una cantante professionista, e certamente il forte desiderio di rendere il mondo in qualche modo migliore prima della mia fine.credevo veramente che se avessi lavorato abbastanza e mi fossi preparata per qualsiasi cosa avessi in mente, sarebbe venuto tutto naturale, come quando si piantano dei semi nel terreno e poi nasce un albero, pensavo che ogni idea che concepivo e nutrivo avesse portato dei frutti. Credevo che le stesse leggi che si applicano alla natura si potessero applicare alle idee e ai pensieri.Non c’era assolutamente possibilità che questi pensieri, questi sogni, queste idee, non portassero frutti. A un certo livello, questo modo di credere effettivamente è vero!
Ho anche scoperto che molte cose nella vita semplicemente ti capitano, non importa ciò che hai programmato. Questo è quando le cose iniziano a diventare complicate. Ci sono momenti nella vita in cui uno deve decidere come rispondere e come reagire a questi eventi. Non ho ancora incontrato una persona che non fosse magari impegnata a preparare il tè quando all’improvviso…sono stati costretti a preparare una limonata per sopravvivere , o chissà cosa..???La cosa importante è avere qualche piano d’azione ,e quindi una buona idea su come reagire quando la vita fa a modo suo.
dicci a che punto eri nella tua carriera quando hai iniziato a lavorare con Elvis?
Cantavo da professionista dal 1963(appena dopo preso il diploma)e sono stata chiamata da Elvis nell’agosto del ’70.Quindi..ero tra il sesto e il settimo anno della mia carriera.avevo già viaggiato parecchio e avevo deciso senza ombra di dubbio di non voler più muovermi di città in città , infatti fortunatamente avevo cominciato a fare lavoro in studio in Los Angeles nel 1968 , e avevo appena cominciato a godermi davvero di essere fissa in un posto e non di dovere spostarmi sempre di città in città.
Quando Elvis mi chiamò stavo lavorando con i Ray Coniff Singers, I johnny mann singers, e il mio concerto principale fu quello dei Jimmy Joyce singers.apparivamo regolarmente negli show di Red Skelton, Tim Conway, Bobby Darin, inoltre facevamo colonne sonore e altri show televisivi come quello che una volta era conosciuto come “Hollywood palace” , una cosa del genere. Andavamo anche tutti i giorni da una sessione di registrazione ad un’altra, con artisti diversi, molti giorni senza neanche sapere di ora in ora dove saremmo stati chiamati dopo!nelle pause caffè controllavamo tutti le nostre segreterie telefoniche per vedere se avevamo altre sessioni da fare o se per quel giorno era finita lì e saremmo potuti andare a casa.Ho scoperto che all’epoca ero veramente eccitata dal non sapere dove sarei stata per l’intero giorno , e il brivido di lavorare sempre con nuovi artisti , conosciuti e non, era molto interessante per me.
Lavorare con così tanti degli artisti famosi che erano così conosciuti era molto affascinante.ognuno con il suo particolare talento o dono mi intrigava. Molti di loro erano artisti che non mi avevano particolarmente colpito finchè non ho lavorato con loro. Ero di continuo sorpresa di trovare artisti che non avevo veramente apprezzato finchè non ci ho lavorato insieme. Durante queste sessioni diveniva ovvio per me il motivo per cui un particolare artista aveva lasciato il suo marchio nell’industria discografica.
Sorprendentemente , Elvis stesso fu uno di questi. Finchè non ho lavorato con lui, non ho visto i suoi “doni” dal vivo, non riuscivo ad apprezzare a pieno la sua grandezza. C’erano alcuni dei suoi dischi che pensavo fossero divertenti, ma il suo vero genio non l’ho visto fino a che non ho iniziato a passare del tempo con lui. Il suo successo commerciale aveva chiaramente messo in ombra il suo vero genio, il dono che aveva di interpretare una canzone e farla sua.
Aha. Se solo fosse semplice dare una risposta!
Così ho proseguito con alcune domande più facili... Quanti anni avevi quando ti è nato per la prima volta il desiderio di fare la cantante come lavoro?
sono cresciuta cantando in chiesa, ma ricordo chiaramente una domenica mattina all’età di dodici anni quando ho iniziato a cantare un piccolo assolo che avevo nel coro , e la mia voce di bambina ad un certo punto durante la settimana precedente era diventata la voce di una donna! Ero scioccata, così come lo erano quelli intorno a me.E’stato allora che ho iniziato a prendere le lezioni di canto seriamente, e ho iniziato a sognare che un giorno sarei stata una cantante professionista.Quando ho raggiunto i sedici anni ho iniziato a credere veramente che un giorno sarebbe stato possibile.
quali erano le tue aspirazioni da ragazza?
Suppongo fossero le stesse di tante altre ragazze giovani;sognavo di incontrare il mio principe azzurro,e di avere figli naturalmente.questo era il mio più grande desiderio.subito a seguire, tuttavia,e quasi a pari merito, c’era il sogno di diventare una cantante professionista, e certamente il forte desiderio di rendere il mondo in qualche modo migliore prima della mia fine.credevo veramente che se avessi lavorato abbastanza e mi fossi preparata per qualsiasi cosa avessi in mente, sarebbe venuto tutto naturale, come quando si piantano dei semi nel terreno e poi nasce un albero, pensavo che ogni idea che concepivo e nutrivo avesse portato dei frutti. Credevo che le stesse leggi che si applicano alla natura si potessero applicare alle idee e ai pensieri.Non c’era assolutamente possibilità che questi pensieri, questi sogni, queste idee, non portassero frutti. A un certo livello, questo modo di credere effettivamente è vero!
Ho anche scoperto che molte cose nella vita semplicemente ti capitano, non importa ciò che hai programmato. Questo è quando le cose iniziano a diventare complicate. Ci sono momenti nella vita in cui uno deve decidere come rispondere e come reagire a questi eventi. Non ho ancora incontrato una persona che non fosse magari impegnata a preparare il tè quando all’improvviso…sono stati costretti a preparare una limonata per sopravvivere , o chissà cosa..???La cosa importante è avere qualche piano d’azione ,e quindi una buona idea su come reagire quando la vita fa a modo suo.
dicci a che punto eri nella tua carriera quando hai iniziato a lavorare con Elvis?
Cantavo da professionista dal 1963(appena dopo preso il diploma)e sono stata chiamata da Elvis nell’agosto del ’70.Quindi..ero tra il sesto e il settimo anno della mia carriera.avevo già viaggiato parecchio e avevo deciso senza ombra di dubbio di non voler più muovermi di città in città , infatti fortunatamente avevo cominciato a fare lavoro in studio in Los Angeles nel 1968 , e avevo appena cominciato a godermi davvero di essere fissa in un posto e non di dovere spostarmi sempre di città in città.
Quando Elvis mi chiamò stavo lavorando con i Ray Coniff Singers, I johnny mann singers, e il mio concerto principale fu quello dei Jimmy Joyce singers.apparivamo regolarmente negli show di Red Skelton, Tim Conway, Bobby Darin, inoltre facevamo colonne sonore e altri show televisivi come quello che una volta era conosciuto come “Hollywood palace” , una cosa del genere. Andavamo anche tutti i giorni da una sessione di registrazione ad un’altra, con artisti diversi, molti giorni senza neanche sapere di ora in ora dove saremmo stati chiamati dopo!nelle pause caffè controllavamo tutti le nostre segreterie telefoniche per vedere se avevamo altre sessioni da fare o se per quel giorno era finita lì e saremmo potuti andare a casa.Ho scoperto che all’epoca ero veramente eccitata dal non sapere dove sarei stata per l’intero giorno , e il brivido di lavorare sempre con nuovi artisti , conosciuti e non, era molto interessante per me.
Lavorare con così tanti degli artisti famosi che erano così conosciuti era molto affascinante.ognuno con il suo particolare talento o dono mi intrigava. Molti di loro erano artisti che non mi avevano particolarmente colpito finchè non ho lavorato con loro. Ero di continuo sorpresa di trovare artisti che non avevo veramente apprezzato finchè non ci ho lavorato insieme. Durante queste sessioni diveniva ovvio per me il motivo per cui un particolare artista aveva lasciato il suo marchio nell’industria discografica.
Sorprendentemente , Elvis stesso fu uno di questi. Finchè non ho lavorato con lui, non ho visto i suoi “doni” dal vivo, non riuscivo ad apprezzare a pieno la sua grandezza. C’erano alcuni dei suoi dischi che pensavo fossero divertenti, ma il suo vero genio non l’ho visto fino a che non ho iniziato a passare del tempo con lui. Il suo successo commerciale aveva chiaramente messo in ombra il suo vero genio, il dono che aveva di interpretare una canzone e farla sua.