Visualizza Versione Completa : Elvis: speciale su OndaRock.it
Ciao,
Vi informo che sulla homepage di Ondarock trovate un mio speciale su Elvis, con un'intervista a Stefano I. Bianchi, direttore di "Blow Up".
il link diretto alla pagina è questo:
http://www.ondarock.it/speciali/presley_bianchi.htm
Spero sia di vostro gradimento (sia chiaro che io sono un fan di Elvis).
sghianda
09-01-2009, 11:02
Complimenti. Finalmente un'intervista seria con risposte date da uno che di musica
ne capisce. Indipendentemente dai gusti musicali.
Purtroppo una goccia in un mare di bidonate.
Gran bella intervista, Paolo!!!
Soprattutto complimenti per le domande intelligenti che hai fatto tu :-brav:-brav:-brav
Sono rimasta perplessa di fronte ad alucne risposte e considerazioni, ad esempio questa
"A ucciderlo fu la perdita della popolarità: Elvis The Pelvis fu un prodotto della televisione e dello schermo molto più che della musica, quindi godette (e subì) una popolarità amorfa e inconoscibile, distantissima da quella "reale" e fisica della musica popular tradizionale: una popolarità che tanto rapidamente ti abbraccia quanto rapidamente ti abbandona (a differenza di quella della musica "rock")"
e questa
"Nello specifico di Elvis si tratta dei reflui della cultura di massa, cioè di elementi necessari e indispensabili all’esistenza stessa di una cultura di massa, che vive principalmente di isteria e idolatria e poggia sull’adorazione del divo la sua stessa essenza ed esistenza. “Fenomeno di successo, fenomeno di cesso”, dicevano tanti anni fa i miei amati Squallor… "
però capisco che è l'opinione del critico musicale (cosa che io non sono:-x4)e non necessariamente si deve essere d'accordo !!:xmas_icon_wink::xmas_icon_cool:
Grazie, sono contento vi sia piaciuta!
Sinceramente nemmeno io concordo del tutto con alcune affermazioni di Bianchi, ma il suo è sicuramente un parere autorevole ed equilibrato.
Purtroppo spesso alcuni critici nostrani giudicano negativamente la figura di Elvis (recentemente è diventato di moda sparare anche sui Beatles), ma sopratutto per incomprensione e incompetenza.
Spero che sulle pagine di Ondarock ospiteremo prima o poi anche una esauriente monografia...
Grazie, sono contento vi sia piaciuta!
Sinceramente nemmeno io concordo del tutto con alcune affermazioni di Bianchi, ma il suo è sicuramente un parere autorevole ed equilibrato.
Purtroppo spesso alcuni critici nostrani giudicano negativamente la figura di Elvis (recentemente è diventato di moda sparare anche sui Beatles), ma sopratutto per incomprensione e incompetenza.
Spero che sulle pagine di Ondarock ospiteremo prima o poi anche una esauriente monografia...
E' stata davvero una bella intervista domande intelligenti e risposte date da una persona obiettiva. Davvero complimenti e spero k il tuo desiderio venga accolto...magari con una petizione:-brav
Grazie ancora.
Va detto che Ondarock (perlomeno nella figura del suo direttore Claudio Fabretti), non ha mai avuto nulla in contrario ad ospitare una monografia di Elvis. Se non è stato fatto, è soltanto perchè nessuno dei collaboratori si è mai proposto di scriverla. Se qualcuno di voi con buone capacità di scrittura volesse proporsi per fare un lavoro il più possibile obiettivo, potremmo anche valutare di pubblicarlo...
Clint Reno
11-01-2009, 09:00
Complimenti Paolo, hai fatto domande molto intelligenti, ottimo lavoro!!! ;)
"A ucciderlo fu la perdita della popolarità: Elvis The Pelvis fu un prodotto della televisione e dello schermo molto più che della musica, quindi godette (e subì) una popolarità amorfa e inconoscibile, distantissima da quella "reale" e fisica della musica popular tradizionale: una popolarità che tanto rapidamente ti abbraccia quanto rapidamente ti abbandona (a differenza di quella della musica "rock")"
Ma cosa ha capito di Elvis questo critico?
Boh?
Ma cosa ha capito di Elvis questo critico?
Boh?
beh, il discorso della popolarità televisiva mi sembra abbastanza vero. Quello della perdita della popolarità invece non mi convince: nei primi '70 la popolarità di Elvis era alle stelle, e proprio grazie alla televisione...
Little Caroline
12-01-2009, 18:02
Bella intervista anche se non condivido tutte le risposte date dal critico.
Salve Paolo, come già detto da altri ragazzi, l'intervista è molto bella, le domande azzeccate, ma...le risposte in certi punti lasciano parecchio a desiderare....
Tengo a precisare che la mia non è una critica, ma solamente un'opinione, un punto di vista e, non essendo io "critico musicale", potrei anche dire un sacco di fesserie, ma vorrei però riportare alcuni esempi per poterci ragionare sopra insieme. (Sarebbe ottimale avere qui tra noi il critico Sig. Bianchi a cui è stata fatta l'intervista, così ci si potrebbe spiegare direttamente con lui :-x5 ).
Nella risposta alla prima domanda si legge:
"......Di lui si ricordano solo il terrificante kitsch dell'abbigliamento scenografico anni 70 e di Graceland (avendola visitata qualche anno fa devo confermare: il regno assoluto del peggior kitsch immaginabile da mente umana…)..."
Sul fatto che di Elvis si ricordino spesso e volentieri questi aspetti non c'è il minimo dubbio, ma ero convinta che fosse il "grande pubblico" a soffermarsi unicamente su di loro.
Per quanto riguarda l'abbigliamento scenografico - altrimenti dette jumpsuits - ritengo che sia caratteristica delle "star" presentarsi sul palco con costumi (in certi casi nel vero senso della parola) che diano un po' di verve al concerto.
Sicuramente non verrebbe gradita, ad esempio, Madonna che si presenta sul palco con la tuta da jogging o con il vestito semplice che magari usa per andare a fare la spesa; il gruppo dei "Kiss" forse non sarebbero stati tali se non si fossero dipinti la faccia; etc..etc... In poche parole, ritengo che quando una star si presenta sul palco per un concerto, il suo abbigliamento debba rientrare nei canoni dello "spettacolo", deve fare spettacolo anche con il suo abbigliamento.
Riguardo a Graceland, posso pensare che il kitch si possa trovare nella Jungle Room, se così la sia vuole definire; ma altre stanze ordinarie come la sala da pranzo o la cucina non mi sembra abbiano nulla di kitch.
Mi chiedo, quindi, quanto l'essere prevenuti, avendo sentito per anni e anni le stesse cose, possa aver influito su questo giudizio?
Nella risposta per una compilation ideale si legge:
"....Le mie dieci canzoni sono, in ordine di gradimento, "Love Me Tender", "Baby Let's Play House", "That's All Right (Mama)", "Young and Beautiful", "Heartbreak Hotel", "Blue Suede Shoes", "Hound Dog", "Don't Be Cruel", "I Believe", "Jailhouse Rock" e "It's Now Or Never"....".
Purtroppo questa risposta sembra confermare il fatto che in Italia Elvis è conosciuto solamente per le solite 10 canzoni più famose...che sono praticamente quelle della lista (a parte forse "I Believe").
In un'altra risposta:
".....A ucciderlo fu la perdita della popolarità: Elvis The Pelvis fu un prodotto della televisione e dello schermo molto più che della musica, quindi godette (e subì) una popolarità amorfa e inconoscibile, distantissima da quella "reale" e fisica della musica popular tradizionale: una popolarità che tanto rapidamente ti abbraccia quanto rapidamente ti abbandona....."
Forse non è chiaro a me in che senso "Elvis fu un prodotto della televisione più che della musica" e, quindi, non capisco in quale modo possa essere stato abbandonato dalla popolarità televisiva, che sarebbe divenuta causa della sua "distruzione" come artista, quando si sa che Elvis durante gli anni 70 ebbe ben poco a che fare con la TV, in quanto visse praticamente sul palco, regalando ai fans oltre 1000 concerti tra Las Vegas e oltre 100 città degli USA, facendo il tutto esaurito fino all'ultimo concerto del 26 Giugno 1977 ad Indianapolis.
Poi arriviamo al piatto forte :-x4:
"....Elvis è arrivato a ricoprire un ruolo che sfiora la religiosità unicamente per la stupidità/ingenuità del popolo americano. Il discorso potrebbe esser applicato a mille altri fenomeni para-religiosi, dalla madonnina piangente di Civitavecchia a Padre Pio, per restare a casa nostra. Sono fenomeni d’isteria di massa, paradigmi della debolezza/forza di una cultura e di un popolo interessanti da studiare sociologicamente, ma quasi irritanti, nel nostro caso, se applicati all’ambito musicale...."
Non mi voglio addentrare in meandri religiosi perchè questa non è la sede più adatta; volendo cmq esprimere un'opinione ritengo che paragonare Elvis a Padre Pio sia un po' esagerato; ed etichettare persone come Padre Pio solamente come frutto di isteria di massa...sia decisamente oltre le righe.
Come detto all'inizio del topic, questa mia risposta non vuole essere una critica, ma solamente l'esposizione del mio personale punto di vista, nel pieno rispetto di quello del Sig. Bianchi. :-x5
LISA
Ciao Lisa,
come dicevo qualche post fa, anche io non concordo con alcune posizioni di Bianchi... poi in privato ne abbiamo discusso per giorni, ma nell'intervista era giusto che lui desse le sue risposte a prescindere dal mio pensiero.
ora sono un pò di fretta, ma appena posso ti rispondo su alcuni punti...
iocanto2004
13-01-2009, 22:18
mi limitero a dire che quoto Lisa al 100%,
anzi no non mi limito, il critico "critica molto" il personaggio Elvis, non il cantante Elvis prodotto della televisione , ma assolutamente no, la televisione ha proposto alla massa Elvis come personaggio di spettacolo, con la sua voce che non è stata certa costruita in televisione, bah sarà per quello che i critici non mi convincono li vedo come gli architetti sempre troppo estremisti nelle loro scelte che devono essere uniche . I migliori critici siamo noi stessi, non facciamoci dire da un altro se una cosa ci piacerà oppure no, proviamola e giudichiamo. Scusatemi ma quando sento certe ........te su Elvis impazzisco . ciao ciao a tutti
Complimenti Paolo, l'intervista mi è piaciuta, ma le risposte meno....io non sono un critico musicale, non mi intendo neanche di musica, però....parlare di declino di Elvis nel 70 non riesco a prenderlo come qualcosa detto da un critico, perchè significa che quest'ultimo Elvis non lo conosce!!!
Marzia1969
14-01-2009, 10:29
...io non sono arrivata a tempo...:cry:Me la sono persa!
Marzia, non sei in ritardo. Vai al primo post del topic e clicca sul link: puoi leggere lì l'intervista. :-x5
LISA
Ciao Lisa, premetto che queste sono le MIE risposte, non quelle di Bianchi o quelle che immagino darebbe lui...
Nella risposta alla prima domanda si legge:
"......Di lui si ricordano solo il terrificante kitsch dell'abbigliamento scenografico anni 70 e di Graceland (avendola visitata qualche anno fa devo confermare: il regno assoluto del peggior kitsch immaginabile da mente umana…)..."
Sul fatto che di Elvis si ricordino spesso e volentieri questi aspetti non c'è il minimo dubbio, ma ero convinta che fosse il "grande pubblico" a soffermarsi unicamente su di loro.
Beh, ma infatti qui Bianchi sta spiegando come mai il grande pubblico spesso non conosce Elvis. Non direi affatto che sta parlando della propria categoria...
Per quanto riguarda l'abbigliamento scenografico - altrimenti dette jumpsuits - ritengo che sia caratteristica delle "star" presentarsi sul palco con costumi (in certi casi nel vero senso della parola) che diano un po' di verve al concerto.
Sicuramente non verrebbe gradita, ad esempio, Madonna che si presenta sul palco con la tuta da jogging o con il vestito semplice che magari usa per andare a fare la spesa; il gruppo dei "Kiss" forse non sarebbero stati tali se non si fossero dipinti la faccia; etc..etc... In poche parole, ritengo che quando una star si presenta sul palco per un concerto, il suo abbigliamento debba rientrare nei canoni dello "spettacolo", deve fare spettacolo anche con il suo abbigliamento.
Qui bisogna fare dei distinguo. L'abbigliamento più criticato di Elvis è quello dei primi anni '70. Erano gli stessi anni del glam-rock: David Bowie, i Kiss, New York Dolls, etc. Personalmente, ho qualcosa da eccepire anche sull'estetica di questi individui, secondo me a volte davvero eccessiva e troppo lontana dai canoni del rock and roll. Tuttavia, costoro vengono riscattati dal fatto che in quegli anni erano giovani. Elvis invece aveva ormai quasi quarant'anni... quindi l'eccesso era davvero eccessivo anche per altri versi.
Riguardo a Graceland, posso pensare che il kitch si possa trovare nella Jungle Room, se così la sia vuole definire; ma altre stanze ordinarie come la sala da pranzo o la cucina non mi sembra abbiano nulla di kitch.
Mi chiedo, quindi, quanto l'essere prevenuti, avendo sentito per anni e anni le stesse cose, possa aver influito su questo giudizio?
Su questo non posso rispondere, perchè non ho vistato Graceland...
In un'altra risposta:
".....A ucciderlo fu la perdita della popolarità: Elvis The Pelvis fu un prodotto della televisione e dello schermo molto più che della musica, quindi godette (e subì) una popolarità amorfa e inconoscibile, distantissima da quella "reale" e fisica della musica popular tradizionale: una popolarità che tanto rapidamente ti abbraccia quanto rapidamente ti abbandona....."
Forse non è chiaro a me in che senso "Elvis fu un prodotto della televisione più che della musica" e, quindi, non capisco in quale modo possa essere stato abbandonato dalla popolarità televisiva, che sarebbe divenuta causa della sua "distruzione" come artista, quando si sa che Elvis durante gli anni 70 ebbe ben poco a che fare con la TV, in quanto visse praticamente sul palco, regalando ai fans oltre 1000 concerti tra Las Vegas e oltre 100 città degli USA, facendo il tutto esaurito fino all'ultimo concerto del 26 Giugno 1977 ad Indianapolis.
Questo è vero, ma ricordiamo anche che in tutto il resto del mondo (esclusi USA) la popolarità di Elvis fu solo ed esclusivamente televisiva. "Alhoa From Hawaii" del '73 detiene ancora oggi (credo) il record del pubblico televisivo mondiale... insomma, dire che "Elvis durante gli anni 70 ebbe ben poco a che fare con la TV" mi sembra davvero un'esagerazione nel senso opposto.
Poi arriviamo al piatto forte :-x4:
"....Elvis è arrivato a ricoprire un ruolo che sfiora la religiosità unicamente per la stupidità/ingenuità del popolo americano. Il discorso potrebbe esser applicato a mille altri fenomeni para-religiosi, dalla madonnina piangente di Civitavecchia a Padre Pio, per restare a casa nostra. Sono fenomeni d’isteria di massa, paradigmi della debolezza/forza di una cultura e di un popolo interessanti da studiare sociologicamente, ma quasi irritanti, nel nostro caso, se applicati all’ambito musicale...."
Non mi voglio addentrare in meandri religiosi perchè questa non è la sede più adatta; volendo cmq esprimere un'opinione ritengo che paragonare Elvis a Padre Pio sia un po' esagerato; ed etichettare persone come Padre Pio solamente come frutto di isteria di massa...sia decisamente oltre le righe.
Su questo sono in totale disaccordo con Bianchi. Ritengo che il "culto" di Elvis sia un fenomeno estremamente interessante, degno di studio approfondito, e non vedo il motivo di dare giudizi di valore.
Ciao Paolo, forse abbiamo una visione diversa della questione: prendere ad esempio il concerto "Aloha From Hawaii", che è stato un evento eccezionale, 1 concerto su 1094 trasmesso via satellite, per dire che Elvis durante l'intero periodo anni 70 è stato un fenomeno televisivo, non riesce davvero a trovarmi d'accordo.
Secondo me un personaggio diventa un fenomeno televisivo e la sua carriera dipende unicamente dalla TV quando è sullo schermo spesso e volentieri e la TV diventa il suo unico mezzo di contatto con il pubblico.
Elvis, secondo me, negli anni 70, negli anni dei concerti, non usava sicuramente la TV come mezzo per arrivare al suo pubblico nè in USA e ancora meno qui da noi; usava il palcoscenico e le esibizioni live...purtroppo solamente in America...
LISA
Ciao Paolo, forse abbiamo una visione diversa della questione: prendere ad esempio il concerto "Aloha From Hawaii", che è stato un evento eccezionale, 1 concerto su 1094 trasmesso via satellite, per dire che Elvis durante l'intero periodo anni 70 è stato un fenomeno televisivo, non riesce davvero a trovarmi d'accordo.
Secondo me un personaggio diventa un fenomeno televisivo e la sua carriera dipende unicamente dalla TV quando è sullo schermo spesso e volentieri e la TV diventa il suo unico mezzo di contatto con il pubblico.
Elvis, secondo me, negli anni 70, negli anni dei concerti, non usava sicuramente la TV come mezzo per arrivare al suo pubblico nè in USA e ancora meno qui da noi; usava il palcoscenico e le esibizioni live...purtroppo solamente in America...
LISA
Sono d'accordo con Lisa
Non me ne vogliano coloro che prendono per oro colato quello che dicono i critici musicali italiani, ma da quello che ho potuto capire, secondo me, i nostri critici non sanno un bel niente della carriera di Elvis, (a parte Dario Salvatori). Tutti si fermano agli anni '50, sicuramente un' epoca musicale storica, ma noi sappiamo che l'Elvis artista non muore nel 1958!!!
Mi sono chiesta (magari parlo senza cognizione) se il Sig. Bianchi ha mai visto il Comeback e il TTWII oppure se guardando l’Aloha si fermato solo al jumpsuit, per alla fine giudicare kitsch sia l’abbigliamento di Elvis che la sua casa (argomento dove comunque è questione di gusti e ogni definizione di kitsch è opinabile)
Mi dispiace dirlo, ma la sensazione che percepisco sempre leggendo le interviste ai critici musicali italiani è di una forte carenza di preparazione sull’argomento Elvis Presley e in questo senso, rimango sempre notevolmente perplessa di fronte all’enorme buio mentale che c’è in Italia tra il 1957 e il 1977.
Mi chiedo se Elvis avesse fatto concerti in Italia, cosa direbbero oggi questi critici? Mah!!
D'altra parte, se pensiamo che i miti italiani sono tuttora Gianni Morandi e Orietta Berti !!!:xmas_icon_twisted::xmas_icon_twisted::xmas_ico n_twisted:
AEMILIANVS
18-01-2009, 00:08
1094 concerti tra las vegas ed altre 100 citta degli states
non vorrei sembrare troppo malizioso ma il tipo mi sembra che quando non sa di cosa parlare critica (appunto) un po troppo.
non vuole essere un attacco a un professionista ma mi capita spesso di leggere recensioni e trovo spesso critiche feroci che come in questo caso non vanno a parare da nessuna parte.....la mia opinione è che una persona critica quando attraverso un certo metro di giudizio usando come punto di riferimento il meglio fa un confronto......ora viste le pazzie spendereccie delle star moderne che comprano "lotti" di terrenpo grandi come quartieri per la propria villa che diventa una reggia...come si faccia a parlare male di graceland non lo so.....parlare male delle jumpsuit è da superficiali...erano e sono un simbolo di distinzione....quello è elvis sul palco di un suo concerto.....è la divisa del re del rock....è come criticare freddie mercury a wembley con la corona e mantello....è come parlare male del cilindro di slash dei gun's n roses....
il top l'ha raggiunto dicendo che elvis è frutto della televisione......
elvis in un intervista dice che ha sempre voluto fare l'attore e che ora aveva la possibilità di provare.....a detta di grandi registi aveva anche una gran dote naturale che per colpa del colonnello non ha potuto sfruttare...e che la sua piu grande passione cmq è la musica.....
un artista che fa piu di mille concerti con all'attivo il 100% dei sold out non puo essere definito figlio della tv.....se hai la possibilità di fare di 10 concerti significa che sei un buon musicista....se in una vita riesci ad arrivare a 100 sei di diritto tra i piu grandi se arrivi a 1094 non dico che sei un semidio della musica ma il re del rock 'n' roll è il minimo che ti si possa concedere
mi dispiace aver sottolineato troppo le cose negative ma mi hanno rovinato la lettura di una bellissima intervista con domande molto intelligenti fatte da chi sa di chi e che cosa sta parlando
complimenti per la tua intervista perche è molto ben fatta e sperò che la tua carierra ti porti ad intervistare chi elvis lo ha vissuto....perche forse le uniche persone che ne possno parlare sono queste