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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Il tutto al ritmo di canzoni come questa (il video è del 1990, ma la canzone è del 1954) |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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:-fx:-fx:-fx...Santa pace!!! Meno male che c'è stato Elvis!!!! |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
[quote=hurt;58721]Leggendoil tuo racconto a singhiozzo, per mancanza di tempo, non avevo realizzato che eri ancora inserito nel 54-55, anni in cui i nostri cappotti erano di 2 taglie più grandi, per poterli indossare 3 anni consecutivi, poi rivoltati, passavano ai fratelli minori. Anche le scarpe erano una misura più grande, rendendole calzabili con il cotone in punta. Diventate troppo piccole, si tagliava la punta ed il tallone ..........ed ecco pronti i sandali per l'estate:):)
:-zx Quanto c'è di vero nel tuo apporto. Bisognerebbe aggiungere che i cosiddetti "scarpari" o calzolai, a quei tempi lavoravano a ritmo serrato proprio perchè le scarpe erano riutilizzabili pressochè all'infinito. :-fis Oggi questo genere di mestiere è quasi del tutto scomparso perchè oggi c'è l'"usa e getta". Gondar. |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Dapertutto è un usa e getta, qualsiasi cosa. Che spreco che abbiamo. Queste cose che leggo l'hanno vissuta anche i miei genitori. Pur avendo solo 25 anni ho i genitori che sono arrivati ai 70 , mi hanno avuto a una età che adesso forse sarebbe pericoloso per una donna avere figli , è stato un miracolo, per cui mi raccontano di come era dura la vita ai loro tempi, quando sopratutto hai una famiglia di 9 figli a vestire a dargli da mangiare, a mandarli a scuola e in più senza soldi. Noi a differenza di allora viviamo nel lusso. Negli ultimi anni molte cose sono cambiate. Da quando non si aveva il bagno in casa e bisognava andare fuori o si aveva un bagno esterno chiuso, alla lavatrice che una volta si lavava nelle fontane nei paesini con il sapone fatto con la cenere. Alla televisione che non esisteva.Alla sera si stava rinchiusi tutti in casa o in stalle con le mucche seduti tutti a un grosso tavolo, tra le donne che preparavano maglie, calze di lana per l'inverno e i mariti a fare cestini e attrezzi in legno per l'agricoltura e i bambini che giocavano e si divertivano a fare scherzi nei fienili o nelle viuzze dei paesini. Che tempi.
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Cosa dire poi del calore emesso dalla cucina a legna e del contrastante gelo nelle altre stanze?
Ricordo in modo particolare che la mia camere da letto, era al 3° piano dove regnava un gelo indicibile ed era molto confortante infilarti sotto 3 coperte, e altrettanto doloroso alzarti la mattina, con il ghiaccio sui vetri delle finestre. Eppure non avevamo mai allergie, raffreddori perenni, ecc. ecc Ma ce ne sarebbero tante da raccontare e si rischia di andare fuori topic. |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Si è quello è vero il fatto di stare nella stalla dove era più caldo perchè c'era anche il calore delle mucche, in più con il forno a legna. Si finche troppo dai racconti dei miei genitori ogni giorno imparo qualcosa. Non sforiamo.
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
:-rock Scoprii, come ho già avuto modo di confessarvi, che a me piaceva la musica, ne restavo incantato :-ax e, quando quelle rare volte rimanevo solo in casa, mi piaceva esibirmi davanti allo specchio :-fis cercando di modulare la mia voce con quella dei vari cantanti di quegli anni che ascoltavo da Domenico Modugno a Sergio Bruni http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge712.gif , da Luciano Tajoli a Giacomo Rondinella http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge712.gif, da Claudio Villa ad Alberto Rabagliati http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge712.gif, da Gino Latilla a Giorgio Consolini http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge712.gif, ma che non avevo mai conosciuto se non in qualche raro e vecchio rotocalco che mi passava per puro caso tra le mani. E vediamo qualcuno di questi eroi.
Mi lasciavo insomma trascinare da quella musica :-zx, dai loro protagonisti impettiti e statuali :-ing che riuscivano a trasmettere le loro elucubrazioni solo attraverso la loro voce :-pit. Attenzione, elucubrazioni, non emozioni. Ma io credevo che la rappresentazione musicale fosse solo quella http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge712.gif. Ciò nonostante, l’amavo. Non so come, non so perché, io amavo la musica. A tale proposito, debbo confessarvi che durante le processioni :-cx e le feste di paese ove si esibivano vari gruppi bandistici, non facevo altro che scrutare http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge729.gif ogni musicista che, tutti protesi nella lettura della propria partitura riportato su un pentagramma agganciato ai vari strumenti, emettevano un suono perfettamente sintonico http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge101.gif con gli altri. Il tempo, specie se in marcia tra le strade, veniva battuto dalla grancassa e dai vari tamburi. Ed io ero lì, dietro di loro, mimando http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/geA15.gif i vari strumenti con la bocca. E sognavo, sognavo di essere uno di loro. Vediamone uno che ancora oggi, incurante del tempo che cambia, segue quella tradizione. :-bx Ma rimasero solo sogni. Perché? Beh, sarebbe lungo e triste spiegarvi le ragioni, ma conto di farlo più in là. Le feste venivano preannunciate al mattino da un gruppo di musicanti http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/geA12.gif di quattro persone che giravano per le strade, suonando qualche pezzo orecchiabile in voga al momento, facendo pausa presso alcune abitazioni che offrissero loro da bere un bicchiere di vino http://www.grazielvis.it/forum/image...s/geicn-53.gif assieme a qualche mostacciuolo, dolcetto tipico delle nostre parti, di colore scuro. La sera della festa cosiddetta “grande”, ma anche di notte in estate, su una illuminatissima cassa armonica, si esibivano i maestri musicisti http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geA103.gif che, diretti da concitati maestri d’orchestra, davano il meglio di sé nelle opere sinfoniche o liriche con gli immancabili tenori, baritoni e soprani. Parecchie opere me le sono perse volentieri perché dovevo scegliere tra loro e il corteggiamento delle ragazzine http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geic-4.gif di Apulco, quando avevo appena tredici anni. E siamo nel 1957. E qui entriamo in un altro mondo che voi ragazzi del Forum non immaginate neanche. E che io vi vorrò raccontare per filo e per segno in un altro momento. Intanto le feste finivano in bellezza con i fuochi d'artificio http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge711.gif meglio interpretati dal personaggio corridiano che vi prego di non perdervi (ma, attenzione, a vostro rischio e pericolo per lo scoppiare delle risate). Gondar. continua....... |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Gondar, grazziieee!!!
Io la sera non guardo più la TV (ehhh, capirai, dici tu, con quello che danno - ma devi sapere che ho un satellite con 35 canali tedeschi e altri 700 di tutta la terra a nord dell'equatore, e quindi danno, danno!) quando trovo una tua puntata con filmati e tutto, che risate!!! :-brav:-brav:-brav:-brav:-brav Già lo vedo il ragazzo che accende la Geloso e sente....... |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Accipicchia Wonder 35 canali tedeschi e 700 mondiali!!! Chissà se ti annoi davanti alla tv..una volta ce lo dicesti...ma quante lingue conosci?:) |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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E' bello che tu ci faccia partecipi della storia della tua vita...è un atto di grande umanità...continua Gondar...regalaci ancora un po' dei tuoi ricordi e delle tue emozioni...:-zx:-ge:-brav:) |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
com'era quel detto?.. "si stava meglio quando si stava peggio"..
forse è una cosa un pò banale da dire, ma secondo me è una sacra verità. ho 36 anni, ma mi sarebbe piaciuto crescere e allevare i miei figli in quegl'anni. quando nn si aveva tutto così facilmente come oggi, si dava più valore alle cose alle persone e ai sentimenti. secondo voi quante persone oggi pur essendo ricche, aiuterebbero dei perfetti sconosciuti, proprio come faceva elvis? (magari incontrandoli x strada, come quel piccolo lustrascarpe).:-ix:-ix |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Il banditore
:-pibAdesso, però, assistiamo ai veri fuochi artificiali, visto che nel mio scorso post vi ho propinato quel simpatico personaggio che in qualche modo voleva imitare quelli autentici. :-qx E che dire poi del tamburino banditore? Beh, questo era un personaggio quasi d’altri tempi perchè il suo frenetico tamburellare http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geA117.gif agli angoli delle strade, non voleva fare altro che richiamare l’attenzione della gente http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/geA12.gif su qualcosa di nuovo o d’importante. La gente usciva all’istante dalle case così come si trovava, per non perdersi neanche una battuta http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geA151.gif. Per lo più erano massaie dato che la maggior parte dei loro uomini erano al lavoro e noi ragazzini facevamo da cornice a quell’ometto che aveva tutta l’aria http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/geA15.gif di essere così importante. Le mamme uscivano chi con la scopa ancora in mano, chi con il lavoro all’uncinetto, :confused: chi con la matassa di lana e relativi ferri ecc. per ascoltare le ultime novitàhttp://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge721.gif. E queste erano motivo di intrattenimento http://www.grazielvis.it/forum/image...s/geicn-56.gif anche dopo che il banditore si dileguava rapidamente per raggiungere la prossima postazione, per fare tra di loro commenti vari finendo poi per chiedere l’un l’altra cosa stessero preparando per il pranzo:chef:. Tornando al nostro banditore, questi veniva ingaggiato sia dal comune che da artigiani o da altri produttori di servizi per comunicare alla cittadinanza :detective: le diverse ordinanze comunali o avvisi di varia natura. Ricalcavano in pratica il modo di fare di quei banditori del remoto passato i quali, in sella ad un cavallo (come ci capita spesso vedere in alcuni filmati d’epoca) giravano per le strade più centrali ed affollate per dare lettura di un editto del re :-xin o del signore della contea. Ricordo ad esempio, come se fosse oggi, un avviso dei fornai che diceva così: ”drdum drdum drdum………..Uèèèèèè l’ femm’n, ci avit’ fa’ u’ pa’n, facitue’ doman’, p’kkè dopodoman’ nan’s ‘nforn”. E così via ripetendo la stessa litania per ogni strada cittadina. Traduzione: “Attenzione donne, se dovere fare il pane, vi consigliamo di farlo domani, perché dopodomani il servizio del forno rimarrà chiuso”. Insomma, anche quel tipo di produrre suono :-rock che mi entrava nel profondo dell'anima e quel non so che di destrezza nel manipolare le bacchette sul tamburo, significavano per me un qualcosa di indefinibile e di magico. Gondar. (continua) |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Però è indiscusso che sapevamo divertirci con poche cose. Non c'era la tecnologia e noi avevamo una grande fantasia. Ogni piccola cosa era assaporata nella sua totalità. Tutto era un continua conquista, anche poter andare a scuola e studiare. Ogni tanto mi piacerebbe si tornasse a quella nostra genuinità e ingenuità. |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Le lingue? Non sono tante che parlo, sono tedesca di nascita e quella è la mia madrelingua, l'inglese lo so bene, l'italiano abbastanza e basta. Tutti gli altri canali di Hotbird non li capisco, ma è buffo vedere come la TV è uguale ovvunque, nel pomeriggio vendono gli elettrodomestici e gioielli alle massaie nello Jemen, in Marocco e in Bulgaria come anche da noi. La sera fanno i spettacoli musicali con musica araba, greca o israeliana come se fosse Raffaella Carrà. Al Jazeera è uguale a CNN, grafica e tutto. Il mondo è diventato un paese! |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Gli strumenti musicali
:-ge Quando capitava la proiezione di qualche film strappalacrime http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geA104.gif nell’unico cinematografo di Apulco interpretato dai cantanti http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geA161.gif che vi ho elencato nel post n. 87 , io facevo il diavolo a quattro per potervici andare. Ma sono state rarissime le occasioni dal momento che eravamo, come la maggior parte della popolazione, poveri http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/geA12.gif in canna. Amavo la musica, lo ripeto, e tutto ciò che essa produceva. Vivevo di luce riflessa quando in rarissime occasioni i miei genitori, di ritorno dal teatro Petruzzelli di Bari, ove si recavano massimo una volta l'anno dopo aver risparmiato lira su lira per non mancare all'unico svago della loro esistenza, raccontavano non senza eccitazione la trama e la lirica :-ing dell’opera appena vista. Per entrare in quell’atmosfera, vediamo insieme questo videoclip della divina Maria Callas. Il Teatro Petruzzelli di Bari, uno dei più belli d’Italia, è andato, come noto, incendiato http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge712.gif nel 1991, per mano di gente indegna :diavolo: che ha voluto anteporre i propri interessi a quello che, assieme alla basilica di San Nicola, era il simbolo della musica lirica di quella città. Rivediamo con la morte nel cuore l’orrore perpetrato. :-ax Sempre a proposito di musica, ho in mente quella volta quando mia madre, nell’approssimarsi della mia prima comunione, mi portò con sé in treno a Bari, accompagnati da una sua amica nonché vicina di casa http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geA108.gif per comprare l’occorrente, cioè dal vestitino alla camicia, ai calzini ed alle scarpe. Scesi alla stazione http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge711.gif di Bari, ci incamminammo per la via Sparano, la strada più elegante del capoluogo. Giunti all’altezza del negozio “Ricordi”, dalle cui vetrine si potevano ammirare ogni tipo di strumentazione musicale, mi bloccai davanti a tanto ben di dio http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge729.gif e non ci fu verso di farmi desistere dall’allontanarmici, nonostante le loro minacce, tanto che finirono per accontentarmi, loro malgrado, raccomandandosi di non muovermi http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geA107.gif fino al loro ritorno. C’ero riuscito e non vi nascondo che ne fui fiero per tanta determinazione e risolutezza che non sapevo di averehttp://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge711.gif . Restai affascinato da quelle bellissime chitarre esposte in vetrine, da quei sassofoni dorati, da quei violini scintillanti, e poi all’interno di quei pianoforti luccicanti, trombe, trombette, bassi, contrabbassi, clavicembali, e molti altri ancora. Ricordo che il proprietario http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geic-6.gif del negozio, che evidentemente aveva assistito, incuriosito, al mio tour de force con mia madre, mi si avvicinò e con molta pazienza http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geA103.gif mi fece ammirare da vicino gli strumenti e mi sembrò di aver toccato un cielo con un dito. Di ogni strumento mi piaceva sentire il suono http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge724.gif ed ogni suono dolce e accattivante mi stimolava ad immaginare l’accompagno con la mia voce. Mi piacevano tutti, nessuno escluso e, pur non avendo alcuna idea :idea: di come poterli utilizzare, li avrei portati, se solo avessi avuto la possibilità, tutti a casa mia :-rock. Per studiarmeli a fondo, toccarli, provarli e riprovarli all'infinito, ben sapendo di stare nel bel mezzo di un bel sogno. Sogno http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge725.gif per sogno avrei finito per scoprire che…….vediamo cosa insieme. Sul più bello della mia immaginazione http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge724.gif, mi sentii chiamare da mia madre che, di ritorno dagli acquisti, scusandosi con il titolare per la mia impertinenza, mi trascinò via http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geA107.gif da lì nonostante facessi opposizione; e solo quando vidi arrivare sul mio viso alcuni poderosi ceffoni http://www.grazielvis.it/forum/images/icons/icon14.gif che mi fecero immediatamente ritornare alla triste realtà, mi calmai e, me singhiozzante, ce ne tornammo a casa............(continua) Gondar. |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
fantastico gondar, sei un'ottimo narratore.
basta chiudere gli occhi, e si ha la sensazione di rivivere accanto a te nel passato.:-brav:-brav:-brav:-brav |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Ciao Gondar! Forte...il video con le lezioni musicali...poi...mi spiace che abbuscasti (che le prendesti da tua mamma)...all'uscita del negozio...anche se ti posso capire...i rovesci e le schiacciate di pallavolo le ho prese anch'io...:-zx:-px:-cx |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Ti capisco, Gondar, ma sono sicura che la tua mamma è sempre con te!:ang: |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Giochi proibiti
:-px Oggi, riprendendo la descrizione dei giochi tralasciati qualche posting fa, voglio farvi partecipi di quello del tiro con l’arco, uno dei giochi artigianali ma estremamente pericolosi e capirete poi perché. Ci si procurava un vecchio ombrello, si eliminava la copertura in stoffa e si estraevano tutti i ferri o bacchette di tenuta. :-gx Con la prima bacchetta, vi si annodava ad una punta uno spago fino ma robusto, lo si arcuava quanto bastava e si riannodava lo spago nell’occhiellino dell’altra punta fino a formare un arco. Con le altre, si appuntivano con una lima una per una le estremità, dopo aver eliminato l’occhiello, e si divaricavano le altre punte. Così si realizzava l’arco con tante frecce:-brav. Muniti poi di un pezzo di gesso, si procedeva a riportare, servendoci, a mo’ di falsariga, di vari coperchi di pentolame, quattro o cinque cerchi concentrici su un portone in legno che dava di solito in una stalla di uno di noi e si riportavano i numeri progressivi corrispondenti ai vari punti. Ed iniziava la gara :-dos per il raggiungimento del maggior punteggio. Ponendoci, quindi, alla distanza di circa quattro metri, si iniziava a lanciare ciascuno, a turno, la propria freccia e :-xin trascrivendo i vari punteggi ottenuti sulla parte liscia dell’antistante marciapiede o sulla parete attigua. Era compito dei rispettivi titolari delle frecce scoccate estrarre le proprie dal portone. Questo era un gioco che intrigava moltissimo http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge711.gif per il fatto che divenire campione a quel gioco significava farsi un nome nel rione. Questo dava titolo per partecipare alle gare inter-rionali. Vediamo cosa ci propone oggi questo tema. Ebbene un bel giorno, anzi un gran brutto giorno:-gx, ci trovammo a sfidarci in quattro amici, protesi tutti all’ottenimento del miglior punteggio. Uno dei quattro, tale Antonio, dopo avere preso attentamente la mira :-ax, scoccò la sua freccia quando, improvvisamente, l’altro amico, tale Giacomo, si http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge101.gif interpose sulla traiettoria con l'intento di togliere la sua, gli si conficcò nella parte posteriore del cranio quella di Antonio. Fu panico generale http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geA111.gif. Giacomo si accasciò a terra (erano le 12,30 di quell’estate afosa) gridando come un forsennato, mentre noi, anziché soccorrerlo, ci dileguammo impauriti. Le grida di dolore http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geA108.gif fecero accorrere tutto il vicinato e fra questi mia madre e, per fortuna, anche il papà del malcapitato che era appena tornato dalla campagna il quale, resosi subito conto della situazione http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geA107.gif, si procurò una tenaglia e gli estrasse il ferretto dalla testa. Io, come tutti gli altri, vidi tutta la scena in quanto appostato nelle vicinanze. Ero impaurito, tremante e, senza rendermene conto, piangevo piangevo e piangevo http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geA104.gif. E vi rimasi lì accucciato non so quanto tempo. Temevo che qualcuno avesse chiamato i carabinieri. Certo è che a casa non volli ritornare, né i miei si preoccuparono di cercarmi. Ed il che era peggio. Me ne andai tra i campi e mi sostenni con bacche di carruba, percochi e fichi. Io avevo tanta paura http://www.grazielvis.it/forum/image...s/geicn-53.gif di tornare a casa e non vi tornai fino a notte fonda. Ritenendo che la porta fosse chiusa, feci un flebile tentativo bussandovi e, non ricevendo risposta, preferii scalare http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge717.gif l’angolo di casa appoggiandomi ad alcune rientranze, fino a guadagnare il terrazzo superiore. Mi raggomitolai in un angolo, chiusi gli occhi e tentai di prender sonno http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge739.gif. Dopo non so quanto tempo, sentii la voce di mia madre che, guardandosi attorno nella notte, mi chiamava quasi con un sussurro e, quando mi affacciai dandole voce, mi esortò di entrare in casa, ma vista la mia titubanza tenne socchiusa la porta e se ne tornò a letto borbottando. Io entrai in casa solo quando alle 5,00 sia mio padre che mio fratello vi uscirono, ed in sella alle rispettive biciclette, si allontanarono :scooter:dalla mia vista per recarsi al lavoro. Un altro giorno era iniziato e non sapevo ancora quale fosse lo stato del mio amico Giacomo. Per fortuna mia madre, nel rimproverarmi mentre ero intento a fare colazione, si lasciò sfuggire, tra le altre cose, che il medico di famiglia :-ing dei vicini di casa aveva ritenuto non serie le condizioni del mio povero amico, dopo avergli applicato un unguento sulla ferita fasciandogli il capo. Ricordo che la fasciatura Giacomo se la portò per oltre un mese e, nonostante sembrasse ridicolo http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge711.gif, nessuno di noi ci scherzò sopra nè si azzardò a giocare più con le frecce........continua Gondar. |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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il racconto!!!...certo che è proprio vero che un gioco può diventare una tragedia...sono cmq felice che alla fine si sia risolto tutto per il meglio... Non ho capito bene come si costruivano gli archi però... ricordo che anche i miei fratelli costruirono qualche rudimentale arco...ma ricordo vagamente che si legava alle due estremità del bastone una sottile striscia di copertone gommato che serviva per caricare il tiro...forse i vostri archi erano i prototipi...:-ax:) |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Memphis Recording Service
:-ge Voglio staccare un attimo, giusto per non assopirci più di tanto http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge725.gif parlando della mia trascorsa esperienza personale tutta proiettata al micidiale impatto che ebbi con il nostro mito, per riprendere a narrare le vicende umane di Sam Phillips :-wlm, l’uomo a cui tutti noi di "Grazielvis" dobbiamo essere eternamente riconoscenti :-brav per avere egli scandagliato con illuminante caparbietà ed avere scoperto, come solo lui poteva fare, le potenzialità artistiche ed universali dell'E.T. Elvis Presley. Ebbene quest’uomo, proprio perchè, come abbiamo detto, non provava più grandi soddisfazioni :-hx nella conduzione della radio, riuscì ad aprire nel gennaio del 1950, in società con tale Jim Bulleit :-px, uno studio di registrazione e di incisione dischi in Memphis, anche se contemporaneamente lavorava alla radio della WREC, con il preciso intento di portare all’attenzione della gente quelle strane e sofisticate performances musicali, :-jx marcatamente ancestrali dei neri. Lo slogan “Incidiamo di tutto a chiunque ed ovunque in qualsiasi momento” fece catapultare in quel piccolo studio tanta di quella “gente strana” http://www.grazielvis.it/forum/images/icons/icon10.gif la maggior parte della quale era proprio popolazione di colore. L’intuito di persona estremamente sensibile quale egli era, lo portava a credere che quella musica http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge724.gif da campi di cotone prima o poi avrebbe aperto una breccia nel mondo diffidente della preponderante musica dei bianchi. Iniziò quindi a incidere musica blues e rithm’n’blues, coadiuvato da Marion Keisker http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geic-4.gif che volle seguirlo nell’impresa in quanto innamorata http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geA119.gif perdutamente di lui. Qualche anno più tardi Sam dovette lasciare la radio, e Marion, verosimilmente, lo seguì a ruota nonostante la sua collaborazione pluriventennale nella WREC, per il reiterato pungente :diavolo: sarcasmo del suo capo redattore Hoyt Wooten con battute come “oggi non puzzi, debbo ritenere che non ti sei visto con i tuoi amici neri”. Lasciando da parte la cattiveria della gente, vediamo insieme quale tipo di produzione uscì inizialmente dal Memphis Recording Service con etichetta della “Sun Records” e che riscosse un discreto successo. http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge729.gif Ascoltiamo per prima un brano del 1953 intitolato “Bear Cat”, precursore di “Hound Dog”, cantato da Rufus Thomas. Ascoltiamo ora “Mistery Train”, eseguito da Little Junior Parker ed uscito con etichetta della "Sun Records" nello stesso anno. (Little Junior Parker a 78 giri n.192: Mystery Train) :-zx E’ in questa atmosfera che, in un afoso sabato del mese di luglio del 1953, fa il suo timido ed impacciato ingresso alla Sun Records il dipendente dell’M.B. "Parker Machinist Shop" :-rock Elvis Presley. Nel prossimo posting sarò in grado di raccontarvi per filo e per segno il colloquio integrale occorso nello storico incontro tra Elvis Presley, Marion Keisker e Sam Phillips.........continua Gondar. |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Elvis alla "Sun Records"
:-ge Elvis, circa due mesi dopo aver ottenuto il diploma, con l’intento di sorprendere sua madre in occasione del suo compleanno, si recò verosimilmente in una delle cabine automatiche del centro della città ove, al costo di 25 cents, registrò una vecchia canzone intitolata “My happiness” accompagnandosi con la chitarra regalatagli tempo prima dalla madre. :-rock Per la verità, egli non vedeva l’ora di ascoltare per la prima volta come potesse essere il suo timbro vocale su un vinilico. Giunto a casa e, approfittando di una breve assenza della madre, adagiò il leggerissimo disco sul piatto del grammofono e prese ad ascoltarlo. La riproduzione, però, si rivelò un’amara http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge101.gif delusione. Risultò talmente scadente, vuoi per la voce che non assomigliava affatto alla sua, vuoi per il suono della chitarra che era appena percettibile e stridente, vuoi per i fastidiosi rumori di fondo, da indurlo ad accartocciare il vinilico e gettarlo nella spazzatura. Era deluso e profondamente :-gx amareggiato. Ma qualche giorno dopo, e precisamente il 15 luglio 1953, gli capitò di leggere sul quotidiano locale “Memphis Press Scimitar” :-brav che il gruppo musicale “The Prisoners”, composto da cinque detenuti del non distante Penitenziario di Nashville, aveva registrato presso la sala di incisione :-wlm del “Memphis Recording Service” un brano con etichetta “Sun Records” intitolato “Just Walkin’ in the Rain”, presso la cui sede erano stati tradotti sotto scorta, con il benestare del direttore di quel carcere, circa un mese prima. Per lui questa notizia rappresentò il classico cacio sui maccheroni. La novità suscitò non poca curiosità nella popolazione ed il disco andò a ruba, almeno in ambito locale. Per la cronaca, questo disco venne ripreso tre anni dopo da Johnnie Ray che ebbe un grande successo negli U.S.A. Ascoltiamo insieme questo interessante brano. # :-px Elvis acquistò il giorno stesso quel disco e lo ascoltò molte volte convincendosi sempre di più, forte della convinzione - nonostante tutto - di poter di fare meglio, che doveva assolutamente recarsi presso quella casa discografica che trovavasi al n. 706 della Union Avenue di Memphis. Per due giorni consecutivi ci passò più volte http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge724.gif davanti a quella casa discografica senza decidersi di fare il grande passo. Non si sentiva più tanto sicuro di osare, vista la delusione provata con l’incisione “fai da te” attuata qualche giorno prima in quella piccola cabina. Il terzo giorno, e precisamente nella mattinata di sabato 18 luglio 1953, si fece finalmente coraggio http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge714.gif e si avviò con la chitarra a tracolla, dopo aver parcheggiato la vecchia Lincoln di famiglia, verso l’ufficio del Memphis Recording Service. Varcò la porta semiaperta che dava direttamente nella sala d’attesa e prese posto accanto ad altre persone che, evidentemente, erano lì per il suo stesso motivo. Elvis, durante le due ore ed oltre di attesa, era tremendamente nervoso http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/geA12.gif e non riusciva a stare fermo. Sebbene facesse molto caldo, egli sudava freddo. Si alzava continuamente con la scusa di osservare sulla parete di fronte le diverse foto incorniciate di musicisti cantanti quali Rufus Thomas, Little Junior Parker e B.B. King o tamburellava con le dita sulle sue ginocchia :-rock attirando suo malgrado l’attenzione dei presenti. Aveva la gola secca ed era indeciso se era il caso di scappare via oppure rimanere lì ed affrontare quello che il suo animo gli imponeva. Si chiedeva continuamente cosa si aspettasse dalla vita. Egli sognava il successo, certamente, come tutti. Ma cosa poteva avere lui più degli altri per meritarselo? In cuor suo, però, c’era la risposta ed il suo angelo custode http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geic-3.gif, se mai gli fosse accanto, sicuramente se la rideva di tutto gusto. Intanto il tempo passava ed improvvisamente si rese conto di essere rimasto l’unico in sala, visto che gli ultimi quattro, evidentemente facenti parte di un unico gruppo musicale, erano appena usciti. Era il suo turno http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge729.gif. Nell’attesa di essere chiamato, mentre i tasti di una macchina per scrivere facevano sentire il loro battere al di là della porta, si accorse che erano in perfetta sintonia con i battiti violenti http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge743.gif del suo cuore. Fece un ripasso veloce con la chitarra dei pezzi che doveva registrare, seppure sottovoce e sfiorando appena gli accordi. Fu proprio in questo frangente che sentì una voce di donna http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geic-4.gif, proveniente dallo studio accanto, che lo invitava ad entrare. Elvis si alzò estraendo il pettine dalla tasca posteriore dei pantaloni e, pettinatosi con la velocità di un fulmine i copiosi capelli color biondo cenere, si sistemò i calzoni, si diede una stiracchiata alla camicia, imbracciò la chitarra, si avvicinò alla porta e aprendola con circospezione con il cuore che gli saliva http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge743.gif ormai in gola, vi fece capolino, e chiese quasi con un sussurro e voce strozzata: “Posso entrare, vero?”. “Avanti, si accomodi” fu la risposta.......………….Quale possa essere il dialogo che avvenne quel sabato di fine luglio del 1953 negli studi del Memphis Recording Service, lo potremo appurare con molta probabilità nel prossimo posting……..Gondar. (continua) |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Cavoli Gondar....ti sei fermato proprio sul più bello !!!! Mi tocca aspettare allora...tu continua e noi leggiamo GRAZIE ciao:-brav:-brav:-brav
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Gondar, grazie, non vediamo l'ora che continui...
Io ormai ho stampato tutto questo topic e lo faccio leggere ai miei amici che rimangono incantati anche loro! :-fx:-fx:-fx |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
Caro Gondar...mi sa che un bel provino dovresti farlo anche tu!!!...sei incredibilmente forte!!!! Hai la straordinaria capacità di fare incantare le persone quando scrivi!!! Ho letto tutto...e ti giuro è come se avessi visto un film su Elvis...wow...GRAZIE!!!:-brav:):-ge
continua presto!!!! |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
no gondar!!! nn ci puoi tenere sulle spine così!!!!
:-pibnn ci fare aspettare troppo!! |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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:-fx Questa è davvero bella. Fiuuuuuuuu. Stai allargando la sfera dei miei lettori. Chi più felice di me? Gondar. |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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:-brav Per la miseria, Deliziosa, io il provino lo faccio quasi tutti i giorni........con tutti voi. E, credimi, mi basta ed avanza. Ti ringrazio per quello che dici e ne farò tesoro. Gondar. |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Gondar caro, sei un bestseller prima di aver capito com'è successo! |
Re: Elvis: l’Extra Terrestre
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Re: Elvis: l’Extra Terrestre
My Happiness
http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geic-4.gif La donna che lo invitava ad entrare era simpatica, bionda, dall’aspetto fresco e gradevole in quel vestito di cotone a fiori, sorridente e disponibile sotto gli occhiali a punta, seduta dietro la scrivania, che, dopo aver recuperato il foglio appena finito di battere http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge745.gif e con quegli occhi dolci puntati :xmas_icon_eek: sul nuovo arrivato, chiese con voce suadente: “Cosa posso fare per te?”. Era una domanda ovvia, ma fece uno strano effetto su Elvis da metterlo in seria difficoltà. Teso com’era, qualunque domanda fatta così a bruciapelo :xmas_icon_cry: gli avrebbe comunque fatto lo stesso effetto. Era come se gli fosse ad un tratto formato un tappo d’aria in gola :-x3 che gli impedisse di parlare. Non solo, ma sarebbe bastato un nonnulla per defilarsi alla sua vista :scooter:a gambe levate, talmente era spaventato. Era come se stesse per chiedere qualcosa di indecente. Non trascorsero che due, massimo tre secondi mentre elaborava tutto questo nella sua mente. Alla fine dei quali, però, riuscì a farfugliare http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge722.gif qualcosa di incomprensibile che finì per procurare una fugace espressione interrogativa nella sua interlocutrice che incalzò con un “Posso esserti utile?” replicò con molta comprensione la donna. “Ecco”, rispose Elvis “sono venuto qui…….perchè…… sì, insomma, ho pensato….ehm… di fare cosa gradita ad una persona che….amo……….insomma che ho a cuore regalandole un disco con la mia voce”. “Comprendo” rispose la donna, sicura che si riferisse alla di lui ragazza del cuore, e proseguì con aria meno disinvolta http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geA107.gif “è necessario prima redigere una scheda con i tuoi dati; a proposito, mi chiamo Keisker, Marion Keisker, ma puoi chiamarmi Marion” e gli tese mano http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge747.gif per incontrare quella del giovanotto. Elvis trasferì la chitarra alla mano sinistra e con l’altra le strinse la di lei bisbigliando :xmas_icon_neutral: qualcosa che doveva essere il suo nome. Marion infilò nella macchina un cartoncino prestampato e proseguì chiedendo “come hai detto che ti chiami?”, http://www.grazielvis.it/forum/images/icons/icon5.gif “Elvis Aron Presley”, riuscì finalmente a dire il ragazzo. “Mai sentito un nome così. E’ originale. Davvero". E, guardandolo dritto http://www.grazielvis.it/forum/image...s/geicn-53.gif negli occhi spauriti proseguì dicendo “Mi fai lo spelling?”. Elvis le scandì le lettere. “Dove e quando sei nato? Il tuo indirizzo?” proseguì chiedendo la donna. Alla richiesta del numero telefonico, Elvis le diede quello di un vicino di casa, dal momento che in casa non avevano telefono. http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge722.gif Poi ella riprese “che genere di musica fai?”, “tutti i generi, non ho delle preferenze” rispose Elvis. Non era vero, naturalmente, http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge721.gif egli era invece più propenso ai gospels ma pensò di non farlo presente temendo una sua reazione. Poi Marion ripartì dicendo “Imiti qualcuno, voglio dire, ti rifai a qualche cantante in particolare?”; “no, non credo, non ci ho mai pensato……..anzi a nessuno….” Replicò il giovane. Marion si aspettava questo tipo di risposta; sapeva benissimo che tutti dicevano la stessa cosa http://www.grazielvis.it/forum/image...ics/geA109.gif. Poi incalzò chiedendo “canti per caso anche l’hillbilly?”. Ed Elvis, di rimando le rispose “sì, certo, canto anche l’hillbilly; i due pezzi che…ahem… vorrei incidere sono però delle ballate pop”. “Mi dici quali sono i titoli?” chiese infine. “il primo brano si intitola My happiness e l’altro That’s when your heartaches begin” :-rock rispose Elvis. “Il costo delle due incisioni è di 3,98 dollari oltre alle tasse governative” passandogli la ricevuta fiscale nel frattempo compilata. Elvis si alzò dalla sedia:xmas_icon_cry:, sfilò dalla tasca dei pantaloni una manciata di monete, le contò e le adagiò sulla scrivania mentre Marion si alzò anche lei, dicendo “Bene, io vado un attimo di là a riferire al Signor Phillips. Ah, a proposito, il Signor Phillips sarebbe il responsabile :-wlm dell'ufficio”, volle precisare Marion scomparendo oltre la porta interna. Elvis si guardò attorno e, facendosi coraggio, emise un lungo sospiro :-x6 di sollievo. Dopo un po’ Marion tornò e, facendogli cenno di seguirla, lo guidò nella saletta attigua ove c’era un microfono :detective: con relativa asta, mentre, in un cabinato della parete di fronte, a mezza altezza, c’era un uomo http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge711.gif oltre la vetrata che gli faceva cenno di provare qualche strofa. Elvis si mise a tracolla la chitarra, si avvicinò al microfono, lo sistemò all’altezza dovuta e abbozzò le prime strofe senza perdere di vista l’uomo http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge711.gif affaccendato alla consolle. Marion si avvicinò ad Elvis dicendogli di tenere d’occhio la lampadina :-fis situata al di sopra della consolle; all’accensione della stessa di color rosso, egli doveva partire con il primo pezzo. A questo punto Elvis era lì, ritto al centro della sala, con le gambe divaricate ed irrequiete, chitarra imbracciata, con lo sguardo fisso quasi allucinato sulla parete di fronte e con il cuore http://www.grazielvis.it/forum/image...tics/ge743.gif che gli martellava nel petto come un ossesso ed il sudore che gli grondava sul viso e sul collo. La lampadina si accese e fu proprio in quel preciso istante che Elvis intraprese il viaggio verso la storia. Ma lui non poteva ancora saperlo. Gondar. ………(continua) |
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