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Il coraggio di scriverle senza vergognarsi è li che ti fa imbestialire.
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Re: Articoli
Quando leggo questi articoli mi rendo conto ulteriormente di quanto l'ignoranza sia uno dei mali più grandi del mondo....
Penso che giudicare un artista, la cui carriera è durata circa 20 anni, in base ad una compilation sia come minimo superficiale, per non dire di peggio!! Qui l'unico che sta avendo "cadute di gusto a profusione" è colui che ha scritto questo articolo, non di certo Elvis!! Data la sua opinione su Elvis, sarei proprio curiosa di chiedere a questo tizio se è fans di qualche cantante e, soprattutto, di chi, visto che si sente in grado di salire in cattedra e giudicare la voce di Elvis "priva di feeling e pathos". Sarei curiosa di sapere quale è, per lui, un cantante che ha feeling nella voce...visto che Elvis non ne ha! Se la voce di Elvis era senza feeling....beh....allora è meglio che un bel po' di gente che ha intrapreso la carriera musicale, scenda dal palco, molli il microfono e torni a fare un lavoro più utile: sono tutte braccia rubate all'agricoltura!! :) Non mi metto nemmeno a giudicare poi gli altri punti descritti, come il giudizio sulla band (TCB Band, nel caso specifico...)...Non meritano nemmeno commenti!!! Torno a ripetere: QUESTI, nel nostro piccolo, SONO I DANNI DELL'IGNORANZA, di qualcuno che ascoltando una trentina di canzoni giudica un artista che ne ha cantate parecchie centinaia!!!! LISA |
Re: Articoli
ELVIS PRESLEY HITSTORY (3 cd, 91 brani, 4 h ca.) Sony/BMG di Pino Paoliello Prima di lui nessuno aveva spinto milioni di ragazzi verso un fanatismo che sovente rasentava se non superava l’ossessione maniacale. E’ con Elvis che nasce e viene codificato il comportamento da superstar che pian piano si allontana dalla vita reale per viverne una tutta sua fatta spesso di illusioni e manie di grandezza. Questo è riscontrabile soprattutto nell’ultima parte della vita di Elvis, quello tutto lustrini e concerti a Las Vegas, quello cioè che meno conta per gli sviluppi della musica rock perchè le cose importanti le aveva già dette. Ancora una volta è centrale nella storia della musica pop una città, Memphis. Qui infatti avevano sede gli studios della Sun records, piccola etichetta facente capo ad un produttore che per la musica rock è paragonabile ad un demiurgo che dal nulla crea un intero mondo, Sam Phillips. Fu lui a lanciare le carriere di gente come Rufus Thomas, B.B.King, Johnny Cash, Jerry Lee Lewis ed ovviamente Elvis. Fu lui quello che incanalò il talento dei suoi artisti verso musiche che a loro e solo a loro si confacevano. Aveva la capacità, Phillips, di giudicare al volo gli artisti e metterli subito sotto contratto facendo loro incidere un 45 giri il giorno stesso del provino. Presumibilmente è ciò che accadde il 6 luglio 1954 quando un diciannovenne Elvis incise “That’s all right”. Una data che marca un confine netto tra un prima ed un dopo. Esistono numerose biografie di Elvis sul mercato (una messe infinita in lingua inglese, va da sè) ed altrettante raccolte di suoi brani, ma in questa occasione voglio parlarvi di un triplo cd che raccoglie quelli che sono stati i brani più venduti del nostro. La raccolta si intitola “Hitstory”, è edita dalla Sony/Bmg e comprende 91 brani. Difficile segnalare qui quali sono i brani che meritano e quali no. Se non altro da un punto di vista culturale sono brani tutti indispensabili. Gli unici prescindibili (ed è un complimento) sono le due bonus track remixate da JXL e Paul Oakenfold. Ascoltando la raccolta ci imbattiamo in classici quali “Heartbreak hotel” dove un piano ed una chitarra fanno incursione in un brano altrimenti a capella; oppure in “Don’t be cruel” dove il contrabbasso ci fa capire, assieme al coro di evidente matrice doo-wop che siamo invischiati negli anni ’50 dai quali mai vorremmo congedarci per quanto la musica suona fresca ancora oggi, mezzo secolo dopo. Per non parlare di “Jailhouse rock” e “Blue suede shoes”,quintessenza rock and roll. Roba da far ascoltare ai marziani per far loro comprendere il perchè di tanta musica di oggi. E’ con estrema leggerezza d’animo che andiamo incontro a “Promised land” di Chuck Berry, resa da Elvis con un incalzante cantato che dalla Virginia ci fa attraversare gli States alla volta della California. Interpretazione magistrale. Così come magistrali sono “Mistery train” ed “I forgot to remember to forget”, le due facce di un 45 giri uscito nel 1955 in cui da un lato si incontra l’Elvis di cui basterebbe solo la sua voce e la sua chitarra ritmica per renderci felici, mentre dall’altro si intravede l’Elvis da ballad strappalacrime che però non scade nel melenso più deleterio. Mielosità che invece ritroviamo minacciosa in brani quali “It’s now or never” (la versione inglese di ‘O Sole mio) o “I’ve lost you” dove le orchestrazioni eccessive accoppiate a brani di per sè inducenti diabete ci consigliano di starne lontani. Quanta differenza rispetto ad una canzone come “I’m left, you’re right, she’s gone” dove l’eccessiva sdolcinatezza è un fossato evitato con perizia. O anche rispetto a “Burning love”, brano degli anni ’70 che potrebbe invece tranquillamente risalire all’epoca Sun. Parlare di ogni singolo brano non ha però molto senso visto che il cofanetto è facilmente rintracciable in qualunque negozio di dischi al prezzo indicativo di 30 euro (ma se cercate bene qualche euro lo risparmiate di sicuro). Magari però avete la fortuna di avere genitori che all’epoca dell’Elvismania erano degli appassionati acquirenti di dischi. Spulciate allora nella loro collezione di vinili; chissà che qualche bella pepita d’oro non venga fuori tra un 45 giri dei Cugini di campagna ed uno dei Dik Dik. Ladies and Gentelmen...Elvis has left the building. Pino Paoliello [theelite_at_interfree.it] - Febbraio 2006 http://www.fumettidicarta.it/Musical...visPresley.jpg |
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Usa, Lincoln l'uomo piu' influente
La classifica di storici statunitensi Il personaggio più influente della storia americana è Abramo Lincoln. A riconoscergli il primato un pool di dieci eminenti storici statunitensi che hanno redatto una classifica per il mensile Atlantic. Il presidente che abolì la schiavitù è stato preferito a personaggi del calibro di George Washington, Thomas Jefferson o Franklin Delano Roosevelt. Nella valutazione privilegiati i Padri Fondatori e i vip del periodo d'oro. Gli storici, tra i quali il premio Pultizer Doris Kearns Goodwin, hanno invece tenuto meno in considerazione i personaggi appartenenti al mondo dell'arte e della letteratura, tutti esclusi dalla top ten. Il criterio usato nella scelta lascia un po' stupiti poi per le posizioni assegnate a certi miti della storia americana: dal 66/o posto di Elvis Presley all'85/a posizione di Ernest Hemingway, seguito a breve distanza da un orgoglio italiano come Enrico Fermi, all'88/o posto. Deludente anche la collocazione delle esponenti del gentil sesso. La prima tra le donne, solo 30/a, è Elisabeth Cady Stanton, una delle primissime attiviste del movimento femminile. |
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Bell'idea Hurt....!!!!! Grazie......
peccato che arrivi sempre cosi tardi.....sigh:? |
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Va bene qualsiasi articolo purche' si parli o si menzioni Elvis???
Scusatemi ma ultimamente non sono stata assidua....ho perso qualche colpo.....:? |
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Aste: Milioni per “Linguaccia” Stones e chitarra Hendrix
30 novembre 2006 alle 17:39 Il disegno originale della “linguaccia” rossa diventata l’icona dei Rolling Stones, una delle chitarre di Jimi Hendrix e un corpetto nero indossato da Madonna sono stati venduti per centinaia di migliaia di sterline a un’asta londinese di memorabilia del ‘rock’. Una portavoce dell’agenzia Magnum Communications ha riferito che al momento dell’aggiudicazione della ‘linguaccia’, pagata 250.000 sterline (370.000 euro), erano presenti in sala il chitarrista dei Rolling Stones, Ronnie Wood, e il loro ex bassista Bill Wyman. Il disegno della ‘lingua’ faceva parte dei 160 lotti dell’asta presentata sotto il titolo di “It’s More Then Rock ‘n’ Roll” dalla societa’ Sound in Leicester Square. L’evento si è concluso con un incasso di 860.000 sterline, di cui una parte sarà devoluta alla ricerca sul cancro. Una Fender Stratocaster di Hendrix è stata battuta per 60.000 sterline e uno dei corpetti neri indossati da Madonna durante il tour ‘Who’s That Girl’ per 5.000 sterline. Spartiti scritti a mano da Marvin Gay sono stati acquistati, per una cifra non rivelata, da un familiare dell’artista scomparso. La stima partiva da 150.000 sterline. Erano stati dati a un amico, poi dimenticati e infine rintracciati da un esperto. Una chitarra Cherry Sunburst di Elvis Presley è stata venduta per 20.000 sterline; il completo in mohair beige indossato sul palcoscenico nel 1963 da John Lennon al Palladium di Londra è stato venduto per 10.000 sterline. Circa 150 persone hanno partecipato all’asta, tra cui anche componenti dei ‘Clash’ e dei ‘Thin Lizzy’. Altri hanno seguito le vendite per telefono o via internet. “Vi sono stati alcuni investoriri privati dagli Stati Uniti, ma molti degli oggetti messi all’incanto sono finiti nelle mani di persone dello spettacolo”, ha spiegato la portavoce. |
Re: Articoli
Siccome sono oberata di lavoro :cry: e non ho più molto tempo per frequentare i vari forum, qualcuno, se vuole e se ha tempo, mi può sintetizzare cos'è successo riguardo questo articolo?
Marzia1969:lol: :lol: DANKE GRANDE SCHUMI! |
Re: Articoli
a me arrivano tutti i giorni notizie che parlano anche se poco di Elvis e allora questo topic mi pare sia l'ideale per queste notizie che arrivano...questa e' fresca di oggi....
Che intendi per "cosa e' successo??" Bye Bye |
Re: Articoli
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Questo ultimo articolo parla di un'asta fatta in UK dove Una chitarra Cherry Sunburst di Elvis Presley è stata venduta per 20.000 sterline!!! Questa è l'unica notizia dell'articolo, che ci riguarda da vicino. |
Re: Articoli
Grazie! Quando dicevo "cosa è successo" mi riferivo ad alcuni Vs. interventi su questo topic dove dicevate più o meno che c'è un casino di ignoranza in giro per quanto riguarda il nostro King. Altre cattiverie in materia sono state scritte? :evil:???
Intendevo questo... Grazie, Marzia1969:lol::lol: DANKE GRANDE SCHUMI! |
Re: Articoli
Intendo dire scritte sui giornali.
Grazie, Marzia. |
Re: Articoli
Valutero' meglio gli articoli che trovo o che mi arrivano....!!
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Re: Articoli
Spero di essermi spiegata. Intendevo dire se, durante la mia assenza, avete trovato sui vari giornali articoli che parlano del King. Se sì, spero che non dicano cattiverie. Spero di essermi spiegata.
Marzia. |
Re: Articoli
Ecco Marzia, l'articolo maggiormente incriminato è questo che ti riporto.
Credo parli da solo e meriti una petizione da parte nostra, con tutta una serie di insulti ad un rappresentante di quelli che si definiscono giornalisti, nonchè critici musicali ITALIANI :-D:-D Quote:
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Re: Articoli
Si potrebbe sapere il nome di questo pezzo di.....beh diciamo sterco per essere gentili che, fra le altre cose, non ha neppure il coraggio di firmarsi? Visto che non credo proprio che si chiami vellutogrigio di nome!
grazie Hurt. Marzia.....furibonda dopo la lettura! |
Re: Articoli
Per questo velluto grigio
Un aggettivo: INDEGNO anche solo di pensare il nome di Elvis Un appellativo: STRUZZO che nasconde la testa sotto un sinonimo Adesso continuate voi !!! |
Re: Articoli
Tutto ok tranquilla!!
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Re: Articoli
Pensavo fosse qualcosa su quello che ho postato io....
Tutto ok!! Ciaooooo!! |
Re: Articoli
Chissà se vellutogrigio è informato di questo :
20-11-2006, 13:30 CD - Gold Award Fur Elvis Presley - ELV1S 30 #1 Hits http://www.grazielvis.it/img_or/elvi...ermany2006.jpg In Germania, per celebrare la vendita di 250.000 copie, è stata distribuita una nuova edizione del cd "Elvis 30#1 Hits", dal titolo "Gold Award Fur Elvis Presley - ELV1S 30 #1 Hits". Il cd presenta rifiniture in oro. LISA ================================================== ======== Oggi, 21:38 http://www.grazielvis.it/forum/images/icons/icon1.gif Re: CD - Gold Award Fur Elvis Presley - ELV1S 30 #1 Hits Dopo la BMG Germany, anche la BMG France ha deciso di distribuire un'edizione "Gold Record" della compilation "Elv1s 30#1 Hits". |
Re: Articoli
Sai Hurt come la penso,non posso rispondere come vorrei.
Sarei denunciato immediatamente,quindi l'unica cosa che posso dire e' questa. Se questo personaggio si informasse un po' di piu' sul cantante Elvis,sull'uomo Elvis,forse capirebbe un pochino di Elvis. |
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:sad: :) |
Re: Articoli
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Quando dovevo scelglere l'appellativo era proprio quello che pensavo ...... ma non si può :-) :-) |
Re: Articoli
Gold record always and forever velluto grigio. Do you understand?
Marzia :evil: :evil: |
Re: Articoli
Quello che c'è scritto non è correttissimo, ma almeno dà onore il nostro Elvis
19/4/2005 - Stefano Medel » Elvis the top http://www.ktvehi.com/img/space.gifhttp://www.ktvehi.com/img/space.gifhttp://www.ktvehi.com/img/space.gifhttp://www.ktvehi.com/img/space.gif Adesso i musicisti, cantori e trovatori si sprecano, e il mercato discografico butta sul calderone musicale sempre nuovi volti e formazioni, che vengono, suonano una roba e poi scompaiono nel nulla. Altre volte, magari, sfondano il cadreghino e fanno palata di soldi con un pezzo o un singolo, tutti sciamanano, ne parlano e berciano come babbuini, poi l’anno dopo, ciccano tutto e non battono chiodo, finendo nella monnezza. Le regole del commercio e del business sono quelle, e non guardano in faccia a nessuno, per cui ti prendono, ti buttano nel mercato, vestito come uno scimmiotto, e poi ti buttano, come un fazzoletto sozzo, quando non servi più. Molti arrivano, ma non restano, o rimangono molto poco. Non è il caso del re di Memphis, il rockettaro Elvis Presley. Presley: cominciò suonando motivetti, in una scuola di musica; ce n’erano altri, ma nessuno come lui; a delle straordinarie doti vocali e canore, che gli permettevano di assumere dei toni e delle cadenze orecchiabili e sincopate, Presley rivelò anche delle grandi doti di esecutore, concertista, che sapeva farci con la chitarra, ed era un chitarrista non da poco. Oltre a suonare, metteva su dei veri e propri show, ballando, saltando, dando scarti con l’addome e facendo contorsioni, tutte scene che mandavano in visibilio le platee, perché avevano trovato una vera pop star, un vero cultore del rock, con abilità e qualità artistiche, non da poco. A poco a poco, inarrestabilmente, Presley seppe conquistare un po’ tutti. Gente di tutte le fasce d’età, andava ai suoi concerti, come si va al supermercato, felici di ritrovare quel ragazzo prodigio del sud, considerato uno della famiglia, un amico, un complice. In effetti, una delle cose, che rendevano grande Presley, era la sua capacità, di instaurare un feeling, di stabilire un dialogo e un contatto umano e simpatico, col pubblico. Un rapporto umano, fatto d’intesa di complicità e ammiccamenti, d’un artista, che aveva sempre dato molto, al suo pubblico. Presley, nel corso degli anni, si era abituato a platee oceaniche, girando come un nomade, per gli Stati dell’unione. Sapeva giocare col pubblico, solleticarne la curiosità, li accontentava con pezzi, suonando ogni brano richiesto, altre volte, non esitava a regalare un oggetto, delle sciarpe, o altri souvenir, al suo pubblico, anche se si trattava d’una macchina organizzativa, ben oliata, questi gesti, venivano da Presley in buona fede, il pubblico riceveva qualcosa, e ricambiava l’artista. Le ragioni d’un successo così travolgente e duraturo nel tempo, vanno ricercate, oltre che nelle doti personali e magnetiche della rock star, anche in altre ragioni. Elvis Presley, fu il primo cantante, sponsorizzato e lanciato, da un immensa macchina propagandistica e capillare, che faceva gran cassa, di tutto quello che Presley, faceva o diceva. Era un rockettaro importante, ed era un divo soprattutto tele e audio-visualizzato. Presley, fu il primo, a sfruttare pienamente i mass media e le comunicazioni di massa. Non solo tramite i dischi, ma sfruttando il persuasore televisivo, apparendo in spettacoli e programmi alla tele, parlando alle radio, organizzando, giganteschi tour e giri per il paese, dove si spostava in enormi Cadillac, scortato da uno stuolo di musicisti, tecnici, elettricisti e arrangiatori. Nulla era mai completamente casuale, le sue comparse, la pubblicità, un immenso guardaroba di tute e vestiti di scena con brillocchi e luccichii, servivano a galvanizzare ed eccitare il pubblico, sullo sfondo di stadi e auditorium immani e ciclopici. Presley, divenne il primo grande manipolatore, di mass media e di sistemi d’informazione e di trasmissione dell’immagine e del sonoro. Intorno a lui gravitava, un immenso budget d’affari, di introiti e di sfruttamento delle potenzialità spettacolari del suo personaggio, come fonte di richiamo e di guadagno. Pubblicizzando a più non posso, la sua figura e la sua immagine, immortalandola in rotocalchi, giornaletti; spiaccicandola su magliette, bibite e prodotti di tutti i giorni, facendo di Elvis, un marchio o un etichetta commercializzata, fonte di guadagni di raccolte kitsch e di collezioni di cineserie. Di lui, tutto era sfruttato all’eccesso e diventava affare e budget. Un po’ alla volta, Elvis aveva creato il suo personaggio da teen-agers e da idolo giovanile, prima con i capelli lunghi con fogge ardite e impomatate e tute vistose, poi con i ciuffetti cascanti e in seguito indossando giubbotti borchiati e in finta pelle, da teppista metallaro, simile a Brando ne Il ribelle. Dopodichè s’era avvicinato al mondo dello spettacolo e della tele, apparendo in programmini e show musicali a fianco di presentatori stucchevoli come tanti Mike Buongiorno. Ma bene o male, le sue partecipazioni s’erano fatte frequenti e le sue uscite sul piccolo schermo triplicarono. Nel giro di poco era divenuto un personaggio serale da talk Show; questo, gli permetteva di sponsorizzare la sua immagine e i suoi dischi a un folto pubblico di spettatori, contemporaneamente e nello stesso momento, arrivando in casa di tutti. Era divenuto una vedette televisiva, un amico di famiglia, un ospite gratuito e gradito. Anche se naturalmente, era tutto un grosso commercio pubblicitario. Poi vennero i contratti cinematografici, con film Musical, girati a più riprese ed in più posti diversi. I titoli erano variegati e disparati, di solito girati in luoghi ameni ed esotici, come il Re delle Hawaii e altri filmetti musicali semiavventurosi, dove Elvis interpretava solitamente, il ruolo del ragazzaccio testardo e ribelle, che dà filo da torcere a tutti. Con personaggi dinamici e schietti, tagliati su misura per lui. La cosa andò avanti per un po’, e bisogna dire che i film non andarono malaccio, non erano un granché, ma comunque discreti. Per Elvis, fu il debutto nel mondo del cinema, con fans, sorrisi riflettori e pubblicità, che fecero di lui un autentico divo nazionale e non solo. La sua celebrità, giunse all’apogeo, il suo volto, i suoi gesti, divennero simboli e clichè di tendenza, istituzionalizzati e commercializzati. Ogni suo gesto finiva sui giornali o alla tele; le sue macchine enormi, i suoi abiti sgargianti, la sua villa lussuosa, dove iniziò a raccogliere i premi e le statuette che gli venivano conferite. Gli venne attribuito il titolo di uomo dell’Anno, per la sua personalità e il carisma; premio, di cui era particolarmente fiero, in quanto non musicale, ma proprio dedicato alla sua persona. Intanto, la sua vita privata era movimentata e talmente frenetica, che aveva ben poco tempo libero. Quando gliene avanzava, si divertiva ad allenarsi un po’ a Karatè, di cui era una buona cintura, nonostante il poco tempo. Rimangono immagini dal vivo dei suoi allenamenti. Col tempo i rapporti con la moglie divennero più radi e difficili; in effetti Elvis, non aveva una vita realmente normale, pieno d’impegni pubblicitari e non, attorniato sempre da tecnici del suono, asfissiato da manager e produttori maneggioni ed esigenti. Alla buon ora i contratti cinematografici televisivi bene o male finirono; Elvis decise perciò, di ritornare dal vivo in spettacoli e recital tra la gente. Il ritorno fu trionfale, come tutte le sue iniziative, galvanizzò e polarizzò l’attenzione di masse di fans, che lo seguivano ai concerti, per tutti gli stati. La sua immagine preferita, era con dei basettoni lunghi, impomatato e delle casacche bianche trapunte di brillanti e ricami pittoreschi con dei brillocchi luccicanti. Ogni suo spettacolo era accompagnato da un’imponente organizzazione di tecnici, esperti e sarti con centinaia di abiti e strumentazioni. Elvis si muoveva tra folle osannanti, con disinvoltura vincendo il nervosismo e scherzando col pubblico. Spesso partecipava di persona a concerti benefici e filantropici, raccogliendo somme ingenti. Nel frattempo, cominciarono i problemi. Difficoltà coniugali, una vita disordinata ed errabonda, la mancanza d’una vera privacy; lo portarono spesso alla ribalta sulla stampa, per presunti scandalucci. Sempre meno Elvis, sapeva di chi fidarsi veramente. I suoi guardaspalle, erano spesso pettegoli ed indiscreti, e si facevano pubblicità, raccontando di tutto. Intorno ad Elvis, cominciò ad esserci un vuoto affettivo, che la moglie non poteva colmare. Gli impegni erano sempre più frenetici, ed intanto anche la sua salute cominciava a declinare. Sino al ricovero in un ospedale famoso, dove la star si chiuse, per ristabilirsi e riposarsi. Bene o male, riuscì a rimettersi in piedi, ma non era più l’aitante e atletico giovane d’un tempo. La figura s’era fatta greve e lenta, i fianchi irrobustiti, il peso considerevole. Solo il talento e la bravura musicale, era rimasta quella di sempre. Anche con la salute vaccillante, la rock star era sempre il Re, continuava a mietere successi, e ad avere seguaci idolatranti. Le sue performance erano magiche ed elettrizzanti, le sue canzoni melodiche ed armoniose, mietevano allori e rubavano i cuori. Entusiasmanti, erano le sue esibizioni dirompenti al pianaforte, dove Elvis suonava e cantava, grondante ed estatico. Il rapporto col pubblico era unico, quasi confidenziale; la gente si fidava dell’artista, che era tra loro, da anni. La rock star continuò a lavorare in modo febbrile, sino alla fine. E la fine arrivò come un ospite sgradito ed inatteso di sorpresa; un giorno come un altro, si sparse la voce che la star non c’era più. Masse di gente si raccolse intorno alla notizia funerea per omaggiare il cantante nella morte, così come in vita. Elvis Presley divenne un mito e un fenomeno di costume con fans club, sparsi per il mondo e persone che lo ricordano, ad ogni anniversario. Davanti alla sua casa, sfilano muti gli ammiratori, con ghirlande di fiori, con pensieri tristi e proni. Ora gli imitatori non mancano, e quasi tutti i nuovi arrivati, cercano di strimpellare e dimenarsi, per inventare qualcosa di nuovo nel Rock; una speranza rinnovata e delusa, perché il simbolo del Rock resta Elvis, forse proprio perché ha già detto, quello che si poteva dire. |
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Un po' superficiale e imperfetto come articolo, ma almeno Elvis non viene insultato, deriso o denigrato come al solito....
E' già qualcosa... :-\ LISA |
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Ci andiamo tutti assieme il sabato sera?
Il sabato sera del Rolling Stone si apre con un omaggio al re del Rock'n'roll, l'indimenticato Elvis Presley. La serata chiamata «rock'n'roll style» prevede spazio dedicato alla musica rock, elettronica e dance hall Dietro la console Danny Virgilio e Vincent Dj. Non solo musica così come non solo celebre cantante fu Presley che andò oltre l'arte che rappresentava diventando una vera e propria icona a tutto tondo della cultura pop del XX secolo. I battenti della serata aprono alle ore 23.30, la quota di ingresso è fissata a 10 euro. |
Re: Articoli
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ma dove questa cosa e quando Hurt?? |
Re: Articoli
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Da quello che capisco è il locale che si chiama Rolling Stones, quindi si potrebbe cercare su Internet:-\ |
Re: Articoli
Hurt, se non sappiamo in che posto si trova allora ci sono anch'io.
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Re: Articoli
Credo sia il noto Rolling Stone di Milano...
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Re: Articoli
si confermo e' a Milano almeno che non sia un omonimo in altra citta'.....fatemi sapere per cortesia...
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Trovato questo: Si balla rock’n’roll ricordando Elvis Il sabato sera del Rolling Stone si apre con un omaggio al re del Rock'n'roll, l'indimenticato Elvis Presley. La serata chiamata «rock'n'roll style» prevede spazio dedicato alla musica rock, elettronica e dance hall.Dietro la console Danny Virgilio e Vincent Dj. Non solo musica così come non solo celebre cantante fu Presley che andò oltre l'arte che rappresentava diventando una vera e propria icona a tutto tondo della cultura pop del XX secolo.I battenti della serata aprono alle ore 23.30, la quota di ingresso è fissata a 10 euro. |
Re: Articoli
ma tutti i sabati? non ne ho mai sentito parlare....strano!!
cercherò di informarmi da un'amica che ha una vita mondana molto piena!! |
Re: Articoli
Non credo tutti i sabati solo questo che viene!!
Informati e facci sapere grazie!! |
Re: Articoli
ANDRO' VELOCISSIMAMENTE A COMPRARE IL NR. 6 DELL'EUROPEO:-P :-P
14/12/2006 L'Europeo: un numero molto rockhttp://www.tgcom.mediaset.it/bin/473...4_immagine.jpg Viaggio tra i miti: da Elvis ai Nirvana L'europeo è in edicola con un numero tutto dedicato al rock. Da Elvis Presley ai Nirvana, passando per gli U2, fino ai Rolling Stones: centosessanta pagine per gli amanti del genere nato negli anni Settanta e che ancora oggi fa vendere milioni di dischi. Daniele Protti presenta "Rock, 1956-2006" venerdì 15 dicembre dicembre a Milano, insieme al critico e scrittore Riccardo Bertoncelli, lo "chaperon" che guida alla scoperta del rock. Riccardo Bertoncelli, critico e scrittore, è il Cicerone che conduce nel viaggio proposto dal mensile "L'Europeo" alla scoperta del Rock. Un intero numero dedicato al genere, nato negli anni Cinquanta, che ha fatto sognare e trasgredire una generazione e che si è imposto nel panorama musicale con vigore e successo. "L'Europeo" ha deciso di dedicare il sesto numero del bimestrale ai grandi nomi del Rock. Così, grazie alla guida di Bertoncelli, i lettori possono avventurarsi nei meandri più nascosti e inediti degli autori e cantati che hanno fatto grande la scena musicale internazionale. "Dal 1956 è rockmania" titola la presentazione curata dal direttore Protti che insieme al critico e scrittore Bertoncelli, presenta il nuovo numero de L'Europeo venerdì 15 dicembre a Milano, nella sala Dino Buzzati di Via Blazan 3. Da qui si snoda il percorso che vede ai blocchi di partenza lui, l'inimitabile Elvis. Un nome che ha fatto storia, quello dell'ex-camionista di Memphis che, alla fine degli anni '50, con i suoi pantaloni di pelle attillati faceva impazzire le adolescenti e preoccupare gli adulti che gridavono alla rivoluzione sessuale. Definito "il re del rock and roll, Elvis è andato oltre l'arte musicale che rappresentava ed è diventato una vera e propria icona della cultura pop e del XX secolo. http://www.tgcom.mediaset.it/bin/365...maginetake.jpg Il percorso prosegue all'insegna delle firme top della musica rock: spazio alla grinta di Tina Turner, giovanissima e già tigre del palcoscenico nel 1969, alla forza innovativa del grande Eric Clapton, che ha saputo passare dal blues duro e puro ed è riuscito ad arrivare persino alla techno, fino alla prorompente energia dei Queen, apparsi a inizio anni '70 e diventati leggenda. Questi, però, sono solo alcuni dei nomi che compongono il viaggio dell'Europeo: tanti altri protagonisti del rock vengono raccontati da parole e immagini storiche, fotografie che fermano momenti irripetibili, di storia e di vita. Come quella che immortala gli U2, "gli ultimi re del rock". "Il rock'n'roll mi ha dato tutto e io mi sento come se dovessi dare tutto al rock'n'roll", ha detto Bruce Springsteen. Sulla scia di questa passione si è mossa la realizzazione del numero 6 de L'Europeo, "Rock 1956-2006". DA TGCOM |
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Re: Articoli
L'ho comprato anch'io, sono 8 euro spesi bene fino all'ultimo centesimo!!! Grazie mille per averci informato! Oltre Elvis vengono ricordati altri grandi miti! Ci sono un pò di errorini nella rivista ma... spesso mi dimentico che siamo in Italia, quello che l'Europeo ci ha dato è già tantissimo!
Grazie ancora! |
Re: Articoli
Mi fa piacere che ti sia piaciuto!!!
E' vero ci sono delle imperfezioni, ma finalmente gli viene dato un valore.... e non male quelle cose dette da Elvis, buttate qua e là tra le pagine:-P |
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