Grazie Elvis Forum

Grazie Elvis Forum (https://forum.grazielvis.it/index.php)
-   Tutto Elvis (https://forum.grazielvis.it/forumdisplay.php?f=13)
-   -   elvis è vivo (https://forum.grazielvis.it/showthread.php?t=1907)

guitarman 13-09-2006 15:12

elvis è vivo
 
è uscito un nuovo libro ke si chiama elvis è vivo e parla di morti presunte di 10 xsonaggi dello spettacolo,ma nn so ke dicono di elvis,è aperta la caccia al libro!!!ke si saranno inventati stavolta?

gabby 13-09-2006 15:22

Re: elvis è vivo
 
Credo si tratti del solito diciamo in un certo senso, cioè che Elvis è vivo, che lo ha fatto x allontanarsi ecc ecc!!!
Nulla di nuovo dunque, vedremo....cmq bentornato guitarman!!!:-) :)

Luca77 13-09-2006 15:30

Re: elvis è vivo
 
Ciao Guitar, mi permetto di sconsigliarti l'acquisto.
Non vale più di tanto la pena !:?
Parla di alcune morti sospette e non di divi.

guitarman 13-09-2006 15:33

Re: elvis è vivo
 
mi hanno informato male allora,ma tu ce l'hai?era giusto curiosità la mia,mi diverte leggere le diverse teorie...

ForeverTheKing 13-09-2006 16:26

Re: elvis è vivo
 
Alla radio ho sentito anche che è stata promessa una consistente somma di denaro a chi lo trova...Elvis vivo, ovviamente.
No Comment!!!Non sanno più che inventarsi per fare soldi..........di sicuro preferisco comprarmi un bel CD o DVD di Elvis...per quel libro sarebbero totalmente sprecati!:-(

guitarman 13-09-2006 16:31

Re: elvis è vivo
 
il problema è ke è più facile reperire un libro fesso ke un buon cd o dvd...

askme 13-09-2006 18:53

Re: elvis è vivo
 
Ancora con questa storia ma basta, lasciamolo stare almeno noi.
Spero che ovunque sia, in cielo, in paradiso,stia bene.

Sciamano 13-09-2006 18:56

Re: elvis è vivo
 
sanguisughe

polomb 13-09-2006 20:14

Re: elvis è vivo
 
elvis, e per questo che quel libro non mi interessa

askme 16-09-2006 18:21

Re: elvis è vivo
 
Elvis purtroppo e' morto ma per noi che lo amiamo non morira' mai.
Lo so e' una frase fatta, pero' il succo del discorso e' questo,per chi lo ama non si perdera' mai il ricordo, di questa persona speciale ed un'inica.
grazie Elvis.

hurt 14-10-2006 19:18

Re: elvis è vivo
 
Quote:

guitarman (Messaggio 13009)
è uscito un nuovo libro ke si chiama elvis è vivo e parla di morti presunte di 10 xsonaggi dello spettacolo,ma nn so ke dicono di elvis,è aperta la caccia al libro!!!ke si saranno inventati stavolta?

Guitarman, guarda cosa ho trovato su Intenet, così abbiamo la conferma che non vale la pena nè comprare nè leggere questo libro :-D :-D

Quante strane storie
Dall'introduzione di Elvis è vivo!

“L’uomo non ha una sola e identica vita;
ne ha molte giustapposte, ed è la sua miseria”

François-René de Chateaubriand

Quel 9 dicembre 1980 ero appena rientrato da scuola e, come ogni giorno, mia mamma aveva già preparato la tavola, mio papà si era già seduto e mia sorella se ne stava allegra a canticchiare nel suo seggiolone. Puntuale, insieme alla pasta fumante in tavola, in TV iniziava il telegiornale. Prima notizia: «John Lennon, l’ex leader del leggendario complesso dei Beatles, è stato assassinato ieri notte con cinque colpi di pistola davanti a casa sua, a New York, da un ammiratore che gli aveva chiesto l’autografo».

Non so perché quella notizia mi colpì così tanto. In fondo ero solo un bambino, dei Beatles avevo sentito parlare, certo, ma conoscevo forse solo She loves you e Help! Di notizie drammatiche, poi, al telegiornale se ne sentivano tutti i giorni. Solo quell’anno un aereo DC9 era misteriosamente precipitato in mare nei pressi dell’Isola di Ustica (81 morti), alla stazione di Bologna era esplosa una bomba (85 morti) e nel terremoto in Irpinia erano morte più di 6.000 persone.

Eppure, il ricordo di quel momento davanti al telegiornale mi è rimasto impresso tanto quanto, qualche mese dopo, le strazianti sequenze, in diretta televisiva da Vermicino, dei tentativi (vani) di salvare Alfredino Rampi, un bambino di 6 anni sprofondato in un pozzo artesiano.

Forse, a colpirmi così tanto era stato vedere le migliaia di persone radunatesi nei pressi del luogo dell’omicidio, e poi le tantissime altre raccoltesi spontaneamente in tutto il mondo, per cantare con le lacrime agli occhi le canzoni di quell’uomo e piangerne la prematura scomparsa. Era chiaro che John Lennon non era stato solo un cantante per tutta quella gente, ma doveva avere significato qualcosa di più importante e di più profondo. Non avevo mai visto una dimostrazione spontanea così imponente per la scomparsa di un personaggio famoso. Nemmeno per lo sfortunato Papa Giovanni Paolo I, che due anni prima, dopo solo 33 giorni di pontificato, era morto per un infarto, si erano mobilitate le folle allo stesso modo.

Ripensare a quel giorno me neha fatto tornare alla mente un altro, un altro ricordo personale. Era estate e non c’era scuola, così con i miei andavamo spesso fuori città la domenica. Mamma avrebbe cullato la mia sorellina al fresco della pineta e papà mi avrebbe preso a cavalluccio sulle spalle per farmi vedere meglio i cavalli che sfilavano al concorso ippico.

Papà era un grande ammiratore di Elvis Presley e nell’auto c’era sempre qualche sua cassetta che girava nel mangianastri. Durante il breve viaggio di ritorno dalla campagna, d’un tratto, mentre Elvis cantava All Shook Up, papà disse: «Ma guarda che ci vuole tutta!»

«Per che cosa?» chiese mamma.

«Oggi ho saputo com’è morto».

«Chi, Elvis?»

«Sì. Ho letto che si è soffocato con un panino farcito da burro di arachidi, formaggio, pancetta, miele e chissà cos’altro!»

Mia madre scosse il capo e poi osservò: «Chissà se è andata davvero così».

Io rimasi sbalordito all’idea di Elvis Presley, che a giudicare dalle foto sulle cassette sembrava avere un fisico invidiabile, che teneva tra le mani un panino gigante, pieno delle cose più improbabili, e che se lo mangiava fino a soffocarsi. Quell’immagine, di Elvis ucciso da un panino immenso, mi rimase scolpita nella memoria. Solo anni dopo, come mia mamma, cominciai anch’io a sospettare che forse non era andata veramente così.

Ma di strane storie sulle morti dei “divi”, o comunque di personaggi famosi, ne avrei sentite ancora tante crescendo. Era vero, per esempio, che Bruce Lee, il re delle arti marziali, era stato ucciso da un colpo segreto di kung fu infertogli da un sicario della mafia cinese? E Marilyn Monroe era stata davvero avvelenata perché aveva una storia con John F. Kennedy che, se fosse divenuta pubblica, avrebbe potuto rovinare la carriera del Presidente americano? E possibile che Luigi Tenco si fosse veramente sparato perché non aveva saputo accettare la squalifica della propria canzone a Sanremo? E Pier Paolo Pasolini era morto per una violenta discussione tra omosessuali o era caduto vittima di un agguato ordito da chi voleva dargli una lezione? E Kurt Cobain, il leader dei Nirvana, si era sparato o qualcuno aveva voluto inscenare il suicidio per toglierlo di mezzo? E com’è possibile che qualcuno dica oggi di conoscere e frequentare Jim Morrison se il leader dei Doors è morto nel 1971? E l’assassino di Lennon era solo un pazzo o era stato “programmato” per uccidere un personaggio che, con le sue prese di posizione politiche, faceva paura a diverse persone? E, sempre a proposito di Beatles, cosa c’era di vero nella voce secondo la quale Paul McCartney sarebbe in realtà morto nel 1966 e sostituito, in gran segreto, con un sosia? Ma, soprattutto, Elvis Presley era poi morto per davvero o aveva solo fatto finta, allo scopo di ritirarsi poi sotto falso nome e potere finalmente vivere tranquillo senza gli assilli della celebrità?

Quante di queste voci erano vere e quante erano solo leggende? L’esperienza raccolta in tanti anni indagando su misteri ed enigmi del passato, così come su crimini e delitti celebri, nel corso degli anni mi ha dimostrato come certe storie, per quanto ripetute, stratificate nella coscienza collettiva e ritenute vere, a un esame non superficiale si rivelavano quasi sempre infondate.

Così, mi sono chiesto che cosa sarebbe successo se avessi applicato gli stessi strumenti di ricerca storico-scientifica anche alle strane morti dei divi.

Innanzitutto, dovevo limitare la mia indagine a quei casi che effettivamente presentavano degli aspetti ancora controversi. Di celebrità morte giovani per motivi futili, oppure in seguito a malattie o a incidenti imprevedibili, ce ne sono state tante: James Dean si schiantò con la sua Porche (nel 1955), Buddy Holly morì in un incidente aereo dove persero la vita anche due altri musicisti, Ritchie Valens e J. P. Richardson detto “The Big Bopper” (1958), Lenny Bruce morì per un’overdose di morfina (1966), Brian Jones dei Rolling Stones affogò nella sua piscina forse perché ubriaco (1969), Jimi Hendrix mescolò alcol e sonniferi (1970), Janis Joplin eroina e alcol (1970), Keith Moon degli Who morì nel sonno per un’overdose di farmaci (1978), Alighiero Noschese si sparò un colpo di pistola nella clinica dove era ricoverato per depressione (1979), Ian Curtis dei Joy Division si impiccò nella cucina di casa sua (1980), Natalie Wood cadde di notte dal suo yacht, forse perché intontita dall’alcol, e affogò (1981), Rino Gaetano morì in un incidente d’auto (1981), John Belushi morì per un’iniezione letale di eroina e cocaina (1982), Grace Kelly ebbe un ictus mentre era alla guida della sua auto (1982), Andy Kaufman morì per una rara forma di cancro ai polmoni (1984), Freddy Mercury fu colpito dall’AIDS (1991), Brandon Lee, figlio di Bruce, morì in seguito a un incidente sul set di un film (1993), Moana Pozzi se ne andò per un tumore al fegato (1994), Mia Martini scomparve per una crisi cardiaca dovuta a farmaci antidepressivi (1995), Michael Hutchence si strangolò forse durante una pratica di autoerotismo (1997), Gianni Versace fu ucciso da un serial killer all’ingresso di casa sua (1997), Lady Diana perì in un incidente d’auto con il suo amante Dodi Al-Fayed (1997), Lucio Battisti morì per una malattia ai reni (1998)…

In tutte queste vicende ci sarebbe da discutere a lungo, non tutto è chiaro e limpido come si vorrebbe e per più di una di queste persone si è detto che la morte non sarebbe stata affatto accidentale o inevitabile. Si è a lungo dibattuto, per esempio, se Brian Jones sia davvero affogato per un incidente o non sia stato piuttosto ucciso da un malvivente. Ci si è chiesti se il suicidio dell’imitatore Alighiero Noschese non fosse per caso legato al fatto che era iscritto alla Loggia P2. Si discute su chi fosse veramente alla guida dell’auto quando Grace Kelly morì, se lei oppure la figlia Stephanie. Ci si domanda se quello dell’attore Brandon Lee sia stato davvero solo un incidente o se qualcuno non abbia magari voluto fargli fare la fine del padre. Si ipotizzano complotti per spiegare la morte della principessa Diana e si vocifera che tanto il comico Andy Kaufman quanto la pornostar Moana Pozzi non sarebbero veramente morti ma, come Elvis e Jim Morrison, avrebbero simulato la propria scomparsa per riuscire a vivere in pace e magari tornare a sorpresa vent’anni più tardi.

Insomma, ci sarebbe di che riempire un’enciclopedia con le vicende e le dicerie relative alla morte di queste e di tante altre celebrità. Non mi potevo occupare di tutti. Dunque, ho limitato le ricerche e le indagini solo a otto personaggi le cui morti, avvenute nel corso degli ultimi 44 anni, presentano, ancora oggi, aspetti poco chiari: Marilyn Monroe (1962), Luigi Tenco (1967), Jim Morrison (1971), Bruce Lee (1973), Pier Paolo Pasolini (1975), Elvis Presley (1977), John Lennon (1980) e Kurt Cobain (1994). Solo otto (più una piccola sorpresa alla fine del libro) perché volevo dedicare a ciascuno uno spazio adeguato per raccontarne la storia.

Non intendevo infatti limitarmi ad affrontare unicamente gli aspetti legali o di Polizia scientifica relativi ai loro decessi. Una scelta di questo tipo sarebbe stata forse interessante per uno studente di medicina forense o per un appassionato di scene del crimine, ma temevo sarebbe risultata troppo impegnativa per il lettore comune.

Di conseguenza, ho deciso che avrei raccontato queste vicende partendo ogni volta dalle circostanze della morte per ricostruire, a ritroso, tutta un'esistenza, fino a giungere al momento fatale. Ritenevo fosse importante conoscere meglio ciascuna di queste persone, capire chi erano e che cos’erano diventate al momento della loro morte. Non mi sarei infatti stupito se, imparando a conoscere l’evoluzione della vita di ogni personaggio, sarebbe stato possibile alla fine capire meglio e, forse in qualche caso, dare un senso anche alla morte.


Massimo Polidoro

gabby 14-10-2006 19:55

Re: elvis è vivo
 
Non ho capito....cosa dice di strano?

MISSCLAWDY 14-10-2006 21:21

Re: elvis è vivo
 
..solo uno dei soliti luoghi comuni e leggende metropolitane su Elvis, che lo vogliono vedere come uno che si ingozzava di cibo malsano tanto da portarlo alla morte.....:? :-D :? :? :?

gabby 14-10-2006 21:40

Re: elvis è vivo
 
Si infatti,lui racconta un aneddoto di quando era piccolo,ciò che si diceva a momento di elvis,ma credo che nel libro nn ci siano riferimenti meschini nei suoi confronti!!!

hurt 14-10-2006 23:24

Re: elvis è vivo
 
Se questa è la presentazione del libro, io da fan di Elvis, posso solo arrabbiarmi che ANCORA si continui a far vedere Elvis sotto l'aspetto diffamatorio, dimenticandosi COMPLETAMENTE, del grande artista e uomo che è stato !!!!!

Lisa 15-10-2006 16:33

Re: elvis è vivo
 
Secondo me il discorso invece è totalmente opposto.
Premetto che non ho comprato il libro e quindi non l'ho letto, quindi quello che scrivo sono solo ipotesi in base a questa presentazione.

Mi sembra di capire che l'autore parte dal racconto del padre, che è una delle tante dicerie al limite della fantascienza e al quale evidentemente non ha creduto, per andare ad indagare e capire cosa può essere realmente successo ad Elvis Presley e cosa può averlo portato alla morte.
Magari alla fine del libro non ci azzecca sul reale motivo (questo non lo so perchè, ripeto, non ho letto il libro), però il fatto che si sia messo a ripercorrere a ritroso la sua vita (e quella di altre celebrità) per capirne la morte, è, secondo me, un chiaro segno del fatto che alla versione del soffocamento con il panino davvero non ci ha creduto.
Di conseguenza non vedo tutta questa diffamazione nel libro nei confronti di Elvis...

Poi, comunque, bisognerebbe leggere il resto delle pagine per vedere se realmente alla fine della sua ricerca, conclude dicendo che è morto per colpa del panino.... :? Allora a quel punto lo si può colpevolizzare di dire castronerie...

LISA

gabby 15-10-2006 17:06

Re: elvis è vivo
 
Infatti Lisa è esattamente ciò che ho capito io su questo breve racconto su elvis....poi certo bisognerebbe andare a fondo e leggerlo tutto il libro x capire!

hurt 15-10-2006 17:09

Re: elvis è vivo
 
Quote:

lisa (Messaggio 17117)
Mi sembra di capire che l'autore parte dal racconto del padre, che è una delle tante dicerie al limite della fantascienza e al quale evidentemente non ha creduto, per andare ad indagare e capire cosa può essere realmente successo ad Elvis Presley e cosa può averlo portato alla morte.
Magari alla fine del libro non ci azzecca sul reale motivo (questo non lo so perchè, ripeto, non ho letto il libro), però il fatto che si sia messo a ripercorrere a ritroso la sua vita (e quella di altre celebrità) per capirne la morte, è, secondo me, un chiaro segno del fatto che alla versione del soffocamento con il panino davvero non ci ha creduto.
Di conseguenza non vedo tutta questa diffamazione nel libro nei confronti di Elvis...

Poi, comunque, bisognerebbe leggere il resto delle pagine per vedere se realmente alla fine della sua ricerca, conclude dicendo che è morto per colpa del panino.... :? Allora a quel punto lo si può colpevolizzare di dire castronerie...

LISA

Lisa, mi hai zittita !! :-):) :) :) :) :) :) Era ora che qualcuno lo facesse........ ahahahahah :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-) :-)

Lisa 15-10-2006 17:21

Re: elvis è vivo
 
Non era assolutamente mia intenzione Hurt!!:? :? Ho solamente espresso la mia opinione sull'introduzione del libro :-+ ..ed essendo un'opinione può anche essere discutibile :-\ :-P !!
In fondo siamo qui per discutere i punti di vista, no?:)

LISA

hurt 15-10-2006 17:31

Re: elvis è vivo
 
Il fatto è, che mi sono resa conto che il tuo discorso non fa una grinza :-+ :-+ :-+ Mannaggia a me !!!! :) :) :) :)

guitarman 21-10-2006 12:02

Re: elvis è vivo
 
eccolo gp il topic ke t dicevo prima...

gabby 15-11-2006 17:11

Re: elvis è vivo
 
Ho acquistato il libro elvis è vivo,vi sono diversi personaggi,Marylin, Tenco, Jim morrison....appena arrivo ad elvis vi farò sapere cosa dice!!!::)) :-P

gabby 27-11-2006 14:05

Re: elvis è vivo
 
ragazzi ho pensato...e se vi scrivessi ogni giorno un paragrafo del libro in questione? Se vi fa piacere lo faccio,ovviamente solo la parte di elvis!!! fatemi sapere! BACI

silvia 27-11-2006 17:19

Re: elvis è vivo
 
La conoscenza non è mai troppa!!!:-+
Per me Gabby, va bene...non so neanche in che aspetti viene trattato Elvis in quel libro...quindi sapere e' meglio che ignorare.:-\
Poi ognuno potrà fare le sue personali valutazioni.

gabby 27-11-2006 18:13

Re: elvis è vivo
 
Ok allora stasera mi metto all'opera:-+

gabby 27-11-2006 18:51

Re: elvis è vivo
 
Massimo Polidoro
Elvis è vivo!!!

Elvis è vivo?
Morte e "risurrezione"di una leggenda americana

Martedì 16 agosto 1977, verso le 13:30, Ginger Alden, una studentessa che non aveva ancora vent'anni e che da alcuni mesi era la fidanzata di Elvis Presley,si svegliò.
Si trovava a casa di Elvis a Graceland, nella città di memphis, nel suo letto , ma lui non c'era.
Era strano perchè,come accadeva spesso,avrebbe dovuto alzarsi dal letto solo verso le sette di sera,visto che passava gran parte della notte in piedi.
Così , Ginger telefonò alla propria madre che le chiese come stava Elvis e, sentendo che Elvis non era a letto, le chiese di assicurarsi che stesse bene.
Ginger non conosceva Elvis da molto, si erano messi insieme nel Novembre del 1976, dopo che alcuni amici di Elvis avevano portato lei e la sorella a Graceland per incontrarlo.
Da qualche tempo Elvis non era più lo snello e bellissimo re del rock and roll che aveva sconvolto il mondo con sex appeal che emanava dal suo corpo e dalla sua voce.
Era ingrassato molto e si stancava presto, forse per via dello stress e dei farmaci che era costretto a prendere, come diceva lui.
O forse, come sosteneva un libro uscito da pochi giorni,scritto da due suoi ex guardaspalle, Elvis era ormai dipendente da così tanti farmaci e droghe da essersi ormai danneggiato il fisico in maniera irreparabile.
Ginger non sapeva se quello che dicevano quei due era vero.
Sapeva che Elvis l'aveva corteggiata subito dopo averla incontrata e da subito le aveva chiesto di accompagnarlo nel corso delle sue tournèe.
Lei un ragazzo ce l'aveva, a dire la verità, ma sua madre le diceva che sarebbe stata una sciocca a non approfittare di un'occasione simile.
Così , si lasciò convincere e diventò la nuova fidanzata di Elvis.
Forse, anche se era ormai una ex bomba erotica, Ginger si era aspettata cocenti notti di passione;invece, Elvis si era comportato da gentelman e, quando arrivava l'ora di andare a dormire , si metteva a parlare delle tante cose che lo affascinavano,come certi passaggi della Bibbia, il misterioso significato che secondo lui doveva avere in questo mondo....Alla fone i sonniferi avevano la meglio e lui si addormentava senza che avessero fatto sesso.
Quel giorno non avevano neanche chiacchierato.
Verso mezzogiorno,dopo essersi preso la terza dose quotidiana di medicinali,Elvis aveva annunciato che , prima di coricarsi,sarebbe andato in bagno a leggere un libro che metteva in reazione i segni astrologici con le posizioni sessuali.
Ginger,intanto, si era stesa sul letto e si era addormentata.
Un'ora e mezza dopo , risvegliatasi e sentita la madre al telefono,decise di scoprire dove fosse finito Elvis, così si lavò e si truccò nel bagno degli ospiti.
Quindi,bussò alla porta del bagno di Elvis ma non ebbe risposta.
Quando aprì la porta lo trovò steso sul pavimento,con i pantaloni del pigiama calati e il viso sprofondato in una pozza di vomito che impregnava lo stesso tappeto di lana.
Fu presa dal panico.
Terrorizzata, chiamò aiuto e il bagno si riempì in un attimo di persone;qualcuno tentò una respirazione bocca a bocca, ma non ci fu niente da fare.
Elvis, con gli occhi fuori delle orbite, il colore violaceo e la lingua bianca che pendeva fuori delle labbra, non reagiva a nulla.
Arrivò anche la figlia di 9 anni di Elvis, Lisa Marie, che spaventata dal trambusto voleva vedere cos'era successo al suo papà.
A fatica si riuscì ad allontanarla.
quando giunse l'ambulanza agli infermieri fu detto che Elvis era morto di overdose .
Fu portato comunque di corsa al Baptist Memorial Hospital, poco distante da Graceland, e subito si cercò in ogni modo di rianimarlo.
Alle 15,30,quando fu evidente che non c'era più nulla da fare,i medici si arresero.
elvis Presley il re del rock and roll era morto all'età di 42 anni.

gabby 27-11-2006 19:06

Re: elvis è vivo
 
Il bambino "invisibile" con la chitarra

Elvis Aaron Presley nacque a Tupelo, nel Missisipi,l'8 gennaio del 1935.
Sua madre, Gladys Smith,quella notte ebbe un parto difficile:prima diede alla luce un bambino che nacque mortoe , tretacinque minuti dopo,fece nascere il suo gemello,ELVIS,che invece sopravvisse.
Jesse Garon,il bimbo morto, fu sepolto in una tomba anonima al cimitero di Priceville ,ma non sarebbe mai stato dimenticato all'interno della famiglia.
Erano gli anni della "Depressione" e i Presley erano una delle tante famiglie povere di quell'epoca.
Gladys raccoglieva il cotone x dodici ore al giorno e Vernon Presley,suo marito e padre dei bambini, passava da un lavoretto all'altro.
Vivevano in una baracca di due stanze che lui aveva costruito vicino alla casa dei suoi,con un gabinettoe una pompa d'acqua sul retroe la luce fornita da lampade a olio.
Elvi crebbe amato dai genitori,e in particolare dalla madre a cui era molto attaccato.
I Presley erano una famiglia riservata,che frequentava la comunità religiosa, ma non faceva particolare vita sociale.
<Anche se avevamo amici e parenti,tra cui i miei gnitori> ricorderà Vernon, <Noi tre formavamo un mondo tutto nostro>.
Elvis amava molto i canti che facevano in chiesa.
<Quando Elvis era ancora un cosino così di non più di due anni> racconterà anni dopo Gladys, < scivolava giù dalle miei ginocchia, correva lungo la navata e si arrampicava sul palco.Rimaneva lì sopra a guardare il coro e a provare a cantare con loro.Era troppo piccolo per conoscere le parole.....ma riusciva ad azzeccare le note;osservava i movimenti delle loro labbra e provava a imitarli>.

gabby 27-11-2006 19:59

Re: elvis è vivo
 
Il suo ruolo di figura maschile di riferimento ll'interno della famiglia iniziò molto presto,allorchè nel 1938 Vernon fu accusato di "emissione illecita di un documento falso" e condannato a tre anni di carcere.
in sostanza, aveva venduto un maiale per una cifra inferiore a quella che si aspettava e aveva pensato bene di ritoccare verso l'alto (4dollari) l'assegno ricevuto e incassarlo.
In seguito all'arresto,Gladys non potè pagare il mutuo sulla baracca e fu costretta a trasferirsi con il bambino dai suoi cugini.
l'assenza di Vernon contribuì a stringere il legame tra madre e figlio,ma non fino al punto dell'ossessione,come sarebbe stato suggerito in seguito.
Lei lo accompagnava tutti i giorni a scuola, se lo portava sempre dietr e cercava di non perderlo mai di vista quando andava a giocare,ma sembra un atteggiamento più che comprensibile per una donnna che ha perso un bambino e a cui ne è rimasto solo uno.
I Presley si trasferirono di frequente,seguendo Vernon nei suoi lavori occasionali,senza mai trovare una vera casa.
Quando vissero per qualche tempo nei pressi della comunità nera di Tupelo, Elvis ebbe modo di asoltare per la prima volta la musica nera e gli dovette piacere non poco,visto l'influsso che avrebbe avuto su di lui in seguito.

gabby 27-11-2006 20:23

Re: elvis è vivo
 
Il bambino sembrava avere un'attrazione particolare per la musica, amava cantare in chiesa o a casa con i suoi genitori e il suo talento colpì un'insegnante a scuola.
La donna lo iscrisse a un concorso musicale per i giovani talenti, nell'ottobre 1945,che si teneva all'interno di un'importante fiera agricola.
Elvis , che aveva dieci anni,si arrampicò sulla sedia e cantò di fronte a qualche centinaio di persone Old shep ,una canzone strappalacrime.
<Portavo gli occhiali>, ricorderà poi Elvis.< non avevo accompagnamento musicale,però vinsi,mi pare che arrivai al quinto posto.
Lo stesso giorno le presi,mia madre me le diede x qualcosa,non mi ricordo,forse una stupidaggine che aveva a che fare con le giostre.Quello annientò del tutto il mio ego.>
Per il compleanno i suoi gli regalarono una chitarra e il giovane reverendo locale gli insegnò a suonarla.
se la portava tutti i giorni a scuola e insieme ad altri bambini e adulti,si esibì varie volte a "l'ora del dilettante" trasmessa da una radio locale il sabato pomeriggio.
Il conduttore del programma era una star locale della musica Hillbilly,come si chiamava il genere folk da quelle parti, noto come "mississipi Slim".
Slim, che vestiva con camicie westwrn piene di stelline luccicanti e fibbie penzolanti, era l'idolo di Elvis,che sognava un giorno di diventare come lui.
Nonostante non perdesse occasione per cantare accompagnandosi con la chitarra , il bambino non faceva particolare colpo sugli amici , che spesso non apprezzavano le canzoni gospel o country che lui cantava senza sosta.
a detta di chi lo conosceva o era a scuola con lui ,elvis era un bambino dolce e simpatico,ma del tutto "invisibile":non aveva niente che lo faceva spiccare sugli altri.
Dal canto suo, lui coltivava con tenacia la passione per la musica e ripeteva ai suoi genitori che presto le cose sarebbero cambiate.
E le cose cominciarono davvero a cambiare quando, nel 1948, decisero di trasferirsi a Memphis.
<Eravamo al verde,proprio al verde>, spiagherà poi Elvis ,< ce ne andammo da Tupelo da un giorno all'altro.Papà imballò tutte le nostre cose negli scatoloni e le caricò nel bagagliaio di una Plymouth del 1939.Eravamo diretti a Mamphis.Le cose dovevano andare meglio x forza>

gabby 27-11-2006 22:09

Re: elvis è vivo
 
Dopo qualche mese passato in una camera in affitto , i sevizi sociali decisero di concedere ai Presley una delle villette a schiera popolari nel cuore di Memphis , nei Lauderdale Courts.
Fu un salto di qualità importante x loro,avevano 2 camere, un soggiorno, una cucina e un bagno in casa,oltre alla luce elettrica e all'acqua corrente.
Vernon andò a lavorare presso una fabbrica di munizioni,mentre Gladys trovò un lavoro part-time come addetta alla macchina da cucire presso la Fashion curtaina.
Anche Elvis ragrannellava qualcosa taglaindo l'erba ai vicini di casa.
Alla nuova scuola,Elvis veniva talvota emarginato,forse perchè veniva dalla campagna e aveva una famiglia molto riservata, o forse perchè aveva gusti musicali non comuni o, come diceva qualcuno,perchè era un "cocco di mamma".
Gli fu anche impedito di entrare nella squadra di football della scuola per via del fatto che gli piaceva portare i capelli "lunghi" (cioè,non a spazzola) , tenere le basette e passare un sacco di tempo a petinarsi i capelli e a tirarseli indietro con la billantina.
Ciò non gli impedì comunque di farsi un piccolo giro di amicizie e , in particolare,di legarsi ad alcuni ragazzi coi quali sarebberimasto amico x il resto della sua vita.
continuò a studiare la chitarra con un ragazzo più grande di lui e, insieme agli altri amici , trascorreva intere giornate a suonare seduto sotto un albero.
lui suonava anche di notte,sui gradini di casa, sussurrando canzoni d'amore e sperando così di attirare l'ettenzione delle ragazze del vicinato.
Suonava sempre alle feste del quartiere ,ma la sua timidezza spesso lo induceva a chiedere che le luci fosero spente mentre cantava.
Gli piacevano molto le ragazze,e non solo per sbaciucchiarle,ma gli piaceva stare in loro compagnia si sentiva più a suo agio con loro che con i ragazzi.
Le donne , di ogni età,da parte loro trovavano piacevole restare a chiacchierare con quel ragazzo così timido ma sempre gentile,educato e , nonostante l'acne,piuttosto carino.
Nel tempo libero,Elvis frequentava i negozi di dischi , passava ore davanti alle vetrine dei negozi di vestiti alla moda(vestiti che si poteva permettere solamante di guardare) e cercava di frequentare l'ambiente dei musicisti e dei cantanti gospel,che sottoponeva a estenuanti interrogatori su come fosse la vita del cantante o del musicista.
Il cantante di uno dei gruppi ,gli Statesmen , se lo ricorderà anni dopo:< Per noi questo Elvis Presley era un granellino di sabbia su una spiaggia.Era un ragazzino molto carino con degli occhi molto vivaci,che ti assillava con un sacco di domande,e te le faceva in un modo tale che ti veniva voglia di rispondergli....Aveva degli occhi così vivaci ,anche se era solo un bambino sembrava una persona importante>.

gabby 27-11-2006 22:30

Re: elvis è vivo
 
Nel 1953 i Presley furono costretti a lasciare la villetta popolare perchè Gladys aveva iniziato a lavorara a tempo pieno,e il reddito familiare era salito oltre qeullo consentito x avere diritto alla casa.
Si spostarono prima in un quartiere vicino e , in seguito,trovarono casa non distante dalle villette popolari,presso le quali avevano mantenuto varie amicizie.
Per Elvis cambiò poco, continuava a passare gran parte del tempo con la sua chitarra , ma quando partecipò a uno spettacolo della scuola i suoi compagni scoprirono che sapeva cantare e cominciarono a guardarlo con occhi diversi.
non era più il tipo strano,che cercava di mettersi sempre i vestiti migliori e con i capelli imbrillantinati. <C'era qualcosa nel suo modo di cantare calmo e malinconico>racconterà una sua insegnante ,<che li attirava come una calamita.Non era il rock and roll con cui più tardi è diventato famoso...erano piuttosto ballate alla LOVE ME TENDER ....Andava avanti a cantare con tutta l'anima>.
Quando la scuola fin', Gladys e Vernon fecero incorniciare orgogliosi il diploma ed Elvis si cercò un lavoro.
lo trovò,da macchinista come voleva lui,e iniziò a portare a casa 36 dollari la settiamana.
Il vero sogno,quello della musica,non si era però mai spento nemmeno x un attimo.
Quando quell'estate Elvis lesse sui giornali che una piccola casa discografica locale,la Sun Records,stava facebdo parlare di sè per avere ingaggiato un gruppo di musicisti carcerati,i Prisonaires,pensò che anche lui avrebbe potuto farsi avanti.
Così, un sabato in cui non lavorava, prese la sua chitarra e si presentò agli studi di registrazione con l'intenzione di incidere un disco da regalare poi a sua mamma.
Gli sarebbe costato3 dollari e 98 più le tasse.
Cantò My Happiness e That's When Your Heartaches Begin,due canzoni pop, e quando ebbe finito il proprietario della Sun, Sanm Phillips ,li disse che era un cantante interessante. < Magari prima o poi ti chiamiamo. >
Invece non lo chiamarono.
Per mesi Elvis tornò alla Sun chiedendo se qualcuno aveva bisogno di un chitarrista o di un cantante, ma non c'era mai nessuna richiesta x lui.

gabby 27-11-2006 23:05

Re: elvis è vivo
 
Cambiò lavoro , dopo che lo avevano costretto a tagliarsi i capelli,e trovò un posto da camionista ,mentre studiava per diventare elettricista.
<Credevo che non ce l'avrei mai fatta>spiegherà poi a questo proposito, <perchè dovevi sempre stare attento a quello che facevi ,se ti distraevi anche x un secondo rischiavi di far saltare in aria la casa di qualcuno.non pensavo di essere il tipo adatto , ma volevo comunque provarci.>
Ogni settimana portava a casa la busta paga e la girava subito al padre,tenendo per sè solo quel poco che gli serviva per uscire con la sua fidanzatina,Dixie Locke.
Un bel giorno,nel giugno del 1954,telefonrono dalla Sun Records ed Elvis si precipitò.
Cercavano una voce come la sua per cantare una triste ballata intitolata Without you.
Sam Phillips gliela fece ripetere più volte, ma non era mai convinto.
Forse no era la canzone giusta x lui,così gli chiese di cantare tutte le canzoni che sapeva.
<Restai almeno tre ore,credo>racconterà poi.
<Cantai tutto quello che conoscevo:roba pop,spiritual,almeno un paio di strofe di tutto quello che mi ricordavo.>
Phillips non era soddisfatto dell'esecuzione musicale di Elvis,però non importava ,sentiva che quel ragazzo sapeva trasmettere qualcosa,anche se ancora non sapeva bene cosa.
Lo mise in contatto con un chitarrista,Scotty Moore,che lo invitò per un'audizione in casa sua, insieme al bassista Bill Black.
Passarono insieme un pomeriggio,accompagnando Elvis in una serie di ballate,ma alla fine, quando se ne fu andato,pur concordando sul fatto che il ragazzo sapeva cantare,i due musicisti conclusero che non era niente di speciale.
Sam Phillips però voleva scoltarli tutti e tre insieme, e il giorno dopo li invitò allo studio di registrazione.
provarono prima con un pezzo di Bing Crosby, poi con una ballata country,ma Elvis sembrava troppo teso a fare bella impressione,per sentirsi abbastanza rilassato e cantare come doveva.
Dopo qualche ora,decisero che forse era il caso di chiudere per quel giorno e rivedersi un'altra volta,quando a Elvis venne in mente un vecchio pezzo blues, That's All Right(Mama).
<All'improvviso>ricorderà Scotty Moore,<Elvis iniziò a cantare questa canzone,mettendosi a saltare e a fare lo scemo, allora Bill prese in mano il suo basso,e iniziò anche lui a fare il pagliaccio,e io attaccai a suonare con loro.Credo che Sam avesse la porta della sala di regia aperta-non so,stava montando qualche nastro o facendo qualcos'altro-fatto sta che mise fuori la testa e ci chiese "Cosa state facendo?" e noi gli rispondemmo che non lo sapevamo."Bene tornate indietro",disse,"trovate un punto da dove iniziare e fatelo di nuovo">
Finalmente,Elvis aveva smesso di cantare balate e si era lanciato in un pezzo ritmato e veloce,proprio quello che Phillips cercava,ma soprattutto lo aveva fatto in un modo originale,fresco ed esuberante.
Lavorarono tutta la sera e alla fine si trovarono tra le mani qualcosa di assolutamente nuovo,un bianco che cantava le canzoni dei neri in maniera trascinante.
Era quello che Phillips aveva sempre cercato.
<Quella musica piaceva (ai ragazzi bianchi), però non erano sicuri se fosse lecito che gli piacesse o meno.Così iniziai a pensare a quanti dischi si sarebbero potuti vendere se trovavi dei cantanti bianchi che sapevano cantare e suonare in quel modo così vivo ed emozionante.>
Elvis,insomma,aveva smesso di essere invisibile e ben presto se ne sarebbero accorti in tanti.

silvia 28-11-2006 08:35

Re: elvis è vivo
 
GRAZIE Gabby:-+ per aver "trasmesso" le pagine del Libro!!!!
ma chi l'ha scritto , se ho ben capito, è questo MASSIMO POLIDORO??
Non l'ho apprezzato, a dir la verita.
Come mia personale e umile valutazione, ho consapevolmente capito che non ho perso nulla nel non comprare il libro, nel senso che lo trovo abbastanza approssimativo e calunnioso nel modo in cui descrive Elvis nel periodo antecedente alla suia morte fino alla morte stessa.
PERO' GABBY GRAZIE LO STESSO DI CUORE , :-+ :-+ :-+ COME GIA' HO DETTO PRIMA, IGNORARE NON E' MAI APPAGANTE...MEGLIO CONOSCERE E POI VALUTARE...SEI D'ACCORDO??:-\

hurt 28-11-2006 08:48

Re: elvis è vivo
 
Quote:

silvia (Messaggio 22580)
ma chi l'ha scritto , se ho ben capito, è questo MASSIMO POLIDORO??
Non l'ho apprezzato, a dir la verita.
Come mia personale e umile valutazione, ho consapevolmente capito che non ho perso nulla nel non comprare il libro, nel senso che lo trovo abbastanza approssimativo e calunnioso nel modo in cui descrive Elvis nel periodo antecedente alla suia morte fino alla morte stessa.

Quoto Silvia, aggiungendo che sono ben felice di aver scelto di non comprarlo.

E' l'ennesimo libro pieno di inesattezze (tra cui la respirazione bocca a bocca, le aspettative di Ginger, che stava con lui solo perchè la madre glielo ha "imposto" per i soldi, ma lei non ne aveva nessuna voglia -non per niente dopo la morte di Elvis è stata fatta correre a gambe levate) non chè distorsioni della realtà.
Aggiungo che Polidoro, come tanti altri, non si sia adeguatamente documentato!!!!

Il mondo è pieno di questi libri .... "teorici":-D

Gli unici libri in italiano veramente validi e da non perdere per chi vuole conoscere Elvis e il suo mondo sono i soliti:

L'ultimo treno per Memphis/Amore senza Freni
Guida completa ad Elvis Presley

gabby 28-11-2006 14:45

Re: elvis è vivo
 
Ragazze, in realtà avete avuto un pò di fretta nel giudicare, non è mica finito, sono io che ho iniziato a scrivere solo le prime pagine!!:?

gabby 28-11-2006 14:51

Re: elvis è vivo
 
Cmq x farvi ben capire,anche se non ho ancora finito di scrivere, lui fa come una infarinatura dando x scontato che magari le persone che leggono il libro non sono nello specifico fans di elvis ma l'acquisto del libro è sulle morti sospette, quindi ripercorre un po la vita e poi si sofferma su ciò che c'è di strano sulla sua morte!!!Quindi non è una biografia ma semplicemente va a scavare ciò che "puzza", il mistero dietro elvis e nn solo, anche marylin, tenco,morrison, bruce lee!!!:-+

Lisa 28-11-2006 15:56

Re: elvis è vivo
 
Gabby, siccome nemmeno io ho comprato il libro, ora sono curiosa di sapere come va a finire... :), quali conclusioni trae l'autore del libro, se le ha scritte tali conclusioni... :?
Rimango in trepida attesa del seguito... :-P

LISA

gabby 28-11-2006 15:59

Re: elvis è vivo
 
Ok Lisa,stasera scriverò di più che domani nn ho il pc,me lo portano via x controlli! mi inizio a mettere all'opera!!!:)

gabby 28-11-2006 17:20

Re: elvis è vivo
 
NASCE UNA STELLA
Il disc-jokey Dewey Phillips,vera star radiofonica di Memphis, ascoltò per primo il provino di That's All right(mama) e iniziò a trasmetterlo ininterrottamente nel suo programma.
La stazione radio fu invasa di telefonate e telegrammi e la settimana dopo,quando uscì,il disco andò a ruba.
Nel giro di un mese arrivò al terzo posto nelle classifiche regionali di Billboard,la bibbia delle riviste musicali americane,le cui classifiche di vendita sono considerate quelle ufficiali e definitive.
Elvis, in compagnia di Scotty e Bill coi quali costituì un terzetto,fu invitato sempre più spesso a esibirsi dal vivo,in qualche locale e nelle feste all'aperto, e ogni volta i ragazzi del pubblico, ma in particolare le ragazze, impazzivano.
Era il suo modo di muoversi, di sorridere e di dimenare le gambe per tenere il ritmo che le faceva urlare.
Elvis stava diventando una stella,anche se solo a livello locale x il momento.
Il trio fu invitato a esibirsi al celebre "Grand Ole Opry" di Nashville, il più importante festival di musica country,trasmesso anche in diretta alla radio,ma il pubblico snobbò l'interpretazione del giovane cantante di Memphis.
Totalmente opposta fu invece la reazione del pubblico quando i tre si esibirono al "Louisiana Hayride", uno dei programmi radiofonici di musica hillbilly più popolari.
i ragazzi in platea impazzirono e fischiarono chi si esibì dopo di loro.
Elvis fu nuovamente invitato e,ben presto,diventò un ospite fisso del programma.
ormai gli impegni erano talmente tanti che Elvis fu costretto a lasciare il lavoro.
<Mio padre>racconterà poi,<aveva visto un sacco di persone che suonavano la chitarra o facevano cose simili e che non lavoravano,così mi disse:"Devi decidere se vuoi fare il chitarrista o l'elettricista.Non ho mai visto un chitarrista che valesse qualcosa">
Gladys,d'altra parte, raccoglieva in un album gli articoli e le recensioni che parlavano del figlio,e si stupiva di quanto in fretta quel librone si stesse riempiendo.
Quando uscì il secondo disco di Elvis,Good Rockin'Tonight,si piazzò al terzo posto delle classifiche di tutto il Sud,con That's All Right ancora saldo al primo posto.
La decisione ormai era presa,la nuova carriera di Elvis era formalmente iniziata e nessuno la poteva più fermare.
Nemmeno la fidanzata,Dixie,che si rendeva conto di come Elvis si stesse sempre più allontanando da lei e dal suo mondo.
Quando era in giro per qualche spettacolo,lui la chiamava tutte le sere e le giurava amore eterno,ma poi non riusciva a trattenersi davanti alla corte sfacciata che gli facevano tutte le ragazze e ,come di ceva Scotty<era sempre in giro a correre la cavallina>.
Ogni volta che tornava a Memphis ,però,era estasiato di rivedere i suoi ,che avevano cambiato di nuovo casa andando a vivere in un modesto bungalow di mattoni,e di stare con Dixie,anche se la tormentava con la sua gelosia irragionevole.
<Arrivai al punto di dirgli:"Senti,sei stato via tre settimane,sarei dovuta rimanere ad aspettarti tutti i week-end appiccicata alla tv?>ricorderò Dixie in seguito.
Ma la città sembrava a Elvis sempre più aliena e con i vecchi amici si sentiva sempre più a disagio.
Forse loro pensavano che lui si desse delle arie,ma non era vero,anche se ormai era diventato una celebrità.
Agli studios di Sam Phillips incise,sempre con i fidati Scoot e Bill che ormai lo seguivano ovunque,un altro brano,nel suo stile divertente e scansonato,che avrebbe presto bissato il successo dei precedenti,Baby,Let's Play House.
Gli impegni si facevano sempre più pressanti,ogni giorno c'era un nuovo spettacoloo da tenere in qualche cittadina del Sud.<Dormivamo sui sedili posteriori>ricorderà poi Elvis,<facevamo lo spettacolo,smontavamo,ci rimettevamo in macchina e partivamo per la città successiva,a volte arrivavamo giusto in tempo per darci una lavata e suonare>.
Lavorava tantissimo,mieteva consensi ovunque,le ragazze facevano la fila per passare qualche ora con lui,ma Elvis era ancora una stella minore:negli Stati Uniti del Nord era solo un artista juke-box,i dischi della Sun Records,infatti,non avevano una distribuzione abbastanza capillare.
Fu in questo periodo che iniziò ad attirare l'attenzione di Thomas A.Parker,un uomo grande e grosso,un duro di 45 anni,con un sigaro sempre in bocca.
Era uno dei più importanti promoter di Nashville e si faceva chiamare "Colonnello".
Parker decise di prendere Elvis come artista di secondo piano per uno spettacolo itinerante che vedeva come stella principale Hank Snow.
Nello stesso tour si esibiva anche Roy Orbison,un giovane musicista della Sun Records che sarebbe presto diventato un grande artista.
<Era un giovane bullo>ricorderà anni dopo Orbison a proposito del modo che aveva Elvis di comportarsi in scena,<un vero selvaggio che però cantava come un usignolo...La prima cosa che fece quando uscì sul palco fu sputare.In realtà sputò via una gomma da masticare....Poi fece qualche battutaccia di quelle davvero crude-hai presente le battute un pò sporche-che non erano affatto divertenti.La sua parlata era davvero rozza,da camionista...Davvero non esagero se dico che quella notte mi fece un effetto allucinante.>
Le cose iniziarono presto a farsi imbarazzanti perchè,a ogni nuova data del tour,si ripeteva sempre la stessa scena:il pubblico impazziva più x Elvis che per Snow.
Al termine di uno spettacolo i camerini furono presi d'assalto dalle ammiratrici di Elvis, che volevano strappargli qualcosa di dosso per portarsi via un ricordo di lui.
Impaurito Elvis dovette arrampicarsi sopra una doccia,con gli abiti a brandelli,mentre interveniva la polizia per ristabilire la calma.
Fu in quell'occasione che il "Colonnello"Parker si rese conto dello straordinario potenziale commerciale di Elvis.
Fino a quel momento,gli affari di Elvis erano stati gestiti prima dallo stesso Scotty,il chitarrista del trio, poi quando erano diventati troppo complicati da Bob Neale , un disc-jokey di Memphis.
Ma Neale non aveva contatti imporanti al di fuori del suo giro e le richieste diventano sempre più grandi e difficili da gestire.
Parker,invece,era un pezzo grosso,con amicizie influenti tanto nelle case disografiche quanto a Hollywood,e non era un segreto per nessuno che Elvis sognava di recitare e ,magari,di diventare il nuovo James Dean.
Iniziò così un corteggiamneto serrato da parte di Parker,che intendeva a tutti i costi prendere definitivamente Elvis sotto la propria ala.
Vernon e Gladys misero in guardia Elvis da quell'uomo del quale non sapevano niente,ma alla fine,visto l'entusiasmo che Elvis dimostrava x lui,descrivendolo come un uomo fantastico e molto intelligente,e viste le enormi pressioni e lusinghe che Parker esercitava su tutti quanti,dovettero accordarsi a quella che sembrava una decisione già presa e firmare in qualità di tutori legali del ragazzo.
Parker sarebbe stato il manager di Elvis e, in cambio, si sarebbe preso il 25% su tutti i futuri guadagni.
Elvis incise ancora un disco per la Sun Records,Mystery train,dopodichè,sulla fine del 1955,il Colonnello Parker iniziò a fare terra bruciata intorno a lui.
Prima di tutto si prese carico dell'organizzazione di tutti gli spettacoli di Elvis;quindi ,ruppe il contratto con Scott e Billy.
Fino ad allora,i due musicisti avevano preso una percentuale sugli incassi,ma ora che Elvis diventava sempre più importante questo non era più possibile,così Parker offrì loro uno stipendio fisso:prendere o lasciare.
Naturalmente i due accettarono.
Per 35.000dollari,una cifra spropositata per un cantante esordiente a quell'epoca,Parker riuscì infine ad acquistare il contratto di Elvis con la Sun Records e a liquidare Sa Phillips.
Quest'ultimo si ritenne soddisfatto dell'accordo al momento,ma con il passare del tempo si sarebbe reso conto di avere fatto il peggior affare nella storia del rock.
Anche Elvis,dal canto suo,aveva dovuto prendere atto che con Dixie era finita.
Sicuramente lei intuiva che l'aveva tradita e,in cuor suo,era anche pronta a perdonarlo,ma quella non era vita da augurare a una ragazza e così si lasciarono.
iniziava una nuova vita per Elvis Presley,dove tutto sembrava troppo bello per essere vero.
Ma non era affatto detto che sarebbe stata una vita più felice.

gabby 28-11-2006 17:45

Re: elvis è vivo
 
SEMPRE PIù IN ALTO
Dopo averlo liberato dai vecchi contratti,il "Colonnello" Parker riuscì a strappare per Elvis un buon accordo alla Rca,una delle case discografiche più importanti d'America.
Non fu subito evidente però che l'investimento sarebbe stato proficuo;anzi,per qualche tempo in molti si chiesero se la Rca avesse buttato i propri soldi in una bolla d'aria che era già scoppiata.
Quando i pezzi grossi della casa discografica ascoltarono il primo pezzo che il ragazzo aveva inciso per loro,Hearthbreak Hotel,una canzone strana,quasi disperata e molto diversa dalle altre che aveva fatti Elvis fino ad allora,rimasero di stucco ed erano quasi intenzionati a rispedirgliela indietro.
A Memphis,intanto,la Sun pubblicava i dischi di due esordienti che sembravano molto promettenti,uno si chiamava Carl Perkins e incise blue Suede Shoes,che in seguito avrebbe ripreso anche Elvis,e l'altro,Johnny Cash,incise Folsom Prison Blues.
Qualcuno cominciò a chiedersi se per caso non si fosse puntato sul cavalo sbagliato.
Il "Colonnello" però non dubitava mai del suo ragazzo e continuava inessantemente a lavorare per costrurgli una fama e una reputazione solida.
Nel gennaio 1956,riuscì a piazzarlo nella sua prima apparizione Tv,al Dorsey Brothers Stage Show della CBS.
Quando fu il suo turno,Elvis uscì fuori con una giacca sgargiante,camicia nera,cravatta bianca e pantaloni a strisce luccicanti e attaccò a suonare Shake,rttle and Roll,un bel rock svelto,che gli permetteva di agitarsi come sapeva fare lui e di lasciare a bocca aperta chiunque lo guardava.
gli ascolti però non si impennarono e i giornali non parlarono dell'esibizione.
Ciononostante,Elvis fu invitato altre cinque volte allo spettacolo.
Hearthbreak hotel,intanto,nonostante la sfiducia dei discografici si muoveva bene nelle classifiche e continuava a salire.
anche elvis non stava mai fermo,ogni giorno si esibiva in una città diversa,scendeva fradicio dal palco e si infilava in auto o in treno per arrivare alla prossima città in cui si sarebbe dovuto esibire.
aveva deciso che non avrebbe mai preso lìaereo,fintato che fosse stato possibile,e lo aveva promesso a sua madre.


Tutti gli Orari sono GMT +1. Attualmente sono le 22:25.

Powered by keyBoard versione 3.8.6
Copyright ©2000 - 2025, Assiplan.italia!