Grazie Elvis Forum - Lisa Marie Presley Ricorda Elvis

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E’ la figlia della più grande icona musicale, una cantautrice a tutti gli effetti, una madre di 2 figli e capo di una delle più grandi attrazioni del mondo. Lisa Marie Presley è anche molto schietta. Nella settimana del 30° anniversario della morte di Elvis Presley – che lei commemora con il duetto di “In The Ghetto”, condivide con Spinner le sue candide opinioni sulla commercializzazione della musica di suo padre, il suo disgusto per la giovane Hollywood e il motivo per cui non ha bisogno che i fans le ricordino quanto fosse meraviglioso suo padre.

D. Raccontaci del video di “In The Ghetto”

LMP: Volevo usare l’anniversario per qualcosa che fosse buono veramente. Così prima ho scelto la canzone e David Foster l’ha prodotta. L’ho chiamato all’ultimo minuto e ha avuto a disposizione 4 ore per creare una track della mia versione con quella originale – ed è venuta veramente bene. Quando si doveva fare il video, come regista volevo Tony Kaye (American History). E’ controverso, è fantastico. Era a New Orleans a girare un film e aveva a disposizione solo poche ore. Così volai a New Orleans.

D. E questo video non è solo per il 30° anniversario, ma anche per una buona causa.

LMP. Tutto, la canzone e il video, andranno in beneficenza. Il denaro che frutterà servirà per sostenere la costruzione di un altra Presley Place a New Orleans. Farà parte di un programma di alloggi transitori che già abbiamo iniziato a Memphis. Le famiglie che verranno e vi abiteranno, potranno rendere migliore la loro vita. E lo faranno insieme. Avranno un lavoro………. E nell’arco di un anno, potranno lasciare perché saranno in grado di camminare da soli. Questo progetto ha funzionato incredibilmente bene e così volevo portarlo anche fuori. E’ qualcosa in cui si sarebbe sentito molto coinvolto (Elvis), perché ricorda da dove è partito. E il Presley Place è vicino a dove lui è cresciuto. Volevo fare il video e usarlo per qualcosa di buono. Tutto indica verso New Orleans. Ero atterrata là per fare il video e, quando sono uscita dall’aereo, mi sono guardata intorno e sembrava che il Katrina fosse passato solo se mesi fa. Tutto è caduto assieme. Tutti i guadagni – non una parte – tutti i guadagni saranno destinati a queste case temporanee a New Orleans.

D. Hai trovato che sia stata un’esperienza emozionante girare questo video, visto che canti con tuo papà, in un contesto che soffre ancora gli effetti del Katrina?

LMP. La mattina successiva ho ascoltato la bozza della registrazione e, ascoltandola, mi sono sentita disorientata. Io non ho mai pianto, per nessuna cosa simile, mai. Questa è una cosa buona, è organica. Non ci sono campanelli o fischietti – è solo stata aggiunta la mia voce, alla registrazione originale.

D. Quali aspetti della tua personalità hai ereditato da tuo padre e quali da tua madre?
LMP. Entrambi sono forti. L’umorismo da lui, senza dubbio. Il senso e la forza arrivano da lei. Non dico che lui non ne avesse, sto solo dicendo che lei pensa a tutto.

D. Che cosa ti ha insegnato tuo padre in quanto genitore?

LMP. Era tutto il tempo fuori, per cui non so dire! Ma, verso di lu,i ho un amore incondizionato.

D. Ci descrivi un tipico giorno a Graceland quando, andavi là, da bambina.

LMP. Seguivo la sua tabella di marcia. Era un nottambulo, così dormivo tutto il giorno e stavo alzata di notte. E alle volte, mi svegliavo prima di lui e facevo confusione con i miei amici. Eravamo piuttosto fuori controllo – correvamo come selvaggi, guidavamo i golf carts - ragazzini un po’ pazzi.

D. Che canzone di tuo papà ascolti quando hai bisogno di fare un buon pianto?

LMP Non ce n’è una in particolare. Se è una di quelle sere in cui sono seduta con delle persone, insieme beviamo qualcosa e c’è la sua musica, è possibile che me la perda. Non sono in grado di dire se c’è una in particolare che riuscirebbe a farlo succedere e sicuramente non succede spesso. Tendo molto di più ad ascoltare materiale degli anni ’70, perché è del periodo che c’ero anch’io.

D. Ho letto che un’inchiesta degli ultimi anni, della CNN, ha riportato che il 45% degli americani, oggi si considerano fans di Elvis e migliaia di persone, ogni agosto, piombano a Memphis, anche dopo 30 anni.
Ti sei mai sentita oppressa da questa popolarità di tuo papà?

LMP. Non mi sento oppressa. Mi sento in ansia, perchè, oggi, sono cambiate le nostre priorità e non alimentiamo la cultura o le tradizioni del nostro paese. Io non voglio che la gente dimentichi il fatto che lui ha dato inizio a tutta questa grande cosa, che non c’era mai stata prima. E’ importante che la gente lo sappia. Io lo so che i genitori sono fans, ma cosa pensano i giovani? Non so se pensano che, ad iniziare la musica, siano stati Madonna o Jay-Z. Da dove arrivano? Chi ha iniziato tutto? Dove è cominciato? Questo mi preoccupa!

D. Il mondo delle celebrità di allora, rispetto a quello di oggi è sicuramente diverso e tu sei stata piuttosto esplicita nell’esprimere il tuo disgusto per questo nuovo mondo della televisione reality e dei tabloids di Hollywood. Quali sono, secondo te, i maggiori difetti del mondo delle celebrità di oggi?

LMP. La morale. Le nostre ragazzine vedono cose che sono veramente pessime per loro. E noi, nella stampa, glorifichiamo i brutti comportamenti. Quando io crescevo, queste cose venivano nascoste, per una sana crescita. Alla peggio si evitavano i media. Non volevi che vedessero i tuoi errori. Non informavi o chiamavi i paparazzi sulla tua strada. Io, a tutti i costi l’ho evitato e lo faccio tuttora. E’ vero, ognuno è libero. Io sono preoccupata per la nostra gioventù, perché osanniamo queste cose e questo attira l’attenzione, ancora di più. Le nostre ragazze finiranno in programmi di recupero e hanno problemi di droga, bulimia e mostrano le parti corpo, per diventare famose.

D. Adesso che tua figlia Riley (18 anni) ha iniziato a fare la modella e, anche lei è diventata famosa, cosa fai per tenerla con i piedi per terra e fuori dai problemi?

LMP. Non ho molto da fare. Vede le cose per come stanno. Sono molto fortunata in questo, è una ragazza molto responsabile. E’ profonda e, anche lei, odia tutto questo. Ha raggiunto un buon rilevatore di bugie. Non è mai stata il tipo di ragazza che si butta. Non mi preoccupo per lei.

D. Il fatto che il tuo ex marito Michel Jackson è proprietario dei diritti di buona parte del catalogo di Elvis presley, ti è mai venuta voglia di chiamarlo e chiedergli di smetterla con la commercializzazione di queste canzoni?

LMP Non so se ne è proprietario (ride). Ma devo pensarlo? Sì. Ogni volta mi imbestialisco. Quando vedo questo tipo di porcherie, finisce che mi metto ad urlare “Cosa diavolo è questo?” oppure “butta via”

D. Possiamo aspettarci un nuovo album, presto?

LMP E’ già terminato. Sto solo aspettando di definire i diritti, in modo corretto. Sono appena uscita con la mia etichetta e mi sto preparando per la prossima avventura.

D. Quali sono altre rockers donne che ammiri?
LMP Oggi è un’impresa. Non ci sono più rockers donne! Ti posso dire quelle che mi hanno ispirato nella mia vita, ma non oggi. Non credo ci sia uno spazio per le donne rock.

D. Ad eccezione del video che hai fatto questa settimana, sei sempre stata riluttante a fare cover si canzoni di tuo papà, scegliendo invece di farti un nome da sola, sia come artista che scrivendo le tue canzoni. Hai mai pensato di fare una cover di una canzone di Elvis, in un album futuro?

LMP. Avrei potuto farlo anni fa. Ho sempre ritenuto necessario fare la mia strada e non sfruttare il suo lavoro, dove io non ho fatto niente. L’unico motivo per cui ho voluto fare questo video, è perché ho già fatto un paio di albums. La gente ormai sa già chi sono io, non lo faccio per egocentrismo. Lo faccio per una causa più grande. La risposta più credibile è …. No!

D. Per quanto concerne la tua carriera, quanto ti ha aiutato il tuo cognome e quanto, invece, ti ha fatto ferito?

LMP. Qualsiasi nome ti può aiutare ad aprire una porta, ma questo non significa che resti nella casa. Quindi io sono perplessa su come uno possa diventare famoso per niente. Cerco di non usarlo. Non ho mai cercato di usarlo. Conosco persone che se ne fanno un marchio, è una cosa nuova e mi sta bene. E’ normale che il nome ti possa aiutare, ma vai lontano solo se hai talento. Ma se non ne hai, non succede. Oggigiorno puoi andare lontano con niente e io non lo capisco.

D. Quali sono le più grandi sfide di possedere e gestire Graceland?

LMS. Graceland è mia. L’85% della società è stata venduta, un paio di anni fa ed il ricavato è rientrato nella società che abbiamo costituito. E’ stato un travaglio complicato. Praticamente, tutto il denaro è diventato stock e per fare cose più grandi nella stessa proprietà, per le licenze, il marketing e cose simili. Mia mamma è nel Consiglio di Amministrazione e tutti lavorano insieme. Anche l’American Idol. C’è una errata concezione e cioè che io ho venduto la società, il che è ridicolo. I soldi sono rientrati nella società, nella nuova società, più grande. Tutta la cosa è una macchina che corre, molto grande.

D. La vedi come una cosa della famiglia?

LMP. Sì tutti quelli che c’erano prima, ci sono ancora. Mia mamma è molto presente su tutte le cose quotidiane. Ogni cosa sta funzionando piuttosto bene.

D. C’è qualcosa che hai imparato dai fans, da quando è morto? Posso immaginare che tu venga continuamente avvicinata da persone che ti dicono quanto tuo papà conti per loro.

LMP. E’ assolutamente vero, ma già lo sapevo. So cos’era anche senza sentirmelo dire.