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A Memphis week end di festa per i 75 anni di Elvis

di Chiara Zamin

9 gennaio 2010



Non essere pazzi per lui a Memphis non è consentito. "If you are not an Elvis fan no explanation is possible" (se non sei un fan di Elvis, non ci sono spiegazioni) dice un cartello lungo la strada a pochi passi da Graceland, la celebre dimora diventata monumento nazionale. Comprata da Elvis nel 1957 a soli 22 anni per 100 mila dollari, risulta essere la seconda residenza americana piu' visitata dopo la Casa Bianca. E' proprio qui che ieri, 8 gennaio, in occasione del 75esimo compleanno di Elvis Presley, si è tenuta la festa organizzata dalla moglie Priscilla e la figlia Lisa Marie, con tanto di taglio della torta, come se il re del rock&roll stesse per tornare. Nella sua villa tutto e' diposto come ai vecchi tempi, il suo aereo privato chiamato con il nome della figlia "Lisa Marie" parcheggiato dall'altra parte della strada, sembra pronto per decollare.
La bibliografia sul personagio Elvis e' densa di riflessioni e ricordi. Se Carl Perkins avesse avuto il bell'aspetto di Elvis e non avesse perso i capelli a soli 23 anni, probabilmente sarebbe diventato lui il re del rock&roll. Lo sostiene lo scrittore Steve Turner, commentando la scena country rock di Memphis, nel suo libro "The man called Cash", L'uomo chiamato Cash (Johnny Cash).
Del resto e' di Perkins la storica "Blue Suede Shoes" (Tutti i frutti) scritta sotto la spinta e l'ispirazione di Johnny Cash. Blue Suede Shoes fu la prima canzone nella storia a guadagnarsi il primo posto contemporaneamente in tutte le classifiche di musica pop, country e R&B. Proprio nel bel mezzo del successo, un incidente stradale tenne a letto Perkins per 6 mesi. Fu proprio dal suo letto, dodici giorni dopo l'incidente, che il noto musicista vide Elvis annunciare dal Milton Berle Show il suo nuovo single: appunto "Blue Suede Shoes". "Le ragazze andavano pazze per lui, non solo per la musica... le stupiva con vestiti luccicanti e basette, era single, io invece ero gia' padre di famiglia. Non c'era modo che Elvis non divenisse il re del Rock&Roll" confesso' Perkins ad un giornalista nel 1968.
A Graceland i festeggiamenti proseguono per tutto il weekend. Concerti gospel, tavole rotonde, e feste a downtown Memphis lungo la famosa Beale Street renderanno omaggio al re del rock&roll.
A New York venerdi' pomeriggio, al ristorante Ossobuco si e' tenuto uno spettacolo a cui hanno preso parte dei disabili mentali accompagnati dalla National Foundation for Human Potential, una no profit che fornisce assistenza completa a persone con problemi di autismo o disabilita' mentale.
Nel gruppo pronto a esibirsi davanti alle telecamere e ai giornalisti locali, tra toast farciti di burro di noccioline e banana (come quelli che piacevano tanto a Elvis) c'e' Barbara, corista di 41 anni di Long Island. Adora Elvis e dice di allenarsi con il canto quasi tutti i giorni. Tra i vari sosia di Elvis che si esibiscono, Steven, 47 anni. E' emozionato, per lui questa e' la prima volta sul palcoscenico. "Qual'e' la tua canzone di Elvis preferita?" "Direi...See see rider". La febbre da Elvis contagia ancora.

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleO...lesView=Libero
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