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Vecchio 29-08-2006, 14:40
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Elvis Golden Fans
 
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Predefinito Re: Intervista A Jerry Schilling

D. Perché pensi che Elvis si sia creato la sua cerchia e non ha mai fatto, veramente, qualcosa di concreto, come hai detto tu, se non andare al cinema? Pagava la gente perché gli stesse intorno? A me sembra piuttosto irreale.

JS: Prima di tutto, la gente intorno a lui era un assortimento molto particolare. Di base, credo che il gruppo fosse un riflesso di Elvis. Parliamo di un ragazzo, un grande intrattenitore molto conosciuto e che era un bel ragazzo. Oltre che essee piuttosto sveglio, nessuno stupido avrebbe affrontato il mondo come ha fatto lui. Quest’uomo aveva una tale profondità, che sicuramente, doveva andare al cinema, per potersi togliere le cose dalla testa. Noi lo sapevamo. Abbiamo fatto cose infantili, quando eravamo già uomini adulti. Era un modo per evadere. I films erano veramente una grande risorsa per lui ed è diventato uno stile di vita.
Una volta eravamo pronti per andare in vacanza in Europa. Per lui era chiaro e deciso. Mi disse che l’avremmo fatto, saremmo andati. Poi ebbe un incontro con il Colonnello che gli ricordò che se l’avesse fatto, senza fare, prima, una conferenza stampa per i fans, questi ci sarebbero rimasti molto male. Così, a quel punto abbiamo dovuto optare per le Bahamas. Tu mi chiedi perché non ha fatto le cose, come gli altri, nella sua posizione, avrebbero fatto? Questo ne è stato un semplice esempio. Perché c’era sempre qualcuno o qualcosa che avrebbe messo i bastoni tra le ruote.

D. Pensi che le cose sarebbero andate in altro modo se il licenziamento di Red, Sonny e Dave fosse stato gestito diversamente?

JS. Si, credo che il licenziamento non sia stato gestito bene. Capisco la loro rabbia e la condivido. Se Elvis fosse venuto da me e me ne avesse parlato, gli avrei detto la mia disapprovazione. Non mi meraviglio che i ragazzi fossero arrabbiatissimi, era stato gestito in un modo totalmente sbagliato, ma, allo stesso tempo, se tu conoscevi la natura di Elvis, sapevi che, vista la sua sensibilità, lui non l’avrebbe fatto. Non avrebbe potuto guardare quei ragazzi e dire “Sei licenziato”. Tuttavia allo stesso tempo, sono convinto che due e probabilmente tutti tre, oggi, sarebbero di nuovo a lavorare per lui.

D. Pensi che avrebbe chiesto loro di tornare?

JS: Sicuramente, ma è stata gestita male ed è mia opinione, che avrebbero potuto contestare la cosa, procedendo a fare tutto il necessario, ma, più di tutto, penso che non avevano il diritto di andare da un editore e degradare l’immagine dell’uomo.

D. C’è niente che vorresti aggiungere??

JS. Si. Ho detto prima quanto ammiravo Elvis, prima di incontrarlo. Auguro a tutti di capire quello che ho capito io conoscendolo: non era solo un ragazzo in più, ma un amico molto speciale, potevi sempre contare su di lui. Allo stesso tempo, era un uomo molto speciale, ma era anche un essere umano e da essere umano poteva sbagliare qualcosa. Un uomo va giudicato per quello che ha fatto. E’ stato un uomo che ha reso felici molte persone nel mondo, ha portato molta gioia nel mondo e ha dato al mondo un sacco di libertà. Ha osato essere diverso. Inoltre era un uomo che non ha mai fatto veramente soffrire nessuno. Ha fatto molto del bene e se ha ferito qualcuno, ha ferito se stesso e non è stato intenzionale. Ma credo avesse il diritto di farlo. Penso che, quando è morto, il mondo ha perso tanta magia e non credo che sarà più la stessa cosa.

Storie da un amico

Il libro scritto con lo scrittore di musica freelance Chuck Crisafull, unisce la storia di Elvis in quanto superstar, con il backstage personale di Schilling nel rapporto tra lui e il Re. Scrive di momenti felici con Elvis, incluso quando è nata sua figlia Lisa Marie. La sua rabbia quando Schilling si trovò preso da donne alle quali era interessato anche Elvis e viceversa e le sue frustrazioni onnipresenti, vista l’impossibilità di interpretare film seri e portare avanti la sua creatività.

George Klein, l’amico di vecchia data di Elvis, ha detto:” Jerry aveva un intuito che molte persone non hanno. Era uno dei pochi che, ad Elvis, diceva la verità. Credo che guardi le cose con un’angolazione diversa perché ha passato con Elvis molto tempo di qualità ed Elvis rispettava la sua opinione su molte cose.”



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