Discussione: Reportage da Graceland
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Vecchio 05-02-2011, 14:46
Ariadne Ariadne Non in Linea
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Predefinito Re: Reportage da Graceland

Come passa il tempo! E’ già arrivato il Natale . In giardino è stato allestito, come è tradizione da sempre, un presepe a dimensione umana e tutte le decorazioni esterne sono state sistemate. In casa l’atmosfera della festa è resa perfettamente dalle stelle di Natale disseminate qua e là e dagli alberi di Natale che con le loro vivaci decorazioni rallegrano ogni stanza. Sulla tavola fanno bella mostra i bicchieri di cristallo e il servizio buono. Il profumo diffuso nell’aria fa pregustare vere e proprie delizie per il palato e tutti sembrano immensamente felici. Il centro dell’attenzione è un tenerissimo Vernon che, vestito da Babbo Natale, consegna i regali all’adorata nipotina. Quanti pacchetti da scartare! Lisa è in braccio al suo papà e mostra meraviglia per ogni cosa. Poi la sua mamma la chiama e lei si allontana, lasciando Elvis con una bambola in mano. Lui gira e rigira il giocattolo nelle sue mani e, quando qualcuno lo chiama, non risponde. «Ehi, Elvis!» ripete la voce e allora lui si gira, fa una battuta e prende in mano il bicchiere pieno di champagne che gli viene offerto. Il momento è passato. E’stato brevissimo, ma lo abbiamo colto lo stesso. Per un attimo, un interminabile attimo, Elvis è rimasto assorto in un pensiero e noi, anche senza le capacità deduttive di Sherlock Holmes , crediamo di sapere quale. Nel 1954, poco prima di Natale, lui, Scotty e Bill, dopo aver suonato in un club privato nei pressi di Shreveport, mentre stavano rientrando a casa vennero fermati per eccesso di velocità. «Faceva freddo e mi ero addormentato. Mi vegliai e un poliziotto mi chiese: ‘Chi è lei?’ E io: ‘Sono un cantante, mi chiamo Elvis Presley’. Sembrò molto perplesso. Naturalmente non mi aveva mai sentito nominare, come del resto neanche gli altri. Allora pensai:’Addio ai miei soldi di Natale, gettati via per una multa ’. Invece ci lasciarono andare limitandosi a farci delle raccomandazioni…Tirai un sospiro di sollievo. Dopo che la polizia si fu allontanata, scendemmo dalla macchina e ci mettemmo a contare i soldi alla luce dei fari. Erano quasi tutti biglietti da un dollaro. Non avevo mai avuto in tasca tanto denaro in un colpo solo in vita mia! Il giorno dopo lo spesi tutto per i regali…C’è una bella differenza tra i Natali di oggi e quelli dei tempi dell’ East Tutelo ma, in tutta sincerità, non sono sicuro che questi siano quelli che preferisco. Certamente adesso circolano molti più soldi, ma non è poi così importante. Quello che conta sono le amicizie egli affetti. Da giovani siamo tutti pieni di sogni, ma quando diventiamo grandi è con la realtà che dobbiamo fare i conti». A noi non resta che ammirare l’uomo che abbiamo davanti, perché, ora ne abbiamo avuto la conferma, non ha mai dimenticato le sue origini e, sebbene ogni tanto abbia smarrito il cammino, non ha mai dimenticato neanche dove stava andando…..Ci uniamo agli invitati per il brindisi e….proseguiamo!

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