Discussione: Articoli
Visualizza messaggio singolo
  #115  
Vecchio 27-11-2006, 08:19
hurt hurt Non in Linea
Elvis Golden Fans
 
Data Registrazione: 03 2006
Locazione: a casa mia
Messaggi: 12.666
Predefinito Re: Articoli

Per favore, leggete tutti questo articolo, che, per caso, ho appena trovato su Internet

Elvis Presley: 30# 1 Hits

Recensione di: vellutogrigio, (27/09/2006 14.53.00)
Voto: * * * º º
http://debaser.it/resize.aspx?path=/....jpg&width=250 Proseguo con questa recensione il “ciclo dei sopravvalutati” che mi sono permesso di iniziare con “One” dei Beatles, seppur fra le comprensibili critiche di molti ed il plauso di altrettanti.
Il secondo grande sopravvalutato della storia della musica moderna è, sempre a mio sommesso avviso, Elvis Presley da Tupelo (Missisipi), fenomeno negli anni ’50, fenomenale attore trash negli anni ’60, fenomeno da baraccone (Las Vegas) negli anni ’70, e fenomeno da nostalgici dalla sua morte (’77) ad oggi. Il tutto con un occhio all’immagine ed un altro al portafoglio dei suoi produttori e agenti, anche se deve osservarsi come il Nostro fosse essenzialmente in buona fede, e sia stato furbescamente sfruttato da quanti ne avevano colto l’impatto nell’immaginario collettivo dei bianchi americani, Colonnello Parker su tutti.
Anche in questo caso, come per i Beatles, è dunque doverosa una premessa: nessuno nega l’importanza di Elvis sotto il profilo storico sociologico, né la sua influenza sul gusto e lo stile di quanti cominciarono a strimpellare la chitarra sulle note dei suoi successi (ovvero tutti, almeno negli States ed in Inghilterra, meno nei paesi latini, anche se a lui devono Johnny Haliday, Little Tony e Bobby Solo), tentandosi piuttosto di ridiscutere, tecnicamente, il valore artistico della sua proposta musicale, complessivamente mediocre. Chiedo dunque venia ai fanatici del Re del Rock, a chi fa pellegrinaggi a Graceland (pure gli Iron Maiden vi sono andati nei primi anni ’80… vedi il booklet di Killers), nonché – scusandomi per l’auobiografismo – alla mia ragazza e ad i suoi più stretti familiari.
La carriera fenomenale Elvis the Pelvis è ben compendiata dall’album "30 # 1 Hits", uscito alcuni anni orsono (’02) in concomitanza con il rilancio dell’immagine del rocker statunitense e con l’eccellente cartone animato Disney Lilo & Stitch, in cui la giovane protagonista era una grande fan dell’uomo fasciato di pelle (forse perché abitava… un po’ fuori dal mondo). Senza effettuare una tediosa e superflua analisi di tutti i pezzi contenuti nell’album, noti ai più, voglio evidenziare le caratteristiche strutturali della musica di Elvis, riassumendole in sintesi:
a) voce eccellente, stentorea, più valida nei toni bassi che in quelli alti, con drammatici scivolamenti verso il tenorile negli anni finali della sua vita, comunque priva di feeling e pathos, tendente piuttosto al lamentoso. Si ascoltino le varie "Love Me Tender", "Sospicious Minds", "Are You Lonesome Tonight?", giusto per andare sul concreto;
b) accompagnamento musicale del tutto trascurabile, se non addirittura banale, senza alcun guizzo od inventiva: il dato ricorre in tutta la carriera del Nostro, dagli esordi alla fase finale, senza che si possano accampare scuse, al riguardo, circa limiti tecnologici di sorta, posto che Elvis poteva permettersi il meglio – come del resto i Beatles. Qualcuno ricorda un assolo, un fraseggio, delle chitarre dei suoi gruppi di supporto? Un groove ritmico di basso e batteria?. Tutti i pezzi sono costruiti sulla sua voce, negando l’idea stessa di ensemble che costituisce l’essenza del jazz, del blues e del rock;
c) repertorio ripetitivo e scarsamente in grado di rinnovarsi, con continuo riferimento agli stessi ritmi, temi musicali, soluzioni armoniche, senza che ciò possa considerarsi “classico”: si trattava, semplicemente, di musica di consumo, ovvero di un prodotto sempre uguale a sé stesso per essere sempre vendibile, che nella seconda parte della carriera di Elvis si avvitò in un patetico recupero dello stile country degli esordi;
d) cadute di gusto a profusione, come nelle cover di “O Sole Mio” (It’s Now or Never) e “Torna a Surriento” (Surrender). Ogni commento è superfluo, vi rimando all’epocale parodia che ne fece Renzo Arbore sull’album “Quelli della Notte” (’85);
e) totale incapacità compositiva. Quasi tutti i pezzi di Elvis furono scritti da altri, egli si limitava ad eseguirli. Anche questo dato basta e avanza per ridiscutere la grandezza del musicista (non certo del “personaggio”). Io stesso, nel criticare anche i Beatles, non posso negare che le canzoni se le scrivessero da soli.
A questo punto odo già le repliche di chi osserva, con singolare inversione logica, come Elvis sia stato un’artista di portata epocale, il primo a portare il rock alle masse, il modello per intere generazioni di musicisti, il simbolo dell’emancipazione dei giovani, una rottura totale rispetto al gusto melodico imperante, anche in Italia (da Modugno a Celentano passano anni luce), e debba ritenersi per ciò solo un grande artista. Ciò prova semplicemente come il Nostro sia stato l’artista più noto ed influente della sua epoca, almeno fino all’avvento dei succitati Beatles, ma non prova affatto che sia stato il migliore, né il più originale e seminale, come asseriscono i più. Molti fecero meglio, e lo fecero in quegli anni: Chuck Berry su tutti (peccato che fosse di colore, in una nazione che ancora segregava i “niggers” ed i cui capi famiglia delle famiglie del Sud si incappucciavano di bianco…), Jerry Lee Lewis (peccato avesse sposato la cugina minorenne) ed Eddie Cochran (peccato sia morto giovanissimo).
L’acquisto di 30#1 Hits è dunque consigliato a tutti gli amanti del King of Rock, compendiando comunque i suoi pezzi migliori, seppur usurati dal tempo, ed a tutti coloro che vogliano comprenderne l’esatta grandezza. Magari facendo il paio con “One” dei Beatles.
E guardate che io a Elvis voglio bene, se non altro per avere indirettamente ispirato intere parti di "London Calling" dei Clash. Ma questa è un’altra storia, appartiene più al mito che alla realtà.

Dobbiamo replicare???

Questo è il sito http://debaser.it/recensionidb/ID_12..._23_1_Hits.htm
Rispondi Citando