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Vecchio 11-01-2007, 08:56
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Da La Repubblica.

In mostra le foto che ritraggono la star e l'allora presidente Usa durante un incontro alla Casa Bianca, nel dicembre del 1970

Elvis e Nixon, la strana coppia
un cult la loro stretta di mano


Presley aveva scritto una lettera alla Casa Bianca, voleva contribuire alla lotta contro le droghe e i comunisti



La stretta di mano fra Elvis e Nixon

DA un parte l'icona planetaria del rock'n'roll, mito immortale e fra i più chiacchierati della storia della musica e della cultura pop. Dall'altra, uno dei presidenti più discussi e contestati della storia degli Stati Uniti. Un incontro durato circa mezzora, alla Casa Bianca. Gli elementi per farne una circostanza-cult ci sono tutti, se non fosse per l'improbabilità dei personaggi. Elvis Presley e Richard Nixon, insieme nella Stanza Ovale della Casa Bianca. Eppure è successo. Era il 21 dicembre del 1970, una stretta di mano testimoniata dal bianco e nero dell'epoca che la "Richard Nixon Presidential Library & Birthplace", a Yorba Linda, in California, ha deciso di mostrare al pubblico in occasione di quello che sarebbe stato il 72esimo compleanno di The King, l'8 gennaio. Ma se l'accoppiata può apparire bizzarra, ancor di più lo è il motivo che la originò.

Elvis aveva scritto una lettera al presidente degli Stati Uniti, chiedendo in che modo avrebbe potuto contribuire alla battaglia contro la diffusione delle droghe, e nella quale vantava credenziali che - secondo lui - avrebbero potuto fargli rivestire il ruolo di agente federale. "Ho studiato a fondo il tema dell'abuso di droghe - scriveva il cantante - e le tecniche di lavaggio del cervello adottate dai comunisti, e credo di essere a buon punto per poter fare qualcosa di buono".

Con quella lettera in mano, a bordo di una lunga limousine, con indosso una giacca di velluto nero, due medaglioni al collo, un orologio d'oro e gli occhiali scuri, Presley si presentò alla Casa Bianca. I servizi segreti lo fecero parlare con Egil Krogh, figura importante dell'amministrazione Bush e molto vicino al presidente, infatti anche lui finirà in galera con l'esplosione del Watergate. A onor del vero, Krogh, fan confesso di Elvis, fu molto felice di incontrarlo. Quello gli espose i suoi buoni propositi, e al consulente di Nixon parve in buona fede.

Due ore e mezza dopo, la rockstar entrò nella Sala Ovale. "E si gelò - racconta oggi Krogh all'Associated Press - probabilmente perché si rese conto di dove era finito. Io lo accompagnai alla scrivania, dove Nixon lo stava aspettando". The King e The President parlarono per circa mezzora, durante la quale Presley mostrò al presidente americano alcune foto di sua figlia, e i tesserini di varie forze di polizia del Paese, e chiese se poteva averne uno del US Bureau of Narcotic and Dangerous Drugs. Nixon glielo concesse, non prima però di aver girato la richiesta anche al capo della Narcotici.

Presley chiese ufficialmente che quell'incontro rimanesse segreto. Ci riuscì per un anno, poi il Washington Post tirò fuori la storia, il 27 gennaio del 1972. Da allora, la Nixon Library ha fatto di quell'incontro uno spunto di business: t-shirt, tazze da tè, bloc-notes, orologi e la foto della stretta di mano, che a tutt'oggi resta la più venduta allo shopping del museo.

(10 gennaio 2007)
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