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marco31768
la colpa dell'autodistruzione di Elvis è di Elvis stesso.
Se Parker fosse stato defenestrato dopo quella famosa lite alla fine di un concerto a Las Vegas nel '73 (se non vado errato), sono convinto che ciò avrebbe giovato ad Elvis stesso e che sarebbe stato uno stimolo solo il fatto di non essere più incatenato a fare letteralmente il gioco del suo manager.
Ma Elvis non ha avuto questa forza ed è finita come tutti sappiamo. Nessuno è perfetto e nemmeno Elvis lo era. Non si può fare la frittata senza rompere le uova, dicono dalle mie parti, e lì la frittata andava fatta: Parker ha spremuto Elvis fino alla fine ma se il "Colonnello" fosse stato davvero più lungimirante ed intelligente, Elvis sarebbe ancora vivo e Parker avrebbe fatto ancora più soldi.
Emblematica la "reazione" alla notizia della morte del suo assistito: "Non è cambiato niente, ragazzi!" disse a chi lo aveva avvertito della dipartita di Elvis...
The show must go on.... ]
Marco
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La tua analisi è di tutto rispetto perchè spiega perfettamente la triste realtà nella quale viveva il nostro Elvis.
Quando dici "Elvis non ha avuto la forza" un un termine adeguato che però sta ad indicare anche la complessità di un rapporto basato sulla parola.
"La parola data" oggi è un termine completamente sconosciuto, ma al tempo, gli affari si concludevano con una stretta di mano e con la parola data (cosa molto comune anche in Italia). Inoltre Elvis, da buon uomo poverissimo del sud, ha sempre fortemente sentito questo debito di riconoscenza verso colui che l'aveva fatto uscire dalla povertà e l'aveva portato molto in alto.
Non vanno dimenticati i ricatti psicologici di Parker con Elvis, che hanno permesso di tenerlo sempre al guinzaglio.
In un'intervista che ho postato (
purtroppo non ricordo quale) l'intervistato racconta che era stato contattato un altro manager affinchè sostituisse Parker, ma questi consigliò ad Elvis di restare con il Colonnello (
probabilmente i traffici dell'uomo andavano oltre la gestione di Elvis e i suoi debiti al gioco, per i quali, considerata quale organizzazione era proprietario di Las Vegas, nella quale non scarto l'ipotesi di un coinvolgimento personale di Parker
- è solo una mia opinione)
Pertanto, ritengo che ELvis avesse un conflitto interiore non facilmente sbrogliabile, il classico dibattito tra "devo fare così, ma se lo faccio succede cosà" e credo nessuno, dico NESSUNO,l'abbia mai aiutato a cercare delle strade e dei cavilli che gli permettesero di mettere in atto propositi che sarebbero stati tutto a vantaggio del mitico Elvis.
Visto che tutti i suoi bodyguard erano così afferrati a fare a pugni per difenderlo, tutti così amici, tutti così vicini e disposti ad alleviare le sue pene, tutti così bravi a raccontare la loro impotenza davanti alla sua autodistruzione, tra tutti questi bravi ragazzi non c'è stato nessuno che gli abbia detto contatta questo avvocato e fai in modo che distrugga Parker !!!!
Invece tutti, Vernon compreso (anche se per Vernon con un grande affetto) si sono preoccupati di non perdere la loro fetta, e questo era più importante della vita di Elvis. Tanto la sua perdita di controllo dipendeva solo dai farmaci !!!!
E' come quando oggi un fumatore, va dal medico, lamentando dolori o altro e siccome tutto viene attribuito al fumo, non si cerca di approfondire il vero motivo scatenante il problema. ..... poi, dopo mesi e mesi, si scopre che il fumatore ha il cancro: ma è colpa del fumo non della superficialità del medico !!!