I grandi personaggi della scienza, della musica e della politica alle grandi tragedie come la guerra
Dall'Europa all'America i nuovi "narratori" affidano il loro racconto alle immagini per le strade
Graffiti, la Storia sui muri del mondo
l'enciclopedia universale è spray art
di GIANNI VALENTINO
Una volta c'erano i diari. Poi le enciclopedie. Quindi le foto, i filmati tv e i link a internet. Ma quella che resiste al passare del tempo, in ogni angolo del pianeta, è l'arte povera. Realizzata con una vernice, pochi colori e molta inventiva: la spray-art. Per essere precisi, i graffiti, o gli stencil (i cartoncini sagomati usati per disegnare sui muri e sulle saracinesche spruzzando con le bombolette colorate, come fossero formine per giocare sulla sabbia). Ognuno lascia per strada il tributo che vuole, per celebrare un regista, un leader politico, una rockstar, uno scienziato, un genio della pittura o una maschera del cinema.
Per esempio a Tijuana, la città al confine tra Mexico e Usa trovi le icone degli scienziati Albert Einstein e LouisPasteur. Sui muri di Varsavia, il viso del signore del reggae Bob Marley. Altrove, Papa Giovanni Paolo II che fuma una canna, Charlie Chaplin con una divisa da carcerato, la Venere di Botticelli in atteggiamento sadomaso. Basta una vernice, una forma pre-stampata, e la creazione è pronta per essere moltiplicata a uso e consumo delle nuove generazioni.
Cinema. Memorabile l'espressione di Robert De Niro in "Taxi Driver" di Martin Scorsese: la storia del tassista-giustiziere non cede al tempo e ancora adesso si tramanda sui muri delle metropoli. Così come quelle di Marlon Brando e Al Pacino, rispettivamente ne "Il padrino" (nella galleria una foto scattata a Glasgow) e in "Scarface" di Brian De Palma (qui un'immagine da New York City, con tanto di avviso: "Il mondo è nostro"). Non sono da meno il Jack Nicholson di "Qualcuno volò sul nido del cuculo", Audrey Tautou, interprete de "Il favoloso mondo di Amélie", un classico horror come "L'esorcista" (foto scattata in Germania), la sensuale e terribile Uma Thurman di "Kill Bill", il maghetto "Harry Potter" e gli occhiali a cuoricino e il lecca-lecca di "Lolita".
Politica e storia. Gli street-artist non dimenticano. La politica estera di George W. Bush è continuamente oggetto di satira. Capita così di ammirare un bacio sulle labbra tra il presidente degli States e l'ex dittatoreiracheno Saddam Hussein O di trovare sui muri del centro un faccione di Bin Laden accanto all'antica scritta dal sapore western "Wanted".
A zig zag nella Storia, invece, si recuperano il paficista Gandhi su un esterno di periferia, un insolito subcomandante Marcos a riposo, Che Guevara con gli occhiali stilizzati sul simbolo del dollaro o in serie di serigrafie alla Warhol. Mentre sorprende il primo piano, decisamente irriverente, di Papa Giovanni Paolo II, che fuma una canna.
Pittura. I geni della tavolozza. Dagli italiani Botticelli e Leonardo Da Vinci - strepitose le trasformazioni in chiave sadomaso della "Venere" e post-hippie della "Gioconda" - agli spagnoli Pablo Picasso e Salvador Dalì. In loro compagnia finisce "L'urlo" di Edward Munch. Dicevamo dei geni della pittura: è lecito includere nel gruppo il calciatore Diego Armando Maradona? Forse sì, se pensiamo che i suoi goal non erano comuni gesti atletici ma invenzioni di forme e movimento muscolare.
Musica. John Lennon che nel 1969 scrive "Give Peace a Chance", e i graffitisti rendono ultrasecolare il suo auspicio. Ray Charles sistemato su una cassetta per le lettere, Bob "rasta" Marley che si gode la sua ganja in Polonia, i Beatles finiti sotto una grondaia qualunque. Il sorriso abbagliante di James Brown che chiede sex and love al mondo intero. David Bowie - non importa se nei panni di Ziggy Stardust o in quelli del Duca Bianco - che ribadisce per l'ennesima volta di sentirsi un "rebel". Jimi Hendrix che impugna con la mano sinistra la sua inseparabile Fender Stratocaster ed Elvis,
Elvis Presley, accanto al quale si materializza il dilemma infinito: "Uccidere i nostri miti" o portarli nel tempo dentro di noi?
(21 febbraio 2007)
http://www.repubblica.it/2007/02/sez...-graffiti.html