Re: Perplessita' Su Dick Grob
Il lavoro per Mr. Grob era un biglietto per entrare a far parte dell’entourage del re del Rock ‘n Roll. Ma lui si unì a loro quando Elvis stava passando dal ragazzo del sud che dolcemente cantava “Love Me Tender” all’uomo che si stava perdendo in un’insidiosa battaglia con le droghe.
Dal 1970, secondo i biografi, la vita di Elvis era dominata da una sempre crescente dipendenza a sedativi e altri farmaci e un matrimonio tumultuoso. E nessuno, nemmeno la sua nuova guardia del corpo, poteva fermarlo.
Mentre era in tour, Elvis veniva seguito dal suo medico, George Nichopolous, che dispensava migliaia di pillole al suo paziente, inclusi antidolorifici come Dilaudin e Demerol.
A causa dell’abuso di farmaci da parte di Elvis, Mr. Grob dice che anche lui si unì agli altri per dare ad Elvis placebo – zucchero o altre pillole innocue.
“Credo che, principalmente, fosse mentalmente dipendente da certe cose” dice Mr. Grob, aggiungendo che non gli piace parlare delle quantità. “Tuttora non posso dire che abbia abusato”.
E’ una delle grandi differenze tra Mr. Grob e gli altri membri della cerchia di ELvis, incluso suo cugino Billy Smith, che per molto tempo ha detto che, quella volta, Elvis era, senza speranza, dipendente dai farmaci.
Suo cugino, nel libro uscito nel 1995 “Revelations from the Memphis Mafia”, dice che negli anni del declino, stava diventando una figura come Howard Hughes – rifiutando di lavarsi e stando chiuso nella sua stanza per giorni. “Era così depresso, che non gli interessava nulla” notò il cugino.
Mr. Grob dice che molte delle descrizioni dei suoi vecchi amici sono “esagerate” e preferisce, piuttosto, raccontare le cose belle e divertenti di quell’Elvis che si attivò per filmati del suo secondo matrimonio, nel 1970.
Inoltre la sicurezza doveva avere un occhio speciale sul cantante, quando sparava ai mobili o ai televisori.
Quando Elvis guadagnava $ 130.000 a concerto, le sue condizioni lo obbligarono a cancellare almeno sette apparizioni a Las Vegas e Lake Tahoe dopo il 1973, tre per problemi legati alla droga.
”Nel 1976, effettivamente, iniziò lo spettacolo sotto effetto di droghe” dice Jerry Osborne, lo scrittore di Seattle che scrisse il libro The Complete Elvis “Aumentava di peso, cancellava shows, dentro e fuori dall’ospedale” la situazione era ovviamente critica.
Nel dicembre 1976, dopo una performance a Las Vegas, in un giornale di Memphis Bill Burk si meravigliava “Perché il Re del Rock ‘n roll di mette in ridicolo andando sul palco in quello stato fisico” “Uno si chiede quanto a lungo può durare prima che arrivi la fine”
Concerti
Il 16 Agosto 1977, Elvis si stava preparando per un tour in 10 città diverse e avrebbe iniziato nel giorno successivo.
Al mattino presto incontrò Mr. Grob per definire gli ultimi dettagli relativi alla protezione. Ne discussero fino alle 5.30 del mattino, dice, con Elvis che si prese una pausa per giocare a racquetball “Era molto felice, molto su di morale” ricorda Mr. Grob.
Verso le 4 del mattino, Ricky Stanley, il fratellastro di Elvis, gli portò 6 Dilaudin, con un altro pacchetto di altri antidolorifici e sedativi.
Ad un certo punto, dopo le 5.30 del mattino Elvis si ritirò nella sua camera da letto con la sua fidanzata di 21 anni, Ginger Alden. Ma il cantante non riusciva a dormire e, alle 8, chiamò per altre pillole. Circa 30 minuti dopo, la zia di Elvis Delta Mae gli portò altri 3 sedativi.
Le successive 5 ore proverebbero, siano state le più critiche della vita del cantante – anche se nessuno sa esattamente cosa sia successo, nemmeno gli esperti.
Ginger Alden disse che, dopo che la zia gli portò le pillole per dormire, Elvis andò nel suo grande bagno a leggere, perché non riusciva a dormire.
Lei raccontò di essersi svegliata alle 2 del pomeriggio – 5 ore e mezza dopo che la zia aveva portato le pillole e notò che il cantante non era nel letto.
Disse di aver telefonato ad una amica e poi di aver chiamato sua madre, Jo Alden, che lavorava all’International Revenue Service di Memphis.
Verso le 2.20 del pomeriggio, Ginger Alden disse di aver bussato alla porta del bagno; poiché nessuno rispose, guardò dentro.
Elvis giaceva sul pavimento in posizione fetale, con la faccia affondata nello spessa tappezzeria pelosa, le sue guance erano gonfie e pallide. Quando cercò di girarlo, lui non si mosse. Disse di aver subito chiamato al piano di sotto per dire a chiunque ci fosse di salire. In pochi minuti, c’erano parecchie persone che, nel bagno cercavano di farlo rinvenire, incluso il suo assistente Joe Esposito “Ma sapevo” dice ”che se n’era andato”.
Risposte
Un Vernon Presley disperato voleva risposte.
Come poteva, suo figlio essere morto a 42 anni? Non sembrava possibile, diceva al cugino Billy Smith e agli altri. Aveva paura che suo figlio fosse stato vittima di un gioco sporco e chiese a Mr. Grob di indagare sulla morte di suo figlio.
“Vernon era determinato e avido di capire” racconta Mr. Grob “Era un padre che aveva inaspettatamente perso suo figlio”
Ma ciò che ha scoperto il poliziotto con le sue indagini è stato diverso da quello che altri hanno documentato nei libri.
Lui si è focalizzato sulla sua ragazza, Ginger Alden, in un’agghiacciante interpretazione degli eventi, su cui si discute ancora oggi.
Mr. Grob afferma che, basandosi sulle sue interviste fatte inizialmente, Miss Alden si svegliò all’1.30 del pomeriggio, dopo aver sentito un tonfo. Lui suppone che uscì dal letto e trovò Elvis in bagno, ma non chiamò aiuto. Al contrario fece due telefonate.
Questo venne verificato, a quello che lui dice, dalle cameriere che sentirono il tonfo e all’1.30 videro accendersi le luci del telefono di sotto, evidenziando una chiamata dalla stanza di Elvis. “Non aveva senso, perché tutti sembrava stessero dormendo” dice Grob.
Secondo Mr. Grob Miss Alden chiamò sua madre e poi telefonò al National Enquirer per informarli di stare all’erta: Qualcosa di grosso sta succedendo a Graceland.
Alla fine, almeno 50 minuti dopo, lei trovò il corpo del suo amato e chiamò aiuto.
Dieci minuti più tardi, dopo che l’ambulanza stava uscendo dal cancello – con Elvis all’interno – Mr. Grob dice che Miss Alden alzò la cornetta e chiamò nuovamente il tabloid: Elvis è morto.
Mr. Grob, che non era a Graceland, rilevò dalle sue interviste che sembra che Ginger fosse completamente vestita al momento in cui venne dato l’allarme e “non traspariva alcuna emozione”. Nel suo libro The Elvis Conspiracy? Fa notare che “Tutti notarono che, sul suo viso, non c’erano tracce di lacrime”.
La guardia del corpo, dalle sue indagini, afferma che Ginger Alden e sua madre, segretamente, al momento della morte, stavano facendo una trattativa con il National Enquirer – accuse che la famiglia nega.
Quando scrisse il libro 6 anni fa, molti fans erano furiosi con Miss Alden, lettere ai fan club e altre pubblicazioni.
Ginger Alden, che oggi è sposata e vive a Long Island, N.Y., dice che le accuse non corrispondono a verità.
“Voglio dire che, il giorno in cui trovai il corpo di Elvis, non c’è mai stata – mai – alcuna telefonata, da me fatta, a nessuno per una trattativa di una qualsiasi pubblicazione” Lei disse al Blade “Io amavo Elvis con tutto il mio cuore”.
Riferisce che le conclusioni di Mr. Grob sono “molto deplorevoli” e “maliziosamente fabbricate”.
Lei dice che aveva accordato di parlare di Elvis, con il National Enquirer per $ 35.000, ma questo dopo la sua morte, non prima.
Mr. Grob dice che lui è arrivato alle sue conclusioni dopo aver intervistato Jim Kirk, il primo reporter freelance del National Enquirer, che viveva a Memphis e che ricevette la prima telefonata da Graceland verso l’1.30 del pomeriggio.
In un’intervista con Mr. Kirk, trascritta e inclusa nel libro di Grob, lui ammette che la persona che lo chiamò era una donna che sembrava Ginger Alden, ma che non si identificò.
Disse che l’aveva incontrata in precedenza, quando venne eletta Miss Mid South e l’aveva vista in un’altra occasione a Memphis.
Mr. Kirk, ora ingegnere che risiede a Maryland, non ha accettato di ripetere le domande per un’intervista.
Mr. Grob dice che le sue conclusioni erano supportate dalla ragazza di un altro giornalista del National Enquirer, che le confidò delle chiamate di Ginger Alden. Ma dice che lei parlò in anonimato.
Nel suo libro, la guardia del corpo conclude che “era possibile, non probabile” che Elvis avrebbe potuto vivere se qualcuno gli avesse risposto più velocemente. Lui afferma che le fibre del tappeto che sono state trovate nel naso di Elvis, indicano che, dopo la caduta, respirava ancora.
Questo, ancora, non può essere convalidato.
Nonostante una disposizione della corte, la famiglia di Elvis chiuse il rapporto dell’autopsia di 44 pagine, in cui viene fatta la stima dell’ora della morte.
Ci sono storie conflittuali circa altre emissioni.
Ginger Alden e la sua famiglia hanno sempre mantenuto la tesi che Elvis avrebbe annunciato il suo fidanzamento con Ginger Alden alla fine del tour. Tanto che le ha persino regalato un diamante da 11 carati, che era stato tolto dal suo anello.
Ma Mr. Grob e altri, incluso l’amico di vecchia data Charlie Hodge, dicono il contrario: Era pronto per rompere con lei.
Per quanto riguarda le telefonate da Graceland, un giornalista del Tennessee che trattò della morte del cantante, dice che, quella mattina, qualcuno chiamò il National Enquirer da Graceland, ma che era una voce maschile.
“Ho fatto ricerche su questo e parlato molte volte con la gente del National Enquirer – dice il reporter – che chiede di non essere nominato – e mi hanno sempre detto che era una voce maschile, non femminile”.
Mr. Grob dice che ritiene credibili le sue fonti di informazione e che i fatti possono essere certamente “rivisti, riesaminati e convalidati”.
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