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A Orsogna "Matthew Lee", funambolo del piano 30 Apr 2007 ore 10:44

Ingresso libero, chi vuole potrà fare un'offerta per la costruzione di un centro di educazione per 80 bambini in Uganda. Da Jerry Lee Lewis a Bono Vox, uno spettacolo travolgente grazie alla calda voce del rocker che "pesta" la tastiera

Una serata di travolgente rock and roll, da godere gratuitamente in compagnia di Matthew Lee, giovane funambolo del pianoforte il cui ultimo album, «Shake», è stato prodotto dai Nomadi. L'appuntamento è per domani – domenica 29 aprile – dalle ore 21.15 nel Teatro De Nardis di Orsogna (Chieti). L'accesso è libero, ma chi vuole potrà fare un'offerta per il progetto «Children's Care Centre», promosso dalla sede di Ortona dell'associazione «Abbracci senza frontiere» onlus ( www.abbraccisenzafrontiere.com ), che prevede la costruzione e la gestione di un centro di cura e di educazione per 80 bambini e relative famiglie a Kampala, in Uganda.

Accanto alla finalità benefica della serata, gli spettatori potranno lasciarsi coinvolgere da uno spettacolo accattivante, che sorprenderà giovani e adulti. Matthew Lee (al secolo Matteo Orizi, di origine pesarese) si è affermato calcando i palchi di prestigiosi teatri italiani insieme a Jannacci e De Gregori. Dopo la partecipazione a programmi Rai come «Domenica in» e «Ci vediamo in tv», si è esibito dal vivo allo «Speciale per me» di Renzo Arbore ed è stato tra i protagonisti del Capodanno 2005 di Roma, dove ha suonato e cantato trascinando nel ritmo 150 mila persone entusiaste.
Nell'album «Shake» e nel tour che lo sta portando in tutta Italia, Matthew sfodera la sua proverbiale tecnica nel «pestare» la tastiera, alla Jerry Lee Lewis, come solo un vero pianista di rock and roll sa fare, e una grande abilità nel modulare la voce. Dura e pura quando serve, come in «Great balls of fire» di lewisiana memoria; calda ed espressiva in una stupenda ballata come «Losin' time». Matthew Lee suonerà americano dalla prima all'ultima nota, tra riferimenti al miglior country-rock, riuscite cover come «It's now or never» (versione inglese di 'O sole mio); «The revolution Kind», ripresa del brano di Bono, e la mitica «Burning Love» di Elvis Presley.
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