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Vecchio 13-05-2007, 07:33
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Elvis Golden Fans
 
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Predefinito Re: Intervista A David Stanley

D. David, vorrei farti qualche domanda sul 16 Agosto 1977. Su Raised On The Rock, hai scritto dei grandi conflitti interni che Elvis visse nel corso della sua vita ed, in particolare negli ultimi mesi, l’uscita del libro di Red, Sonny e Dave, i suoi problemi di salute, ecc. Il libro delle cosiddette guardie del corpo, quanto fu devastante per Elvis?

DS. Era distrutto per il libro. Si trattava dei suoi amici intimi che portavano alla luce i seri problemi, che avevano avuto effetti nella sua vita. Si sentì tradito. Red fu onesto con Elvis circa i problemi con i farmaci e penso che questo sia stato un motivo per cui venne licenziato. I ragazzi erano stati licenziati, ma non da Elvis. Questo lo aveva ferito molto.
Quello che hanno scritto è vero. cioè nessuno ha obbligato Elvis a prendere i farmaci. Elvis, in quel momento doveva partire per un nuovo tour, era molto in soprappeso e non in buona salute e questo libro stava per essere pubblicato. Non voleva farsi vedere com’era e dare conferma di ciò che c’era scritto nel libro. Non sapeva come gestirla. Devo dire queste cose perché le critiche non possono includere Red, Sonny o Dave.
Ribadisco, Elvis era il responsabile di Elvis. La sola cosa che si può dire sul libro è che divenne, definitivamente, un caso di cattiva tempistica.

D. Intendi dire che il tour dell’agosto 1977 stava per essere annullato?

DS. Elvis non era nelle condizioni di affrontare un tour, né fisicamente né emotivamente. E lui lo sapeva. Trattandosi di Elvis, non voleva deludere i suoi fans, ma c’erano condizioni sufficientemente serie, per dover cancellare il tour.

D. Al Momento della sua morte, tu eri una delle sue guardie del corpo, in forza a Graceland. Quanto è successo quel giorno è stato ripetuto molte volte. In Life With Elvis, hai scritto che nell’agosto 1977, per Elvis era arrivato il momento di morire. In Raise On The Rock, hai scritto della tua ultima conversazione con Elvis, il 14 Agosto 1977: “L’ultima cosa che mi disse fu “David, voglio dirti addio” Come possiamo interpretare le sue condizioni? Puoi spiegarci questi due punti?

DS. Credo che per tutti arriva un momento in cui siamo pronti a fare il passo successivo. Per Elvis, il momento fu l’agosto 1977. Alle volte è tempo di andare….. ed Elvis era pronto per fare il passo successivo del suo viaggio. Io dico sempre “Sii Elvis per un giorno”. E’ sbalorditivo che non gli sia successo prima.

D. Sempre in Raised On The Rock, fai questo commento “Lui (Elvis) era una persona che aveva tutto, ma era infelice con ciò che la fama e la ricchezza gli avevano portato.” Tutti sappiamo quanto Elvis fosse preso dalle cose spirituali. Perché pensi che Elvis non abbia trovato la pace interiore che così tanto voleva e per la quale si dava tanto da fare?

DS. Credo che Elvis abbia trovato un po’ di pace interiore. Vi si è addentrato, ma non ha saputo gestirla contro tutti i suoi demoni. In un certo senso la leggenda prende il sopravvento sulla realtà. Ricordo la sua affermazione più chiara: “L’immagine è una cosa, ma l’uomo è un’altra”. Lui era cosciente della sua influenza. Elvis ha trattenuto molto di se stesso. Penso che si sia tormentato, su come gestire il potere di Dio, nei concerti, quel potere spirituale, ritenendo fosse parte del suo scopo, ma non era totalmente sicuro di come convogliarlo al suo pubblico.
Spero che di aver spiegato il senso.

D. David, continuando con le mie precedenti domande, ce n’è una molto importante, che fanno milioni di fans. Nell’agosto 1977 Elvis voleva vivere?

DS. E’ una domanda molto profonda. Io ritengo che Elvis e Dio abbiano chiuso una trattativa. Elvis era pronto per il passo successivo, ma non su questa terra.

D. La morte di Elvis ha sconvolto il mondo e a molte persone ha fatto fare una riflessione sulla propria immortalità e il significato della loro vita. Tu, seguendo la morte di Elvis, hai scritto in modo esteso e aperto circa la tua spirale verso il basso. Dopo 25 anni, come risultato della morte di Elvis, qual’ è la cosa più importante che hai imparato sul mondo o su te stesso?

DS. C’è stata la possibilità di crescere come individuo, ma mi ci è voluto molto tempo. E’ una riflessione possibile ed è veramente importante capirla. Molte persone, quando c’è molto lavoro da fare, per loro stessi, lasciano perdere. Io ringrazio Elvis per le cose meravigliose che sono entrate a far parte della mia vita, in quanto suo fratello.

D. David, è stato scritto e detto molto, sulla parte oscura di Elvis. Tuttavia era solo un essere umano e c’era anche una parte adorabile di lui, di generosità. Quali sono i ricordi più forti che hai in proposito.

DS. Su scala da 1 a 10, anzi da 1 a 100, i momenti tristi furono circa il 7 o l’8% , ma il restante 93% del tempo è stato meraviglioso. Elvis era una persona enormemente divertente, affascinante, generoso (ti dava il didietro). Quello che intendo donava tutto! Era il più grande benefattore e non intendo solo di cose materiali. Ci dava la pacca sulla spalla, una parola buona, un avvertimento. Ha fatto i suoi doni, la sua musica, la sua vita per i fans. Il motivo per cui non c’era molto delle sue proprietà quando morì, è che donava tutto. Ricordo i milioni di dollari che ha dato per fare beneficenza. E di solito era una persona molto positiva. Si divertiva moltissimo quando giocavamo a Graceland oppure fuori dai set cinematografici.

D. Essendo stato così vicino ad Elvis, riesci a capire l’ossessione dei suoi fans, anche dopo così tanto tempo dalla sua morte?

DS. Con Elvis è sempre esistita la dedizione dei suoi fans. Io sono stato un fan dei Beatles, ma non ho mai voluto fare un pellegrinaggio a Liverpool. Il mio obiettivo principale nella vita, non è mai stato di andare a Liverpool, come, invece succede ai fans di Elvis, con tale dedizione da andare a Graceland, come andare in paradiso. Questa tipologia di fans di Elvis sono unici, leali, devoti, come Elvis è stato per loro. Hanno bisogno di fare qualcosa per lui e, per me, questo è stupendo!!!

D. Che cosa fa adesso, nel 2003, la famiglia Stanley?

DS. Mio fratello Ricky è un evangelista in Florida, lui rappresenta una storia miracolosa su come un ragazzo selvaggio supera situazioni incredibili, sopravvive e trova Dio. Billy vive a Nashville ed è introdotto nell’informatica e nelle macchine da corsa. Mia mamma adesso ha 76 anni, in salute e felice. Tutti abbiamo rimpianti, come tutti abbiamo fatto errori.

D. Se dovessi descrivere la tua vita con Elvis in una parola, cosa diresti?

DS. FENOMENALE

D. David, guardando indietro alla tua vita, cresciuto con Elvis, qual’è il tuo ricordo più importante?

DS. Non farei cambio della mia vita con Elvis, per niente al mondo. E’ stata la più grande esperienza della mia vita. Ho fatto parte della storia con un uomo meraviglioso, una persona che è stata il mio insegnante. L’eredità della mia vita è un dono di Elvis Presley.

D. David, come persona che ha avuto la terribile esperienza derivata dagli effetti negativi delle droghe e dell’alcol, ora stai aiutando la gente con il Solutionary Dynamics. Cosa vorresti dire alla gente che oggi si trova in un circolo di autodistruzione?

DS. Tutti noi abbiamo potenzialità incredibili, ma per capire questo potenziale, bisogna affrontare le proprie paure e gestire queste cose, tenendole alle spalle. Si può fare. Certamente non è facile, e io posso testimoniarlo, ma si riesce.
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