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Un'epidemia al cinema: le biografie musicali

di Simona Orlando
ROMA (21 maggio) - Sarà che siamo a corto di eroi, ma il biennio 2007-2008 porta in grembo una sfilza di biografie musicali, dirette a tonificare vecchi miti e a farne nascere di nuovi. Sull’onda del successo al botteghino di Ray, Walk the line, Dreamgirls, i produttori cinematografici stanno investendo a ruota libera sul genere "biopic". Motivo: si risparmia sugli effetti speciali e sulle idee. Gli sceneggiatori possono, infatti, limitarsi ad adattare trame, pescando a piene mani dalle maledizioni che hanno segnato il calendario del rock o il calvario del jazz, storie vere di geniali intuizioni, gioventù bruciate e morti annunciate.

Al Festival di Cannes è stato accolto con un’ovazione Control, basato sulla biografia di Ian Curtis (interpretato da Sam Riley), cantante dei Joy Division suicidatosi a 23 anni, mentre stanno per concludersi le riprese del film su Bob Dylan I’m not there, con ben sei attori a rappresentare le diverse fasi della sua vita (Cate Blanchette è Mr Zimmermann negli anni ’60, Richard Gere in quelli attuali). La colonna sonora prevede canzoni originali e cover realizzate da Calexico, Michael Stipe e P.J. Harvey.

Due sono i film in arrivo su Janis Joplin: The Gospel according to Janis e Piece of my heart. Nel primo, ad interpretare la perla del blues è Zoey Deschanel, che al provino ha battuto Britney Spears, Scarlett Johansson e Pink; nel secondo il ruolo è affidato a Renée Zellweger.

Per gli amanti del punk gli appuntamenti al cinema diventano tre: il film tratto dal libro I slept with Joey Ramone, la pellicola diretta da Michel Gondry sui Blondie - dove Debbie Harry avrà le fattezze della stella di Spider-Man 3 Kirsten Dunst - e The Passenger, che vede l’ex hobbit Elijah Wood nelle vesti sguaiate di Iggy Pop.

Un insospettabile Mike Myers si prepara ad essere il batterista degli Who in See me feel me: Keith Moon naked for your pleasure (a Tim Roth spetta la parte di Pete Townshend), l’attore scozzese Ewan McGregor è pronto a trasformarsi in Kurt Cobain per volere della vedova Courtney Love, e Brad Pitt sta ponderando se diventare Jeff Buckley in Mystery white boy, film prodotto dalla madre dell’artista annegato dieci anni fa in un affluente del Mississippi. Per motivi legali, invece, sono stati sospesi il biografilm di Bob Marley e Devastated, versione altra della tragica fine di Jimi Hendrix.

E’ decaduta l’ipotesi di Johnny Depp protagonista di Slide away, film sullo scomparso Michael Hutchence degli Inxs, ma dopo la smentita di un Sacha Baron Cohen nella parte di Freddie Mercury (proprio a lui si era ispirato il comico per il look di Borat), Depp resta il primo candidato alla trafigurazione nel leader dei Queen.

Sembra poi definitivo che l’attore Don Cheadle e la cantante Mary J. Blige si misureranno rispettivamente con Miles Davis e Nina Simone, Morgan Freeman incarnerà Duke Ellington in The Jazz ambassadors e Josh Hartnett, in Deep in a dream: the long night of Chet Baker, si calerà negli anni romani del trombettista, fino al volo dalla finestra di un hotel.

Anche i padrini del soul risorgeranno sul grande schermo: in Sexual healing è Jesse L. Martin ad impersonare Marvin Gaye dai tempi della Motown all’esilio in Europa, prima di essere ucciso dal padre per regalo di compleanno, mentre in Superbad di Spike Lee, Eddie Murphy e Jamie Foxx continuano a contendersi il ruolo di James Brown.

Il mondo del gangsta-rap e dell’hip hop non poteva che apparire altrettanto accattivante all’industria cinematografica, così Robert De Niro ha deciso di co-produrre il biografilm su Missy Elliott, e i set sulle vicende di Notorious B.I.G e Tupac Shakur sono stati blindati ma avviati.

Come era prevedibile, è infine pronta la parodia sulla pandemia dei biopic: si intitola Walk Hard e ha già attirato, nella parte di Elvis Presley, Jack White degli White Stripes.
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