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LA PRIMA VOLTA DI ELVIS
ALMANACCO - 18/07/1953
di John Vignola
18 luglio 1953: Elvis Presley, giovane camionista con qualche velleità canora, registra un acetato per il compleanno della madre. Le canzoni sono
My Happiness e
That’s When Your Heartaches Begin, due languidi brani country. Lo studio è quello della Sun Records di Memphis, una piccola etichetta gestita da Sam Phillips che sopravvive incidendo, a pagamento, dischi-regalo. In realtà le aspirazioni di Phillips sono ben diverse: vorrebbe trovare nuovi cantanti per unire il blues e il country & western e avere, ovviamente, grande successo. Nelle sue stesse parole, insomma, è alla ricerca di “un bianco che canti come un nero”.
Presley è nato in Mississippi, nel cuore della depressione americana (1935) e si è trasferito a Memphis da ragazzino: è un ascoltatore onnivoro, spazia dal blues al bluegrass al gospel. Quando registra i due pezzi, in uno dei suoi viaggi, non lo fa solo per la madre; spera segretamente di avere un demo da portare in qualche radio locale (lo confesserà anni dopo), ma il risultato gli sembra talmente scarso che tiene le registrazioni a casa. Tornerà però alla Sun, inciderà ancora, convincendo gradatamente Phillips che il bianco & nero che stava cercando era proprio lui.
A metà del 1954, con la chitarra di Scotty Moore e il basso di Bill Black, comincia così la storia del rock’n'roll: da
That’s All Right Mama (primo singolo, uscito il 5 luglio 1954) in avanti, Elvis Presley non dovrà mai più pagare uno studio di registrazione. Phillips e la Sun Records passeranno come lui nel mito, insieme ad altri artisti (Johnny Cash, Jerry Lee Lewis, Roy Orbison) in sosta a Memphis.
Ascolto consigliato: lo scintillante box
King Of R’n’R: The Complete 50’s Masters, meglio se su vinile, con i centoquaranta pezzi che hanno reso Elvis immortale, tutti degli anni 50
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6 commenti
gianniibe ha scritto:
19 Luglio, 2007 08:10 Elvis, anche se ormai lontano, rimane un interprete straordinario. Ancora oggi ha milioni di fans davanti al cancello di casa e nessuno, dico nessuno tra i geni della musica ha un tale riscontro… e questo qualcosa vorrà dire…nel bene e nel male.
Non ha senso paragonare Berry, Holly etc. Perché tutti hanno guardato a lui come ad un parametro. Come dimenticare Gene Vincent…o Perkins ma nessuno di questi incastrava tante giuste caratteristiche in un uomo solo.
E’ la citazione più usata in films telefilm e cover (l’ultima è di Pino Daniele)… Ho visto a Graceland religioni diverse andare d’accordo solo per la passione che univa al KING…Insomma la musica ha varie sfaccettature ma Elvis è il mito per eccellenza.Tra i fans (Bono-U2/Williams/Lennon etc)
wolf ha scritto:
19 Luglio, 2007 06:51 Che dire di Elvis….un uomo..una voce..un mito che rappresenta un’epoca ormai lontana…
elvis ha scritto:
18 Luglio, 2007 23:39 elvis è stato e sempre sarà la definizione della parola intraducibile “rock”…..non r’n'r…..ROCK
anna ha scritto:
18 Luglio, 2007 20:07 Elvis, da noi è poco conosciuto. Ha in realtà inciso bellissimi pezzi. Non era un genio della musica, era un interprete molto particolare. Sono anche spesso dimenticati i successi post anni 50 anche se tra il 1968 e il 1973 ha inciso ottimi brani….
Gianni ha scritto:
18 Luglio, 2007 19:08 A me la voce di Elvis sembra quella di un bianco che vuole imitare i cantanti di blues, in effetti. Meglio allora Cuck Berry e tutti gli artisti neri e soprattutto meglio Buddy Holly, un vero genio della musica.
giulio ha scritto:
18 Luglio, 2007 18:48 Elvis un camionista? Ma dai, un eroe del popolo, allora… Domani vado a comprare il box che consigli, John. Ho sempre sdegnato Elvis, magari mi sbaglio…