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Vecchio 24-07-2007, 09:21
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TORNA "BLUES SOTTO LE STELLE" NELLO SCENARIO DELLE 99 CANNELLE Uno degli appuntamenti più attesi dell’estate aquilana


L'AQUILA - Blues sotto le stelle, alla sua ottava edizione, è uno degli appuntamenti più attesi dell’estate aquilana: un evento di grande rilievo culturale nella cornice di un monumento esclusivo. Arte, musica e spettacolo insieme per ricreare quell’atmosfera magica nell’antico Borgo della Rivera che riacquista così la funzione di aggregazione sociale che ha avuto nel corso dei secoli.

La promozione di luoghi d’arte, unita a forme diversificate di spettacolo, ha portato in questi ultimi anni un forte incremento del turismo culturale: si pensi ai numerosi luoghi d’arte, edifici monumentali e centri storici che ogni anno ospitano le grandi star della musica jazz, etnica, rock internazionale (il depliant che riporta il programma del festival è sempre corredato da notizie storiche sulla Fontana delle 99 cannelle).
L’originalità delle scelte musicali che hanno da sempre contraddistinto questo festival sono legate soprattutto alla continua contaminazione che la musica afroamericana ha operato sull’Occidente: il blues non solo quindi come genere musicale, ma portatore artefice di forti emozioni, stati d’animo, modi di vivere, una grande cultura da scoprire nei suoi molteplici aspetti.

La musica blues, ha assunto una sua precisa connotazione e struttura all’inizio del novecento, sviluppando le proprie radici principalmente lungo il corso del fiume Mississippi ed estendendosi poi con caratteristiche diverse negli altri Stati del Nord-America. Ma è nella seconda metà del secolo, nel dopoguerra, che mostra la sua grande energia e vitalità, trasformandosi rapidamente e assumendo le caratteristiche e i colori delle varie culture e contesti che incontra.





Nel corso degli ultimi 50 anni il blues ha avuto un ruolo rilevante nell’integrazione del popolo nero, nell’evoluzione del costume e nella rivoluzione culturale degli anni “60.
Il rock’n’roll di Jerry Lee Lewis ed Elvis Presley, passando per i Beatles, i Rolling Stones, Bob Dylan, successivamente il rock anni “70, il punk, l’hip pop, il rap, tutte derivazioni ed evoluzioni di una cultura che ha radici molto lontane e che non accenna a fermarsi, rinnovandosi e riproducendosi in modi e colori diversi.
In questi 8 anni, è stata narrata la storia del blues con i musicisti che ne sono stati protagonisti negli anni migliori, che hanno saputo promuovere e divulgare questa grande cultura.

E’ da queste considerazioni, tenendo anche conto della moltitudine dei festival blues nella nostra penisola, che le scelte artistiche di “blues sotto le stelle” evitano di ripetere programmi ormai standard, ma si spingono alla ricerca di artisti di culto, raccogliendo contaminazioni, evoluzioni, provocazioni, le intime emozioni contenute nell’anima blues.

L’edizione di quest’anno ci porta ad esplorare ulteriori territori musicali: il manouche iazz omaggio al mitico Django Reinhardt proposto dal gruppo olandese Tolga Quartet, le blues ballads del canadese John Campbelljohn e la sua deliziosa steel guitar, le incursioni heavy- metal- funk del newyorkese TM Stevens. L’evento più atteso è certamente la performance di Uli John Root ex chitarrista degli Scorpions che, attraverso una rilettura della storia della musica, propone un excursus musicale dalle forme barocche di Antonio Vivaldi al rock-blues di Jimi Hendrix con ospiti molto attesi quali Graham Oliver (Saxon) e Nathaniel Peterson (Savoy Brown).
Una grande festa è prevista per l’ultima serata, un omaggio al Borgo della Rivera che ospita questo festival da ormai 8 anni: sul palco una band dal sapore e tradizioni italiane, l’Officina Zoè con un ospite d’eccezione il percussionista africano (Mali) Baba Sissoko: la pizzica tarantata incontra i ritmi africani, il canto griko si fonde con la tradizione orale dei griot del Mali. Blues sotto le stelle unisce alla gradevoli serate di divertimento la conoscenza di una cultura in continuo mutamento, proponendo stili musicali e visioni diverse appartenenti però ad una radice comune: blues borderline, blues di confine.
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