Da ANSA.IT 2007-08-07 16:14
PROSEGUE IL MITO DI ELVIS, VIVE IN ARGENTINA?
BUENOS AIRES - Molti pensano che la sua morte altro non abbia fatto che renderlo immortale. Per altri, semplicemente, un suo decesso non c'é mai stato. Il mito di Elvis Presley, alimentato da decenni di voci e congetture su una sua seconda vita in qualche angolo del mondo, ha ripreso vigore all'approssimarsi del trentennale della sua morte (16 agosto). Ed ora c'é chi giura che il 're del rock n'roll' risieda sotto mentite spoglie in Argentina. L'ultima edizione della versione latinoamericana della rivista Rolling Stone ha riaperto il 'caso': a Buenos Aires sono addirittura comparsi annunci sulle strade, attaccati ai pali della luce, in stile 'wanted', con tanto di foto segnaletica della rock star ritratta con l'aspetto che avrebbe oggi, all'età di 72 anni, e che invitano chiunque abbia delle informazioni a riguardo a riferirle in una pagina appositamente allestita su internet (elvisenargentina.blogspot.com). Ed è proposto un video con le dichiarazioni di 'testimoni', che confermerebbero la tesi secondo cui Presley si troverebbe sulle rive del Rio de la Plata. Ad esempio Jorge Daniel Garcia, che nel 1977 era un soldato, racconta che nella base militare di Palomar (provincia di Buenos Aires) arrivò proprio da Memphis un Boeing 747, il primo aereo di quel tipo che atterrava nel paese, e che c'era una limousine ad attendere un uomo.
La storia riportata da Rolling Stone è questa: dopo la morte ufficiale di Elvis, un uomo chiamato John Burrows, con una straordinaria somiglianza con il cantante nordamericano, fu notato mentre acquistava un biglietto aereo per Buenos Aires. Elvis, si dice, usava spesso quello pseudonimo per viaggiare e l'avrebbe usato per un viaggio alla Fbi di Washington. Fu proprio in quella circostanza che, come accertato grazie a diverse testimonianze attendibili, Presley incontrò in segreto il presidente degli Usa Richard Nixon, informandolo a riguardo della condotta illegale di altre celebrità dell'epoca e offrendo i propri servigi nella lotta contro la droga. Dopo anni di collaborazione con i servizi segreti, e vista l'importanza del suo contributo per sgominare bande mafiose, Elvis fu 'fatto sparire' per salvargli la vita, e venne trasferito - questa la novità mai evocata prima - in Argentina, "in una zona ad ovest nella provincia di Buenos Aires", dove risiederebbe da allora con una nuova identità. Secondo i sostenitori di questa tesi, Elvis non sarebbe quindi defunto nei giardini di Graceland, la sua dimora di Memphis divenuta un vero santuario del rock, come dichiarato ufficialmente, ma sarebbe il protagonista di uno dei piani per la protezione di testimoni più elaborato di tutti i tempi. Uno scrittore argentino, Jeronimo Burgues, sostiene che l'Fbi e la Cia, insieme alla Polizia di Buenos Aires, sono coinvolte nel "segreto meglio conservato della storia". A giorni dal 30/o anniversario della sua morte ufficiale per infarto, riaffiora così uno dei miti intramontabili della storia della musica. In passato, una Tv britannica si era occupata del caso-Presley, con un documentario che sosteneva la tesi di una morte 'fasulla' e del coinvolgimento dell'Fbi. Elvis, nel corso degli anni, è stato avvistato negli Usa, mentre acquistava una lattina di birra in un supermercato del Texas, a bordo di un'automobile in una strada di Seattle e mentre camminava in una cittadina dell'Illinois, ma anche in Europa, nel ristorante di un città tedesca. Tutte voci rimaste tali. Chissà se sarà così anche questa volta, o se The King comparirà per davvero, magari con un cappello da gaucho e un poncho di lana al posto del leggendario ciuffo e della consueta camicia sgargiante