Re: 15/08/2007 Larry King Con Priscilla A Graceland
KING: Siamo di nuovo qui con Priscilla.
Una e-mail da Patla (ph) in Newport Beach, California: "E’ difficile sentire la gente che dice che Elvis non è morto veramente, perché sembra sia stato visto in posti diversi? E’ stata dura spiegarlo a tua figlia?
P. PRESLEY: No. No, non è difficile. Quello che ovviamente intendo è che noi sappiamo che è morto. Era proprio qui e Lisa lo ha visto, perciò lo sapeva. No. No io penso che quelli che dicono di averlo visto è perché, di base, sperano che sia vero.
KING: E’ un privilegio? Ritieni che sia un piacere condividerlo con i suoi fans?
P. PRESLEY: Oh certo, è un onore. Mi sono già espressa su questo, la notte scorsa. E’ un piacere parlare di lui con quelle persone che vogliono sapere tanto di lui e non è mai abbastanza.
E ti chiedi quando ne sapranno abbastanza? Quanto offri loro?
Sai Elvis era una persona molto, molto riservata. Quando abbiamo lasciato Hollywood, era l’occasione per allontanarsi da tutto. Ha condivisola sua vita con i suoi amici più stretti e con la famiglia, che per lui contava più di chiunque altro.
I suoi fans sono sempre stati i suoi più grandi sostenitori e sono sempre stati con lui al 100 percento. Così, penso che loro vorrebbero che io facessi sapere tutto quello che so. Ma c’è ancora molto di cui non rendo partecipi e, sinceramente, sento che non posso farlo, perché c’è un confine su quello che devi dire. Gli devo il rispetto di quella privacy, che lui ha sempre voluto.
KING: Quindi questo è luogo dove lui veniva?
P. PRESLEY: Assolutamente.
KING: Per allontanarsi?
P. PRESLEY: Esatto.
KING: Una e-mail da Michelle in Corona, California: "Nel 1999, ero presente ad un’asta ufficiale su Elvis, della MGM in Las Vegas. Era per beneficenza al Presley Place di Memphis. Possiamo sperare in altre aste prese dagli archivi?"
P. PRESLEY: Oh, questa è una domanda difficile. Sai gli archivi sono molto , molto particolari e speciali. Sono esclusive per noi, unici. Quello che intendo è che è veramente nostra…….. è la sua eredità e ci sono cose che, ovviamente, sono sue. Abbiamo molte cose, negli archivi. Ma sono molto specifiche. Quando c’è un’asta, per noi è qualcosa di molto speciale. Ma dovremmo farne qualcuna, ma non per buttar via le sue cose. E’ molto difficile.
KING: Sei meravigliata per tutte le cose che la gente lascia sulla sua tomba?
P. PRESLEY: Lo so.
KING: Arriva da tutto il mondo?.
P. PRESLEY:Sì, da tutto il mondo, sicuramente. Ci vuole un po’, per selezionare il tutto e metterne altre. Però queste sono cose che, per queste persone, significano molto. E quando le vedi, ti rendi conto di quanto sono importanti, le foto che lasciano, le cose fatte da loro, i capi di abbigliamento, fiori, eppure, Dio mio, continua sempre.
KING: Sai, Priscilla, la prevalenza delle persone, in una situazione normale, divorziano e vanno avanti per la loro strada. Giusto? Funziona così. Ma tu sei rimasta sempre una Presley.
P. PRESLEY: Sì.
KING: Quando ti tocca? In altre parole, non c’è nessuno che ti guarda, a prescindere da quello che fai, per quello che sei tu, nella tua vita, quello che hai fatto, come I tuoi bei film, moglie di Elvis?
P. PRESLEY: Giusto. E’ la stessa cosa che devono portarsi dietro anche Lisa e i suoi figli e miei nipoti.
KING: Non è facile.
P. PRESLEY: No. Non è facile, ma non è nemmeno difficile. E’ qualcosa che penso si debba accettare. Così lo accetti. E’ stato sicuramente più difficile all’inizio, perché lavori. Hai una carriera e le persone,vogliono parlare di Elvis o soddisfare una curiosità su chi era lui. Riconoscendoti, voglio fare domande e sapere di più di lui. Ma è una cosa che impari ad accettare.
KING: Priscilla Presley, subito dopo questo, ci fa fare un giro in questa casa, così piena di fascino,
(INIZIO VIDEO CLIP)
E. PRESLEY (CANTA): Little sister don't you kiss me, little sister don't you kiss me once or twice and say it's fairly nice and then you run. Little sister don't you do what your big sister done.
(FINE VIDEO CLIP)
(BREAK PUBBLICITARIO)
(INIZIO VIDEO CLIP, AL SUONO DI , "ONE NIGHT")
E. PRESLEY (CANTA): Always lived very quiet life, I ain't never did her wrong. Now I know that life without you has been too lonely too long.
(FINE VIDEO CLIP)
KING: Quando siamo tornati, c’era un elicottero sopra Graceland. Come potete vedere, sono state accese tutte i riflettori su questa veglia e sulla candlelight, per ricordare, il 30° anniversario della morte di Elvis Presley. Adesso etu ed io ci alzeremo dal salotto e attraverseremo l’atrio fino alla sala da pranzo. Mi è stato detto, che queste decorazioni, nel corso dell’anno venivano cambiate. Un tavolo per otto persone veniva usato per giocare a poker e per mangiare. Molto veniva fatto per Natale.
P. PRESLEY: Molto a Natale. Mettevamo l’albero di Natale qui, un bell’albero. Questa ricorrenza, per me, era una cosa che, significava molto, perché tutti partecipavano per mettere le lampadine e le decorazioni sull’albero. Partecipavano tutti i ragazzi e poi chiamavo Elvis perché venisse a finire l’albero. Gli dicevo, quando metti il filo argentato, mettilo in verticale, uno ad uno, così da sembrare ghiaccioli, capito? E me ne andavo. Così lui prendeva una scatola di fili argentati e, insieme ad un paio di ragazzi, le arrotolava in piccole palline e le buttavano sull’albero così sembravano palle di neve, anzichè ghiaccioli. Così io mi infastidivo perché non era perfetto.
KING: Era……… questo è l’Aladdin Hotel and Country Club Champagne.
P. PRESLEY: Sì. Questo è quando ci siamo sposati. Ci siamo sposati all’ Aladdin Hotel, di cui, quella volta, era proprietario Milton Prell. Questa è sua moglie, all’Aladdin. Questo è stato un regalo ai miei genitori, e qui dice da parte di Elvis, May 1st, 1967: "La prima volta di Mr. and Mrs. Elvis Presley, ad Anna and Paul Beaulieu.
KING: Qui a Graceland avete sempre un grande staff?
P. PRESLEY: Sì, abbiamo una squadra, infatti………..
KING: Non è una casa gigantesca, ma è una casa ben disposta.
P. PRESLEY: Sì è una casa di una giusta dimensione. Ma va ricordato che, quando l’acquistò nel 1957, questa era una casa incredibile. Era una tenuta, di tipo coloniale.
KING: Quanto è costata ?
P. PRESLEY: Quanto è costata? Circa $100,000, molto cara.
KING: Andiamo a vedere la cucina.
P. PRESLEY: Abbiamo fatto grandi pranzi qui. Era veramente il centro dei nostri raduni.
KING: E buona cucina?
P. PRESLEY: Oh, certo, Buoni piatti del sud, assolutamente.
KING: Mi piace questa cucina, questo è……… per quella volta.
P. PRESLEY: Per quei tempi.
KING: E’ una cucina incredibile.
P. PRESLEY: Questa era una cucina che lavorava. Quello che voglio dire è che era in all’opera, in continuazione. C’erano pasti da preparare a tutte le ore, un full time. Questa è la stufa. Questo per friggere il pane. E puoi vedere che è ……
KING: Mi piace questo frigo dorato, te li ricordi?
P. PRESLEY: Ragazzo, non è di quel periodo? Guarda questo, questo è un frigo originale. Avevamo un frigo enorme laggiù e un congelatore sempre pieno con tutti i tipi di carne e verdure, patate. C’era tutto uno stock di patate…. Tenevamo le Paulene.
KING: Cucinavi anche tu?
P. PRESLEY: No, no io non cucinavo. C’erano troppe persone per me.
KING: Lassù, ci sono dei vetri colorati
P. PRESLEY: Giusto. Questo è il cuore, questa è la stanza dove ci abbiamo messo tutto il cuore. Ci sedevamo qui, c’erano le sedie proprio in questo posto. Elvis si sedeva qui e noi ci sedevamo intorno e facevamo colazione, fino a quando, più avanti, qui abbiamo messo un tavolo e abbiamo iniziato a fare colazione così, ed Elvis, al mattino, prendeva il suo caffè
Scendendo dalle scale potevi sentire il profumo del bacon, delle uova e altro, biscotti, pane.
KING: Era uno che amava la cucina?
P. PRESLEY: Sì. La cucina era un posto speciale e con tante cose. Sai c’erano delle telecamere lassù e potevi vedere tutta la proprietà. Lui si sedeva qui e guardare il cancello aperto o chiuso, o se arrivava qualcuno. Voleva sapere chi era e, qui, teneva il suo telefono rosso. Era questo……
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