Quote:
guitarman
diciamo ke diverse interpretazioni di quegli anni presero una piega triste... infatti elvis si rifiutava anche di fare del rock in evidente stato emotivo....
si è rinchiuso anche in una sua tana musicale fatta di tristi ballate e qualche melodico conutry(lui nasce come artista country),la musica dell'epoca si era evoluta,negli anni '70 ormai si passò dal rock dei black sabbath a quello dei pink floyd x poi passare al glam rock di bowie e elton jhon...elvis ormai era un fenomeno x soli appassionati e ahimè rinchiuso nella prigiopne dorata di las vegas....
ecco quello ke degli anni '70 mi delude di elvis,il nn reagire,nn dico x essere al passo con i tempi ma di lasciarsi andare alla troppa tristezza ke si rifletteva nella sua musica.d'altronde se le cose sn state fatte così un motivo c dovrà pur essere....
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Elvis ha sempre messo se stesso in quello che cantava, a cominciare da That's All Right Mama, dove ha trasmesso la vitalità di un adolescente di quegli anni, a Las Vegas del 69 e 70 dove trasmetteva la sua gioia di essere tornato a cantare live. Io trovo normale e tipico per Elvis aver continuato con questo suo stile di "identificarsi" nelle canzoni che sceglieva, fino ad arrivare alla tristezza di quelle del 76 e 77.
Tieni anche conto che erano anni, in cui la musica iniziava a sfornare sempre nuovi artisti, dove, a parte qualcuno, diventavano meteore in breve tempo. Iniziava il valore del bussiness più che della qualità.
Probabilmente Elvis se ne è reso conto e per chi gli stava intorno, in particolare per Parker, era solo una macchina per fare soldi.
Come poteva reagire? Già si era trovato in un mondo che non era il suo, figuriamoci se riusciva a reagire vedendosi "invecchiare" e passare davanti i giovani.
Sai oggi prima di definire una persona vecchia, deve arrivare a 80 anni, ma fino a pochi anni fa a 40 eri già considerato vecchio con l'unico ruolo di fare il nonno. Triste ma è così.