
In effetti, cara Fabiana, debbo riconoscere che questa domanda, afferrandola alla radice del tuo pensiero, lascia un tantino disorientati

. Ma, conoscendo la sensibilità del tuo animo

, credo di averne colto l'essenza. Se ci fosse stato questo intenso feeling tra lui e me scaturito, immagino, da un momento di isolamento bilaterale coatto e mi trovassi a tu per tu con Elvis, gli aprirei il mio cuore

raccontandogli come gran parte della mia vita sia stata fortemente condizionata dal suo esistere soggiungendo quanto bene io gli voglia

, sicuramente più che ad un fratello maggiore. E, dopo averlo ringraziato per questo, mi verrebbe, sì, voglia di chiedergli
"dimmi, Elvis, cosa pensi ora di me?". Credendo di conoscerlo, lui mi risponderebbe:
"sai, amico, la tua riconoscenza nei miei confronti mi riempie di gioia, ma penso di non meritarla. Io non faccio altro che quello che più sono portato a fare. Lo faccio senza un minimo sforzo e mi diverto. Per questo sento di non meritare più di tanto la tua riconoscenza. Comunque, tutto questo mi lusinga. Grazie, caro......qual'è il tuo nome? .....Gondar?, grazie Gondar per davvero".

. E subito dopo aprirei gli occhi constatando che altro non era che un bel sogno

. Gondar.