Re: traduzione della telefonata tra ELVIS e Red West
RED: Beh, può darsi, sì, può darsi…
ELVIS: E sai, quando è successo questo, io per lui sono diventato un oggetto, non ero più una persona, sai. Voglio dire, io non sono quel simbolo, una maschera che va in giro a cantare, io non sono quella immagine costruita. Io sono me stesso.
RED: E’ quello che mi piace pensare, ci provo a crederlo.
ELVIS: Però hai veramente torto su una cosa, e ascolta, adesso non diventare paranoico perché ti sto parlando solo come amico. Siamo su una linea privata e non c’è anima viva tranne noi due…
RED: Giusto.
ELVIS: Io non mi sono f…to in nessun modo. Al contrario, non sono mai stato in condizioni migliori in tutta la mia vita.
RED: Beh, io ho detto questo… all’epoca eri molto sballato, è proprio di questo che stavo parlando.
ELVIS: Ho subito un divorzio, tu lo sai, eri lì…
RED: Yeah.
ELVIS: Quella cosa del matrimonio, sai, quello che è successo al matrimonio. Io non c’entravo niente. La cosa stava camminando come un treno, io non ho nemmeno capito chi c’era lì. E’ successo tutto in una piccola stanza non più grande di un bagno, con un giudice della corte suprema. Era dentro, fuori e fatto così in fretta che non ho nemmeno realizzato che mi ero sposato.
RED: Oh, stai parlando delle nozze…
ELVIS: Yeah.
RED: Giusto. Beh sai, non ci pensavo più a quella cosa, ma all’epoca era… era, comunque è roba vecchia… io ero insieme a te e all’improvviso sono stato trattenuto e mi dissero che non potevo entrare.
ELVIS: Ho toppato io. Lo sapevo, l’ho capito subito, ma vedi, non è stato opera mia.
RED: D’accordo.
ELVIS: Non è stato opera mia.
RED: Sai, io credevo che era stato il Colonel e…
ELVIS: E’ stato una prepotenza. Io non c’entravo niente con questa cosa, sai, e un attimo dopo ero già sposato.
RED: Yeah.
ELVIS: E, sai… quando ne parli (nel libro, suppongo), tieni presente una cosa… (ride)
RED: Yeah… yeah… giusto…
ELVIS: E’ stato abbastanza duro.
RED: Beh, questo lo posso capire. E’ stato molto tempo fa, ma questa è solo una delle cose che stavo facendo presente a Charlie e ritorniamo agli ultimi due-tre anni. Guarda in faccia alla realtà, amico, tu non ti stai più divertendo. Tu sei soltanto… fai il tuo lavoro, vai a lavorare e poi…
ELVIS: Mi diverto molto col mio lavoro.
RED: Sì, questo lo so, e quello è l’unico momento in cui sei te stesso, altrimenti io non ti riconosco più veramente. Per il resto del tempo, è soltanto, è solo un…
ELVIS: Siamo stati benissimo su a Vail. (Colorado)
RED: Come no, è stato uno sballo a Vail. Quello è stato, amico… quella era l’unica volta negli ultimi anni che siamo ritornati a stare bene insieme, che siamo riusciti, beh, a divertirci. E voglio dire, tutti quanti ci siamo divertiti da matti.
ELVIS: Yeah, io sicuramente.
RED: Yeah, anch’io. Era qualcosa che tutti volevamo fare da tanto tempo, uscirne fuori, essere lontano da tutto, amico, e…
ELVIS: Yeah, ok, ma per questo ora vogliono che compro una casa lassù.
RED: Yeah.
ELVIS: Così vanno in giro lì a comprare da mangiare e tutto il resto e lo vengono a sapere gli agenti immobiliari. Mi fanno vedere posti bellissimi, ma al momento non sto pensando in quella direzione.
RED: Certo, non ti biasimo, puoi sempre andarci e affittare qualcosa.
ELVIS: Sì, esatto.
RED: Però, non lo so, vedi, io non voglio arrabbiarmi veramente, sai, non voglio diventare troppo pesante con questa conversazione, è troppo tempo che non ci parliamo, ma noi siamo stati tutti preoccupati per te, sai. Io ero sempre preoccupato per te. Tu sai perché, pensavo che prendevi troppe cose.
ELVIS: Ti sei preoccupato tanto finché non mi hai girato le spalle e hai cercato di farmi del male. Ma vedi, io so da che cosa dipende.
RED: Beh, però quello è stato dopo che mi hai trattato male tu. Avevi già colpito me e la mia famiglia molto duramente. Sai, ci hai lasciato sul lastrico. Quindi non parliamo di me che faccio del male a te.
ELVIS: Sono successe delle cose che nemmeno tu sapevi.
RED: Yeah, tutto quello che sapevo è che ero finito per strada, e non riuscivo a capire perché…
ELVIS: Io so solo che si era creato dell’attrito nel gruppo. L’atmosfera era così avvelenata che la gente era troppo spaventata per darsi una mossa e fare qualcosa.
RED: Si, è vero anche questo.
ELVIS: Allora chissà, eh… che cosa hanno sentito dire e li è stato detto. Io so soltanto che c’era molta, moltissima tensione. In una situazione che poteva invece essere rilassata e divertente.
RED: Yeah.
ELVIS: Qualcosa è andato storto.
RED: Yeah.
ELVIS: E poi, aggiunto a quella faccenda del raquet e tutto il resto, tutte le cose personali, anche a me ha fatto arrabbiare ma era un fatto che dovevamo tagliare le spese.
RED: Come no.
ELVIS: Mi sembrava…
RED: Qualsiasi cosa dovevi fare, io l’ho detto a tuo padre, sai, quello che va fatto lo devi fare. Ma che dovevi risparmiare sulle spese buttando fuori me, beh… quello mi sembrava un po’ strano, sai. Mi sembra che potevi benissimo tagliare da qualche altra parte. Io pensavo di essere importante per l’organizzazione. Ma sono contento di aver scoperto alla fine che non era così. Perché almeno mi è rimasto una modesta vita mia e me la voglio godere. Sono ancora abbastanza giovane da trovare qualcos’altro, sai…
ELVIS: Oh yeah.
RED: E’ stato solo quella cosa di dover risparmiare. Non riuscivo proprio a capirla, questa. C’erano tanti ragazzi intorno e io pensavo di essere più importante di loro per l’organizzazione, ma ovviamente loro lo erano e io no. Sono contento di averlo scoperto, così…
ELVIS: Beh, era solo una situazione infelice. Solo adesso comincia a stare un po’ meglio e a rimettersi in piedi, sai, papà è stato giù fino a centosessantacinque libbre.
RED: Yeah, intendi ora?
ELVIS: Credo che adesso è di nuovo a centosettanta-ottanta, qualcosa del genere. Ma questo mi aveva scioccato e spaventato a morte. Perché tu sai come sono i miei sentimenti per mio padre. Lo sai come sono i tuoi per il tuo dad.
RED: Yeah, hai ragione… mah…
ELVIS: Beh… diffidenza, Red, è stata insidiata in questo gruppo. Non ho mai capito da quale fonte. Diffidenza, come in quella canzone che facevamo “We Can’t Go On Together With Suspicious Minds”.
RED: Yeah.
ELVIS: Allora, io… forse ho reagito troppo bruscamente. Sono il primo ad ammetterlo. Non usavo la testa.
RED: Yeah, giusto.
ELVIS: Lo sai che Sonny non c’era mai, Red.
RED: Yeah.
ELVIS: Lo sai, ne abbiamo parlato.
RED: Yeah.
ELVIS: Eh… lui è bravissimo, ma non ha mai condiviso niente con noi… io non ho niente contro Sonny, è solo che Hebler ha cercato di farsi strada a tutti i costi e con tattiche veramente spaventose… spaventose…
RED: Yeah.
ELVIS: Insieme a qualcuno di quei ragazzi giovani.
RED: Insomma.
ELVIS: Facevano domande come… Dean, sai… ma non hanno mai ricevuto una risposta diretta… li abbiamo sempre tenuti a bada.
RED: Yeah.
ELVIS: Era l’unico modo per farli capire. Io lo so, sai, lo so com’è, quando avevo ventiquattro anni, merda, voglio dire la testa mi andava in tutte le direzioni.
RED: Yeah.
ELVIS: Hanno bisogno di una guida. Alcune cose semplicemente non venivano fatte, sai, piccole cose che non facevano, Red. Tu sai com’è l’addestramento nell’esercito. Regolamento. Fare le stesse cose ogni giorno e notte. Voglio dire, noi sapevamo che dovevi fare le stesse sacrosante cose che tutti quanti devono fare durante il servizio nell’esercito. Cascasse il cielo alle sette si faceva questo e alle tre si faceva quell’altro. E si ripeteva sempre.
RED: Sicuro.
ELVIS: Questo è l’addestramento. Tutta la loro energia e gioventù e tutto sono sprecati senza una guida appropriata.
RED: Yeah.
ELVIS: Ho solo sentito che dovevo parlare con te e farti capire il mio punto di vista.
RED: Yeah, lo apprezzo questo. Sai, è quello che mi sarei augurato da subito. Vedi, forse avrei potuto capire tutta la faccenda un po’ meglio. Ma, eh… quello che è stato è stato. Tu guarda avanti ora. Voglio dire mi devi credere che ti auguro ogni buona fortuna. Spero che sarai sempre al massimo, giusto… che andrai forte e resterai al top per, eh… altri quarant’anni, amico. Te lo auguro davvero con tutto il cuore.
ELVIS: Ci sto lavorando.
RED: Però mi piacerebbe vederti meglio in salute. Non stavi bene da un pezzo.
ELVIS: Si invece, io sto benissimo.
RED: No, non è vero.
ELVIS: Assolutamente sì.
RED: Beh, ok, se lo dici tu.
ELVIS: Ho appena fatto una visita totale, da capo a piedi, eh… due settimane fa.
RED: Ok, allora sono contento che sei in ottima salute.
ELVIS: E’ una delle cose richieste dalla Lloyds di Londra, l’ufficio di assicurazione.
RED: Bene, allora non mi devo preoccupare.
ELVIS: Quella faccenda, eh… quel blocco dell’intestino crasso si è risolto da solo, grazie a Dio.
RED: Bene.
ELVIS: E’ successo solo perché facevo quella strana dieta liquida. Quell’intestino crasso laggiù ha bisogno di roba solida.
RED: Si, se ne è discusso.
ELVIS: Mi sono messo su quella dieta. Venti giorni, era ridicolo. Poi mi hanno detto che era un altro errore. (ride)
RED: Yeah.
ELVIS Vengo a sapere che l’intestino crasso non aveva niente da lavorare e come risultato ha smesso di funzionare. E continuo a sentire quelle merde su come sono grasso e invecchiato, sai…
RED: No, no. Io so che non era quello. Io so che non eri (ride)… mangiavi un sacco ma tu non eri grasso, non come la gente è grassa. Si vedeva che c’era qualcos’altro di sbagliato e io quello intendo, non avevi… non eri a posto. Era qualcosa dentro di te che non andava. Per questo ho cercato… ma quando provo a parlartene tu t’arrabbi come poco fa. Non mi vuoi ascoltare. Io parlo di quello amico. Tu avevi qualcosa dentro che non andava. Noi non sapevamo che cos’era che ci faceva preoccupare, non sapevamo che cosa fosse. Ma sapevamo che non era il grasso, c’era qualcos’altro. E tu…
ELVIS: Ma io pensavo di avervi detto che era l’intestino, ero prenotato per operarmi, dovevano toglierne un pezzo.
RED: Sì, giusto. Ero lì, mi ricordo quando stavi per farlo. Sto solo dicendo…
ELVIS: Mi ha fatto impazzire perché non capivo che cosa avevo.
RED: Yeah, bene, sono contento di sentire che ora è tutto a posto. Lo sono veramente.
ELVIS: E’ da un bel pezzo che è tutto a posto. E’ stata solo una mancanza di comunicazione. Quello che è successo fra noi, Red, è assurdo. Come quella canzone che fece Ron Hamilton “Understanding Solves All Problems” (La comprensione risolve tutti i problemi).
RED: Yeah, non abbiamo…
ELVIS: E’ una bella canzone folk.
RED: Sì, è vero, non abbiamo avuto comprensione per tanto tempo.
ELVIS: Beh, non so se c’entriamo solo io e te o se poteva venire da qualcun'altro. Sai, onde negative.
RED: Giusto. Può anche darsi. Io non… non ci capisco molto di quelle cose psichiche.
ELVIS: Beh, nemmeno io, ma so che noi, eh… trasmettiamo e riceviamo costantemente. Sempre.
RED: Giusto, ne abbiamo parlato. La mente, se può trasmettere un’immagine, suppongo che possa anche trasmettere un’onda di pensieri.
ELVIS: Questo sentivo io, sentivo le cose negative, però non potevo focalizzare bene la cosa. Così sono arrivato al punto di scoppiare sperando che, eh… tu capissi. E’ stata una cosa passeggera.
RED: Insomma.
ELVIS: E poi, ecco cos’era, Red, vedi, io non ho nemmeno provato a… comunicare con nessuno. Mi sentivo terribilmente solo. Sai, come quel numero otto. (Red: Yeah.) Quella cosa che dice che loro sono cuori intensamente solitari. Per questo, sai, si sentono soli, anche se in realtà hanno il cuore aperto per gli oppressi. Ma nascondono i sentimenti nella vita reale e così riescono a fare quello che gli pare e piace. Bene, io sono una persona del tipo numero otto e anche tu.
RED: Yeah, è vero. Solitudine è stata. Molta solitudine, amico, te lo dico. E’ stato… veramente spaventoso.
ELVIS: Beh, lo posso capire.
RED: Comunque, senti, io sono abbastanza cresciuto, posso incassare i colpi della vita amico. E’ un altro passo giù per quella strada, sai, devo imparare a far fronte a queste cose, di andare avanti e cercare di fare qualcosa, altre cose. Che ti devo dire. Non mi voglio, sai, piangere addosso. Sono un uomo adulto, posso fare altre cose. Eh… come dicevi, c’è stata una mancanza di comunicazione dopo tutto. Forse dipendeva da me, non c’ero, non ero in giro abbastanza quando volevi qualcuno con cui parlare o che so io.
Ultima Modifica di wonderofyou : 14-10-2007 17:53
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