Re: 14/01/2005 - Ricordando Elvis Presley
LARRY KING. Jerry, Elvis era straordinariamente corretto e generoso, vero?
SCHILLING: Molto generoso. La casa nella quale vivo oggi me l’ha comprata lui nel 1974.
Io penso, Larry, che questo dimostra quanto fosse sensibile. Non amo parlarne, ma so che era al corrente che avevo perso mia madre quando avevo solo un anno. Siamo cresciuti nello stesso quartiere, nella parte povera di Memphis. Nel 1974 mi disse: non hai mai avuto una casa, e io voglio essere quello che te ne dà una. Nessuno lo sapeva. I ragazzi vennero a saperlo dopo, ma io non amo fare pubblicità. Vivo ancora lì e ci rimarrò sempre.
PERRY: La gente parla dei compleanni e di come Elvis festeggiava il compleanno e il Natale. Elvis non li festeggiava nei giorni precisi, ti dava i suoi regali fuori dai canoni. Era capace di andare dal gioielliere e comprare a tutti qualcosa. Se si comprava una moto, allora comprava una moto a tutti. Quello che lo rendeva felice era vedere la nostra faccia quando ti dava il regalo, non si trattava del regalo in sé.
SCHILLING: C’è un’altra cosa molto importante ed è che lui ti dedicava il suo tempo. Senti parlare dei regali, dei soldi, ma c’era anche il fatto che se avevi un problema ti dedicava il suo tempo. Veniva da te e ti chiedeva: vuoi parlarne. E veniva nella tua stanza. Quello che voglio dire è che era un vero amico.
LARRY KING. Lui da chi è stato aiutato per i suoi problemi?
SCHILLING: Questo è il problema
LARRY KING: Ok David è stato generoso anche con te?
STANLEY. E’ sempre stato generoso con me e, ascoltando Jerry che parlava della casa in cui vive oggi, pensavo a mio padre che è stato allontanato dalla mia vita quando ero bambino. Mia madre e mio padre hanno divorziato nel ’59. Quando mi sono trasferito a Graceland con i miei due fratelli più grandi, arrivai con quella che divenne la matrigna di Elvis, mia madre e, visto che aveva appena perso sua madre, Elvis era piuttosto riluttante verso di lei. Ma guardò me e mi prese in braccio, mi diede un abbraccio e il suo benvenuto nella famiglia. Poi cominciò a prendersi cura di me, condividendo la sua vita. Lui sapeva che mio padre era stato allontanato dalla mia vita e fece in modo di rimpiazzarlo. Jerry ha infinitamente ragione in questo. In queste cose era molto taciturno Faceva l’impossibile per farti sentire speciale. Sai, ci sono persone al mondo che possono darti un puffetto nel sedere e tu sei in grado di fare altre 10.000 miglia. Uno di loro è un mio amico che si chiama Bernie Dorman dell’ADI di Los Angeles, con cui lavoro. L’altro è stato Elvis Presley. Quando ti dava un colpetto sulla schiena, eri pronto per farti altre 10.000 miglia e sono sicuro che tutti i ragazzi presenti posso dire la stessa cosa.
LARRY KING: Marty è stato generoso anche con te?
LACKER. Assolutamente. Ti dirò, Elvis era una persona complessa e contraddittoria. Voglio dire, in lui c’erano molto aspetti. Elvis non era capace di dire “Mi Dispiace”, a nessuno. Quando si arrabbiava o faceva qualcosa che sapeva che sarebbe stato meglio non fare, gli passava in mezz’ora, ma….
UOMO NON IDENTIFICATO: Beh in quel momento regalava una macchina
LACKER. Invece di dire “Mi dispiace”, ti comprava qualcosa.
UOMO NON IDENTIFICATO: Un modo eccezionale per dire “Mi dispiace “
LACKER. L’unica volta che l’ho sentito dire “Mi dispiace”, è stato con me su un certo argomento. L’unico argomento che affrontavamo insieme. Quando l’ha fatto, la cosa mi ha sconvolto, proprio perché non lo diceva mai. Piuttosto andava a comprarti qualcosa.
LARRY KING: Lamar, a parte tutti gli argomenti, è stato generoso con te?
FIKE. Per dire una cosa minima, io ho fracassato parecchie macchine. Lui correva spesso in moto. Io avevo una motocicletta ed è finita sotto un autobus. Insomma cose così. Sai era come trovarsi in un grande parco giochi e qualche volta ci trovavamo in problemi seri, ma sai cosa? Qualcuno, l’altro giorno mi ha chiesto, se lo farei di nuovo. E io gli ho detto: Quando cominciamo?
LARRY KING. E’ vero che faceva tenere aperte tutta la notte, le sale di cinema, e vi portava a vedere i films?
(CHIACCHERANO TRA LORO)
SCHILLING. 3 films alla volta. Andavamo a mezzanotte dopo la chiusura.
UOMO NON IDENTIFICATO: Eppure aveva 3 televisori
(CHIACCHERANO TRA LORO)
SCHILLING. Dovremmo dirlo a voce alta. Era interessante, Larry, perché ripensandoci oggi, e se stavamo seduti al cinema con Elvis, era perché quello era il rapporto che c’era con lui. Non è vero ragazzi?
(CHIACCHERANO TRA LORO)
SCHILLING. Non è mai stato detto, ma quello faceva parte del lavoro.
PERRY. Elvis aveva il suo seguito e tutti si sedevano dietro.
SCHILLING. Elvis studiava quei film. Ricordo che mi meravigliavo sempre del perchè li vedevamo tre volte, ma poi capivo che lui intravedeva qualche piccolo dettaglio che memorizzava e poi portava nel suo prossimo film.
LARRY KING. Cosa stavi dicendo, chi stava parlando, scusatemi?
LACKER. Ero io
LARRY KING. Vai avanti
LACKER. Raccontavo una cosa che lo riguarda e cioè che non ha mai visto nessuno dei suoi film
FIKE: Non li abbiamo mai guardati.
LACKER. Oddio lo ha fatto un paio di volte, ma che sappia io, in 20 anni potrebbe averne visti 2 o 3. Non amava guardarsi sullo schermo
LARRY KING. Chiedo a tutti voi un minuto per raccontare quella che poteva essere considerata una sua strana abitudine. Praticamente una storia veloce su Elvis. Io non l’ho mai conosciuto, ma ho incontrato il Col. Parker. Una volta Elvis lavorava a Miami Beach, al Miami Beach Convention Center. Atterrò al Miami Internation Airport e un elicottero lo portò all’eliporto di Miami Beach. L’aveva prelevato una limousine e lo portò al Convention Center, dove fece il suo show. Tornò alla limo per riprendere l’elicottero. Quando arrivò all’elicottero, disse all’autista della limo. “E’ tua questa limo o sei dipendente di una società?” E l’autista rispose “Sono dipendente” e Elvis disse “Adesso è tua” La mancia per l’autista fu la limousine. Torneremo tra poco.
(MUSICA E PAUSA PUBBLICITARIA) (INIZIO VIDEO CLIP)
LARRY KING. Eri molto legata a tuo padre?
LISA MARIE PRESLEY: Sì
LARRY KING. Era qualcosa del tipo papà-figlia
LISA MARIE PRESLEY. Sì molto
LARRY KING Com’è stato come padre?
LISA MARIE PRESLEY. Molto adorabile, molto dolce. Molto….. sapevo che andava pazzo per me.
LARRY KING. A 9 anni sapevi cosa lui significasse per il mondo?
LISA MARIE PRESLEY. Certo. Sai, in un certo senso, sono entrata nell’idea molto presto. Non so come sia successo. E’ una specie si… è stato…. Era la mia vita. Non ne conoscevo una diversa.
(FINE VIDEO CLIP)
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