Credo non si possa più definire l'Italia il paese della creatività, purtroppo.
Anzi, proprio dal punto di vista artistico, sin dagli anni '60, musicalmente, l'Italia ha seguito il filone americano oppure inglese, scopiazzando canzoni e adattandole alla nostra lingua.
Sicuramente cantanti come Laura Pausini o Ramazzotti (
che, personalmente, non amo particolarmente) sono apprezzati in tutto il mondo, ma se noti, questo deriva dal fatto che cantano canzoni d'amore, probabilmente dando ancora la sensazione della storica melodia italiana.
Mentre "cantanti" come Vasco Rossi o Ligabue sono limitati al mercato nazionale e non mi sembra sfornino arte o gli si addica il termine "poeta" come spesso si dice.
Anzi l'associazione cantante/poeta è privilegio di pochissimi cantautori italiani.
Pienamente d'accordo che lanciare una nuova canzone è sempre un rischio, ma questo è sempre stato. Il rischio si riduce nel momento stesso in cui si può dare per scontato che chi la interpreta sa rendere bella anche una c***ta.
Non per niente Elvis ha dovuto faticare non poco, per rinascere dopo le idiozie che gli hanno fatto cantare nei film e quando ha ripreso in mano la sua carriera, su quel palco, poteva cantare quello che voleva, che sarebbe stato applaudito, sempre.
Il fatto è che tutto è basato su quanti $$$$$ o €€€ produce una canzone... infatti , da tempo, il mondo musicale è stracolmo di meteore.
Forse sono andata fuori tema.
