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Vecchio 21-12-2007, 08:55
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Elvis Golden Fans
 
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Predefinito Re: Elvis-parker-byron Raphael

D. Eri fan di Elvis prima di incontralo?

BR. Non tanto. Avevo sentito un paio delle sue prime canzoni, tra cui “That’s All Right Mama” e in quel periodo non aveva ancora fatto nessun film. Sono andato a lavorare con loro prima che andasse a Hollywood. La William Morris rappresentava molte star di Hollywood. Adesso non è più l’unica. Ci sono tante altre grosse agenzie la I.C.M. la Creative Artists e altri. A quel tempo noi rappresentavamo Marilyn Monroe, Frank Sinatra, Rita Hayworth e li seguivo anche io. Naturalmente io ero troppo giovane e inesperto per trattare direttamente con loro. Tutto quello che mi capitava era di vederli e dire buongiorno. Elvis era una sorta di fenomeno. Nemmeno io avevo idea se sarebbe stato solo un flash. Aveva un paio di successi ed era tutto quello che sapevo. Visto che non era mai venuto a Los Angeles, non l’avevo mai visto esibirsi. Per cui non sapevo quanto fosse grande. L’avevo visto all’Ed Sullivan Show ed era stato grandioso. Vedevoi le ragazze che urlavano, ma mi sono reso conto di essere un suo grande fan quando ho iniziato a lavorare per lui, quando sono usciti i primi films e i suoi dischi sono diventati grandi successi. Poi quando l’ho visto dal vivo, è stato qualcosa di mai visto. Ho visto i Beatles, Sinatra e la Streisand, ma non c’è paragone con Elvis. Non intendo quando Elvis ha iniziato ad aumentare di peso, intendo le primissime performances, è stato il più grande intrattenitore del mondo. Non c’è alcun dubbio. I Beatles erano in quattro. Lui era solo, io stavo vicino al palco attento che il cartellone, con l’emblema della RCA, non cadesse giù dal palco. Era di plastica, fatto fare a Parigi. Il rumore era così forte e continuo che non riuscivo a sentire la voce di Elvis, anche se ero a due passi da lui. Non la finivano. Gli urli iniziavano dal momento che arrivava sul palco fino a quando lo lasciava. Era incredibile. Non è mai più sucesso con nessuno.

D. C’eri quando si è esibito a Las Vegas la prima volta?

BR. Intendi quella volta che non ha avuto successo?

D. Sì

BR. Non c’ero. La prima volta che l’ho visto esibirsi fu al Palm Pacific Auditorium di Los Angeles. Quello era lo show dove la polizia non ha dato il permesso per la seconda serata, a causa di quello che aveva fatto la prima sera. A quel tempo era un po’ grezzo, poi si è raffinato. Era sempre eccitante, ma le primissime volte aveva fatto delle cose che se avesse ripetuto, sarebbe andato in prigione. Oggi non andrebbe così, ma intorno al 1960 eravamo persone molto innocenti. C’erano molte persone che, per come si muoveva, lo ritenevano un peccatore, pensavano fosse il demonio. I genitori non volevano avere dischi di Elvis in casa. Mentre gli adolescenti se li andavano a comprare. Questa è stata una cosa che lo ha aiutato, nonostante i genitori e i religiosi pensassero che era un peccatore, i ragazzi lo ammiravano. Naturalmente Elvis Presley non era niente di tutto questo. Non solo era un gentiluomo, ma di una grande dolcezza, un uomo che non beveva, non fumava e non prendeva droghe… non in quel periodo.

D. Quando hai incontrato Elvis per la prima volta, hai consegnato una busta a Parker, presso gli studi della 20th Century Fox. Cosa c’era in quella busta?

BR. Quando Elvis è stato contattato dalla William Morris, per fare cinema, la trattativa originale prevedeva che fosse un film con Hal Wallis, un film da $10.000. Il Colonnello aveva detto: “Ho fiducia nella William Morris, ma voglio fare più soldi” La risposta della Morris era “No, non puoi” Come replica, il colonnello disse “Se non posso avere più soldi allora il film non si fa. Torneremo sulla strada e faremo $30-50.000 a sera” Così Hal Wallis portò Elvis alla 20th Century Fox. Credo che il suo primo film sia stato Love Me Tender. Quello che ho portato al colonnello era principalmente corrispondenza tra Hal Wallis e la Fox. Hal Wallis ha preso Elvis Presley per fare Love Me Tender e poi per il secondo film che era Loving You. Visto che in qualità di dipendente della Morris io non ero autorizzato a parlare con nessuno, ma dovevo limitarmi a fare la consegna e andare, la fortuna ha voluto che Parker fosse fuori dalla porta del suo ufficio.

D. Quindi il Colonnello ti ha detto “Dì ai tuoi capi che lavorerai per me” e ti ha fatto diventare la spia della Morris e di Elvis. Si è offerto di pagarti? E tu hai detto al tuo capo alla William Morris “Adesso lavorerò per il Colonnello Parker”?

BR. Non l’ho mai detto. Sapevo solo che Elvis Presley era un cliente della William Morris. Prendevo $40 alla settimana ed Elvis Presley prendeva milioni di dollari o comunque li avrebbe presi presto. La William Morris non mi avrebbe mai pagato $40 alla settimana e mi ha dato in prestito al Colonnello Parker ed Elvis Presley come loro fattorino o leccapiedi o qualsiasi altra cosa. Per loro non faceva nessuna differenza, l’importante era far felici Parker ed Elvis. Perciò è stato il Colonnello a dire a loro “Voglio che Byron lavori per me. Non so perchè l’abbia fatto. Io ero solo quella saggia persona che lui voleva. Parker era un uomo dalla personalità molto predominante e che intimoriva. Anche se io gli ho voluto bene come ad un padre, aveva un potere tremendo e dominava non solo me, ma ha dominato Elvis tutta la vita. Una delle più grandi tragedie di tutto questo è che, mano a mano che passava il tempo Parker non ha più voluto agenti della Morris, intorno ad Elvis, perché aveva paura che avrebbero cercato di portarglielo via. La filosofia di un agente è cercare di aggirare il manager e andare direttamente al cliente. Non trattare con il manager. Quello che è singolare è che io ero in contatto diretto con Elvis Presley, il suo unico contatto, anche se ero un fattorino. Tutti gli agenti. I grossi agenti, hanno dei clienti per i quali loro sono l’ unico contatto che hanno. Bob Braun aveva Sinatra, qualcun altro aveva Marilyn e un altro aveva Rita Hayworth. Questi erano i più vecchi. Io ero solo un ragazzo di 21 anni e così sono diventato il contatto per Elvis Presley. Il terribile errore che ho fatto è stato di fare montarmi la testa. L’unica volta che sono tornato alla William Morris è stato per prendere il mio assegno e andare nel mio ufficio. Dimenticandomi che stavo sempre lavorando per la Morris, quando sono uscito dall’ufficio, mi i vecchi mi sono venuti incontro, chiedendomi “Allora com’è Elvis?” Dopotutto era il fenomeno del momento e stava diventando una star. Nessuno sapeva veramente chi ero e malauguratamente io ho risposto “Hey, ragazzi, non ho tempo di parlare con voi”, senza rendermi conto che di lì a pochi anni sarei rientrato nel mio ufficio della Morris e avrei lavorato con le stesse persone che avevo trattato così male. Ho raccontato tutto al Colonnello Parker, ma quell’uomo aveva un demonio dentro di sé, e aveva percepito questo mio stupido orgoglio, ma anzichè dirmi “Byron, non fare queste cose, Questi ragazzi saranno i tuoi capi un giorno”, mi ha incoraggiato su questo comportamento facendomi credere che un giorno sarei diventato grande ed importante. Così ho rovinato la mia carriera alla William Morris. Non è stata più la stessa cosa e io ero troppo giovane ed influenzabile, per rendermene conto. Pensavo solo al fatto che io gestivo Elvis, che la sera ero io quello che stava da solo con lui. Il Colonnello non ha mai socializzato con lui, non mi ricordo che sia mai venuto al Beverly Wilshire Hotel. Lui seguiva solo gli affari. Gli diceva “Elvis, faremo così” Non ha mai chiesto l’opinione di Elvis, gli diceva solo “Elvis, se questo serve a fare i soldi, allora si fa così” L’ho capito solo dopo essere tornato alla William Morris. Un giorno il Colonnello mi disse: “Vai a fumare un sigaro”. Così sono uscito attraversando la hall della William Morris, con questo grande sigaro in bocca. Ricordo che Abe Lastfogel, allora presidente della Morris, probabilmente l’uomo d’affari più importante dello show business, si diresse verso di me e disse “Che cosa fai, sei uscito di testa?” e io “No, no, no” continuando a fumare il mio sigaro. E’ stato orribile. Come ho potuto essere così? Il Colonnello Parker mi aveva innalzato e io lo ammiravo così tanto da fare un sacco di cose stupide. Sono rimasto con la William Morris per altri 7 anni, ma non sono più piaciuto a nessuno.

D. Le persone che gli stavano intorno, come venivano trattate dal Colonnello?

BR. Aveva un assistente, Tom Diskin. Mai sentito questo nome?

D. Certo che l’ho sentito

BR. Tom Diskin era un uomo docile. Mi piaceva molto, molto, ma il Colonnello aveva la costante abitudine di umiliarlo. Lo faceva ballare davanti alla gente. Tom si è preso un’ulcera terribile. Il Colonnello era un uomo prepotente e dovevi essere con lui 24 ore al giorno. Il mio matrimonio è finito a causa sua. Mi diceva “Non mi va che tu rimanga sposato, perché non riesci a stare abbastanza tempo con me ed Elvis.” E così ho deciso di divorziare. Ho ricevuto subito le carte, senza essere mai andato in tribunale, senza aver mai pagato un avvocato. Ha pagato tutto il Colonnello e mia moglie se n’è andata. Avevo paura di diventare un altro Tom Diskin. Per come andavano le cose, a me sarebbe andata meglio, sarei diventato benestante, ma non ero in grado di affrontare una vita dove dovevi stare 24 ore su 24 con una persona. In quel momento, la parte sociale del business con Elvis era ormai finita. Non mi sarebbe più stato permesso di socializzare con lui e quindi sarebbe finito anche questo. Sarei diventato un vero leccapiedi, solo un leccapiedi…. Non so come sarebbe andata. Sarei diventato uno schiavo. Seguirlo in tutto, dargli l’asciugamano quando si voleva lavare. Sarebbe andata così e io non volevo diventare così. Pensavo di voler diventare un nuovo Colonnello Parker, volevo essere un grosso agente e un grande manager e così sono tornato alla William Morris. Il Colonnello non mi ha mai perdonato per questo, si è arrabbiato con me e naturalmente anche la William Morris era arrabbiata con me. Ho sbagliato tutto, ma ero giovane. Tutto è successo troppo velocemente e io non ero così astuto e sufficientemente adulto per capire quello che facevo. Lui avrebbe dovuto aiutarmi, avrebbe dovuto dirmi: “Queste sono le persone per le quali dovrai lavorare. Avrei potuto essere utile per loro, invece di farmi fare il buffone.
D. Alanna Nash, nel suo libro, dice “Il Colonnello ha avuto un sacco di privilegi dalla William Morris. Il Colonnello aveva 3 residenze. Una era la casa a Palm Springs. Era stato il Colonnello a proporre alla William Morris di comprare quella casa e affittarla per loro. Nessun problema, visto che dava loro la più grande star. MA era più grande di Frank Sinatra e di Marilyn Monroe?

BR. Hanno perso Marilyn prima che diventasse una grande star. Lei c’era quando il suo agente era Johnny Hyde. Devo dire che lui, per la Morris, ha fatto più soldi con Sinatra, che è vissuto più a lungo: Elvis è morto a 42 anni, Sinatra ha fatto incassare soldi fino ai 70 anni. Non so perché,ma fino alla morte di Elvis, il Colonnello dava il 10% sui guadagni di ogni disco che pubblicava alla Morris. Non avrebbe dovuto farlo. Perché lo facesse, non lo so anche se io ero molto in confidenza con lui. Probabilmente c’era un “dare e ricevere” fatto sottobanco, non so. Come puoi immaginare, anche oggi, loro si prendono il 10% sui dischi venduti. Elvis, da vivo, ha venduto oltre un bilione di dollari di dischi. Un milione di dollari a film. Quella volta, nessuno raggiungeva quelle cifre e la Morris non doveva fare granché, visto che faceva tutto il Colonnello, Oltrettutto lui non lo avrebbe permesso. Non avrebbe permesso a nessuno di avvicinare Elvis e io ero giusto il burattino che gli serviva. Ero come ipnotizzato da lui. Se mi avesse chiesto di saltare da un ponte, l’avrei fatto. Sicuramente non avrebbe permesso che Elvis fosse avvicinato da persone più furbe e più mature di me.
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