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Vecchio 21-12-2007, 08:58
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Elvis Golden Fans
 
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Predefinito Re: Elvis-parker-byron Raphael

D. Cosa ci dici della debolezza del Colonnello………. Il gioco d’azzardo?

BR. Quando è morto, doveva all’Hilton 30 milioni di dollari. Praticamente ha perso tutto. Nel suo testamento non c’era quasi niente: poche migliaia di dollari.

D: Sai che in 20 anni, Elvis ha prodotto da 5 a 10 milioni di dollari all’anno. Mentre nel 1977, l’I.R.S. era pronta a precludere Graceland?

BR. I primi giorni, il Colonnello aveva una tale paura dell’I.R.RS. che invece di rivolgersi agli avvocati di Elvis, o alla William Morris che gli aveva sempre detto “lascia gestire a noi le tue tasse, così non hai problemi”, il Colonnello disse “Vado all’I.R.S. e pago le mie tasse e quelle di Elvis” La Morris gli disse “Ma in questo modo non avrai le detrazioni che ti spettano” E lui “Vero, ma almeno non mi verranno a cercare”. Così andò all’Internal Revenue Service dicendo “Questo è quanto abbiamo fatto, Prendetevi quello che volete”. Questo è costato ad Elvis un sacco di soldi in recuperi fiscali. Erano iniziati molti di questi recuperi fiscali e infatti, un sacco di attori hanno finito per perdere un sacco di soldi.
Non so quanto si prendesse il Colonnello, ma credo che negli ultimi 5-6 anni non fosse solo il 50% bensì l’80-90%. Sicuramente nei periodi che giocava, Elvis non prendeva niente. Elvis non ha mai dato peso al libretto degli assegni, non è mai stato capace di farlo. Ma fino a quando Elvis ha avuto abbastanza soldi per comprare macchine, gioielli e le cose che gli piacevano, non si è mai preoccupato di sapere quando c’era in banca. La maggior parte dei soldi è stata fatta dopo la morte di Elvis. Il giorno del funerale di Elvis, il Colonnello Parker è andato al funerale e senza mai guardare dentro la bara, si è girato verso Vernon Presley, suo padre, dicendogli “Andiamo a lavorare”. Povero Elvis era rimasto con lui da quando aveva 17 anni e queste sono state le sue uniche parole “Andiamo a lavorare”

D. Deve essere stato un inferno essere Elvis Presley

BR. Era un inferno perché il Colonnello lo stava facendo diventare una cosa senza valore, facendolo esibire di città in città, notte dopo notte e dopo notte, show dopo show, portandolo alla morte. Al mattino si alzava a fatica, la notte non riusciva a dormire, prendeva un sacco di pillole.

D. Per quanto pazzesco possa sembrare, si può anche ipotizzare che Elvis abbia simulato la sua morte e mi baso su alcune cose che mi sono state dette. Pensi che la sua morte possa essere stata simulata o ritieni che sia morto veramente?

BR. Credo che sia morto davvero, perché la quantità di farmaci che prendeva erano sufficienti per ucciderlo prima o poi. Comunque non avrebbe potuto vivere molto a lungo. Era costipato al punto che stata settimane senza andare in bagno. Non riusciva ad aiutarlo nessun tipo di lassativo. Lo so perché me l’ha detto qualcuno che stava con lui e me l’ha detto persino Tom Diskin, l’ultima volta che ho parlato con lui. Non credo che avrebbe vissuto tanto a lungo. Il suo corpo era completamente distrutto. Lui si sentiva invulnerabile, pensava che niente lo avrebbe ucciso. Io stesso pensavo che niente lo avrebbe ucciso, pensavo che avrebbe vissuto per sempre. Sembrava così grande e potente.

D. Intendi scrivere un libro per raccontare il tuo periodo con Elvis e il Colonnello?

BR. Mi piacerebbe fosse fatto un film, perché credo che questa sia una bella storia. Vedi, nessuno sa cosa è successo nel 1956, perché sfortunatamente tutti sono morti. Trudy è andata, Tom Diskin anche. Il Colonnello è morto, Gene Smith anche. Non c’è più nessuno di quelli che erano vicini ad Elvis nel 1956 e quello fu l’anno in cui ha iniziato con Hollywood. Pertanto quando Marty Lacker dice che dubitano della mia storia, mi chiedo come fanno a dirlo visto che non c’erano. Elvis non sapeva nemmeno che esistessero. Elvis ha incontrato Joe quand’era militare. Ma loro sono molto esclusivisti e vogliono far credere alla gente di esserci sempre stati con Elvis, dal giorno in cui è andato ad Hollywood la prima volta. Ma non è vero.
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