Re: Notizie da Internet
SESSANTOTTO, CRONACHE ORIGINALI DI UN ANNO CHE HA FATTO STORIA
ROMA - Lungo tutto l'anno, l'ANSA trasmetterà una serie di servizi sul 40/mo anniversario del '68.Una striscia di notizie per ricordare l'evolvere degli avvenimenti in Italia e all'estero, in tutti i campi.
'68, Anno di rivoluzioni anche in musica di Patrizio Nissirio.
LONDRA - Il 21 gennaio 1968 uscì negli Stati Uniti una colonna sonora che era più che un semplice commento a un film: era infatti il soundtrack del Laureato, firmato da Simon and Garfunkel, le canzoni che sarebbero diventate leggendarie - Mrs. Robinson, The sound of silence - accanto della vicenda di un personaggio solitario e senza direzione interpretato da Dustin Hoffman che nulla aveva a che vedere con la gioia e lo stare insieme creativo dell'era hippy. Si dice comunemente che l'era della controcultura californiana sarebbe ufficialmente morta l'anno dopo con i festival di Woodstock, che ne avrebbe sancito la deriva commerciale, ma nel 1968 l'orizzonte musicale negli Usa e in Gran Bretagna inizia drasticamente a cambiare, con la maturazione in senso rock di molti artisti, e l'emergere di umori e sonorità che poi avrebbe caratterizzato tutti gli anni Settanta, fino alla deflagrazione del punk. Certo, c'erano ancora i Beatles, che nel 1968 escono con il magnifico The White album (ufficialmente intitolato The Beatles), ma per esempio è il canto del cigno di uno dei gruppi che avevano meglio sintetizzato l'era dei figli dei fiori, i Buffalo Springfield (l'album si chiamava Last time around) di Stephen Stills e Neil Young che poi si sarebbero ritrovati nel supergruppo per eccellenza, Crosby, Stills, Nash and Young, titolare di un mix unico di canzone acustica, rock, e politica.
In quelle stesse settimane uscivano i primi album di artisti come James Taylor, Joni Mitchell - cantautori intimisti che già guardavano oltre l'epoca della Summer of Love - e oltremanica iniziavano a ruggire le chitarre dei Deep Purple. e a E se il passato non mollava (il dicembre 1968 vide il ritorno trionfale di Elvis Presley grazie a un leggendario show tv sulla Nbc),lla vetta delle classifiche Usa c'erano ancora Otis Redding con la sua (Sittin' on) the dock of the bay, e Louis Armstrong con (What a) Wonderful World, il futuro avanzava a grandi passi. Nella classifica britannica spopolavano i Beatles con Hey Jude (il lato B del singolo era Revolution, perfettamente in linea con i tempi), ma anche Jumpin' Jack Flash dei Rolling Stones, già ambasciatrice di asprezze finora sconosciute. Gli anni Sessanta si chiudono come epoca di ideali solari con atmosfere più cupe, e tormenti che erano stati dimenticati tra reading di poesia, lsd e elucubrazioni psichedeliche. Sono i suoni e le immagini degli emergenti Velvet Underground (l'anno precedente era uscito The Velvet Underground and Nico, uno degli album rock più influenti della storia, che avrebbe segnato gli anni Settanta ed oltre). Bob Dylan abbandona l'icona di bardo di una generazione per darsi alle esplorazioni poetiche e sonore di John Wesley Harding. Gli Steppenwolf escono con un classico immortale, ruvidissimo, e nient'affatto hippy: Born to be wild.
I Doors vanno per la loro strada con Waiting for the Sun. I Led Zeppelin nascono, e iniziano a preparare il loro primo,omonimo album che uscirà a gennaio 1969. Ma il 1968 passa alla storia anche per Hair, il musical che racconta la vicenda di un gruppo di giovani sullo sfondo della contestazione alla guerra in Vietnam (il 15 novembre 1968, in 500.000 marciano su Washington contro il conflitto, la più grande manifestazione pacifista della storia americana, accompagnata dalle canzoni di Arlo Guthrie, Pete Seeger, con l'intero cast di Hair). O per At Folsom Prison di Johnny Cash, che tiene un concerto leggendario cantando storie di assassini e ladri di fronte a una platea di criminali incalliti nell'omonima prigione. Una certa età dell'innocenza, è stato scritto, finì definitivamente con gli assassinii di Martin Luther King e Bob Kennedy. La musica, quella americana in particolare, se ne accorse e iniziò a scivolare da un 'pubblico' gioioso a un 'privato' più tormentato. I tempi, come aveva già cantato qualche anno prima Dylan, stavano ancora una volta cambiando.
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