Benvenuti a Graceland
Graceland, definizione 1: la mansion di Elvis Presley a Memphis, oggi museo e santuario, ove l’artista visse e spirò.
Graceland, definizione 2: album capolavoro di Paul Simon, considerato l’antesignano della world music;
Graceland, nuova definizione: Arezzo, la Terra Promessa del Cocainomane.
Può sembrare un titolo ad effetto, ma è la realtà. Ad Arezzo sniffano in tanti, tantissimi, molti più di quanto crediamo. Sniffano professionisti. Sniffano operai. Imprenditori ed insegnanti. Medici e militari. E, soprattutto, sniffano i giovani, sempre più giovani, per i quali calarsi la bamba il sabato sera è segno di distinzione, specie ora che si trova a buon prezzo. Già, perché la coca, non è droga di emarginazione, come l’eroina; non è droga da “sballo puro” come MDMA (Extasy) e allucinogeni; è invece droga “sociale” a tutti gli effetti: chi la assume, lo fa per accantonare provvisoriamente l’immondizia delle proprie inadeguatezze, e sentirsi, per una sera, leone. Lo fa perché sniffare è di moda, è “da guadrinai”, fa trend, ed è bello sentirsi per una sera forte e rispettato, quando nella vita diurna ci si sente invece un due di picche. Lo fa perché lui/lei si sente terribilmente empatico e sexy, e magari rimedia una bella scopata, su cui discutere con amici e amiche per una settimana. Fino alla prossima sniffata.
Eh, sì. La cocaina è una droga da smidollati, nel senso letterale del termine: fa presa sulle persone prive di midollo spinale. Non bisogna sorprendersi dei fatti del Grace, di cui, ne sono convinto, gli inquirenti hanno grattato solo la superficie. La bamba infatti segue implacabilmente l’errare notturno degli smidollati, che si posa, a tappe fisse, nei soliti locali alla moda. E si sposa infinitamente bene con l’alcol, al punto di scindersi nel terribile cocaetilene, la miscela più distruttiva di tutte. Sniffata. Tre superalcolici. Arisniffata. Altri superalcolici. Le vene pulsano, il torace preme, ma non importa… …carina quella lì. Come si chiama? Così via fino al giorno dopo, quando, dopo un sonno da catacomba, si è colti da un down implacabile e distruttivo: agli effetti fisici del dopo-sbornia, si aggiungono quelli neurologici conseguenti al blocco del reuptake noradrenalinico e dopaminico. Ovvero, oltre alla nausea e alla pressione sotto i tacchi, anche un senso di stanchezza e depressione cosmica. Che fa sentire ancora più due di picche. E allora c’è urgente bisogno di un’altra striscia. Eccolo l’effetto “craving”. La base di quella piramide che ti fa diventare, nel giro di pochi mesi, un tossico a tutti gli effetti. Dal
SERT ci fanno sapere che, anche se consumatore occasionale (ovvero da sabato sera), se dopo una tirata, senti il bisogno di alcol, già sei in fase di dipendenza da cocaetilene. Anzi, la USL 8 di Arezzo ci fa sapere che i ricoverati per cocainomania sono in progressivo aumento. Ma questo quando va bene. Perché può anche andare male: anziché il taglio inerte del mannitolo o del lattosio, ti capita la pista tagliata col veleno. E lì ci
rimani secco.
La nostra Graceland è anche particolare, perché nascosta e associata con la città del Centro con il più alto numero di banche. Vediamo cosa ci dice la
Relazione Annuale Antidroga per il 2007 , a cura della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell'Interno: “
I dati assoluti dell’attività di contrasto alla droga, svolta in questa Provincia nel 2007, si attestano su valori medio bassi rispetto alla media nazionale. Tali indicatori presentano, tuttavia, un maggiore equilibrio se rapportati alla popolazione residente. Rispetto al 2006 si rileva un aumento delle operazioni antidroga (+35,29%) e dei sequestri di stupefacenti (+30,21%), a fronte di una diminuzione delle persone segnalate (-18,49%). Il sequestro quantitativamente più significativo è stato quello relativo a Kg.33 di hashish, avvenuto nel mese di maggio a Pergine Valdarno. Delle 97 persone complessivamente segnalate all’A. G. durante il 2007 nello specifico settore, 2 sono state denunciate per fatti connessi a fenomeni di tipo associativo. Non trascurabile il coinvolgimento in questa provincia dei gruppi criminali stranieri negli affari del narcotraffico (i denunciati sono stati 30). Fra i gruppi più attivi sono risultati quelli di nazionalità albanese e marocchina. Nel decennio i casi di decesso per abuso di stupefacenti sono stati 42, di cui 11 nel 2007.”
Sembra, la nostra, una Provincia tranquilla. Sembra. Perché quelle 11 morti per overdose nel 2007, ci pongono ai vertici di tutto il centro-italia (di più solo a Perugia). Perché quel “maggior equilibrio” proporzionato alla popolazione residente, se incrociato con i dati epidemiologici, si scopre poi essere drammaticamente più alto rispetto alla media nazionale, specie per quanto riguarda la cocaina (vedi tabella) – e, attenzione, sono dati che si basano solo sui casi segnalati, che sono un percentuale minima rispetto ai consumatori reali. Perché, fino ad oggi, si è tentato di frenare l’afflusso di droga solo tramite i posti di blocco stradali. Risultato, aumenta la quantità di droga sequestrata, diminuiscono i fermati. Sotto questo aspetto, l’indagine sul “Grace” rappresenta una novità in termini di politica investigativa antidroga. Non tanto perché si è andati a cercarla nei locali.

Già, infatti, in passato, ad Arezzo sono stati chiusi almeno un paio di famosi locali per spaccio di coca. Ma, ed è qui il punto, quanti di voi se ne ricordano? Nessuno. Perché tutto fu fatto passare senza clamori. E non chiedetemi la ragione, perché non la conosco. So solo che se ora si sbatte su You Tube uno squallido filmato di giovani idioti della (finta) Arezzo-bene che sniffano come stantuffi. So che oggi, per la prima volta, si fanno nomi e cognomi sui giornali, cullandosi sull’effetto “allarme sociale” e, guardando la foto a lato, sull’ipocrita giustificazione del tipo: “Gesù, quella potrebbe essere mia figlia”.
Ebbene, ho seguito con molta attenzione (e una certa emozione) l’appassionata discussione svoltasi su queste pagine, e dopo lunghi pensieri, mi sono convinto: mettere il filmato su internet è stato giusto; fare i nomi è stato sbagliato. La prima convinzione è maturata dal fatto che, purtroppo, la società in cui viviamo tende ad anestetizzare tutto, e perciò ha bisogno di emozioni forti. Quel filmato è stato visto praticamente da tutta Arezzo. Se ne parla nelle scuole, nelle famiglie, tra gli amici. E questo è un bene. Chissà che qualche giovane tentato dalla bamba, ora si ritragga. Chissà che qualche genitore un po’ distratto, ora si domandi cosa fanno i propri figli la sera. Chissà che la società aretina cominci ad affrontare il problema della cocaina con la giusta serietà e severità.
La seconda, invece, deriva dal mio ostinato garantismo giudiziario. Innanzitutto, io non farei mai nomi con indagini in corso. Se fossi infatti uno dei fornitori della cocaina al Grace e leggessi sul giornale i nomi e cognomi degli arrestati, la prima cosa che farei è fuggire all’estero. Ma ammettiamo pure che i nomi si potevano fare, in quanto non comprometterebbero le indagini. Bene. Sono essi forse personaggi pubblici, da cui ci si attende comportamenti irreprensibili? Sono forse i corrieri internazionali di Sendero? No, amici, niente di tutto questo. Sono dei figli di papà qualunque, dediti alla cocaina. Alcuni di loro sono stati rilasciati. Altri attendono un processo per spaccio che, vedrete, se proprio sarà provato, riguarderà la loro cerchia di amici. Pesci piccoli quanto i loro cervelli. Lasciateli in pace. Si sono già rovinati da soli. Parlandone troppo, invece, rischiamo inconsapevolmente di farne dei martiri. E la lotta alla droga non ne ha bisogno.
SABATO 03 MAGGIO 2008 18:48 - Fabio Massimo Fabrizio


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Mio commento personale:
CHE ASSOCIAZIONE DEL PIFFERO!!!!

In Italia proprio non si riesce ad associare Elvis Presley alla musica, ma lo si .associa solo alle droghe.....
Non c'è peggior ignorante di colui che vuole esserlo!!!!!!!!!!