Grazie infinite Hurt per aver postato questa parte del libro!!!
Penso che in America questo libro, scritto 11 anni dopo la morte di Elvis, sia stato letto da moltissime persone e, quindi, questa verità dagli americani sia conosciuta da anni, malgrado anche là, in ogni caso, c'è sempre e purtroppo ci sarà sempre, chi vorrà lanciare fango su Elvis.
La tristezza di questa frase detta da Elvis
“Hanno iniziato a trattarmi come un grosso pezzo di carne. Cercano di tenermi calmo. Quando è il momento di andare on the road, allora arrivano tutti da Nashville, da qui e da là, mi prendono e mi portano sul palco. Quando il tour è finito, mi riconsegnano a casa a Graceland e tornano di nuovo per i fatti loro. Fino alla prossima volta” è infinita!!!!
Sembra far luce anche sul fatto che, malgrado c'è chi, nell'ultimo periodo della sua vita, voglia farlo apparire sempre "mentalmente annebbiato", invece Elvis si rendeva conto benissimo di ciò che gli stava intorno, di come veniva trattato e considerato dalle persone.
Da qui si può ben capire il perchè possa essere arrivato a vivere la maggior parte del tempo chiuso in camera sua.... Se questa era la considerazione che avevano i suoi amici per lui, chi mai avrebbe avuto voglia di stare in compagnia?
Partendo dal presupposto che ritengo affidabile ciò che racconta Charglie Hodge, man mano che veniamo a conoscenza "nero su bianco" di notizie di cui già si facevano supposizioni in base a varie fonti, sembra di vedere un puzzle che piano piano prende forma...e tante cose iniziano a trovare spiegazione...
Grazie ancora per la traduzione!!!
LISA