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Vecchio 02-03-2009, 08:37
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Ge745 Una storia a lieto fine

Avevo sentito parlare di questo clochard di Milano e mi sembra anche che, su questo forum, qualcuno chiedesse info su Roy Lee

Tratto dal Corriere della Sera del 6/09/2005

Non sfigurerebbe in un castello. È il barbone più snob a cui sia possibile pensare. Parla un italiano perfetto con accento inglese, fuma il sigaro e sorseggia vodka. Accoglie cordialmente i volontari della Croce Rossa e accetta di buon grado un bicchiere di tè freddo e una brioche. A Roy Lee, americano di Nashville con origini irlandesi nella contea di Cork, piace ricevere. Pantaloncini corti color cachi, sandali e berrettino, da 19 anni si è sistemato sul fondo cieco di vicolo della Pusterla, dietro via Torino. Tutta costruita con cartoni, c' è la sua «stanza da letto» con la brandina in ordine. Roy Lee se ne sta comodamente allungato su una sedia da giardino: si diverte a interrogare i suoi interlocutori sulle più intricate vicende degli ultimi trent' anni, facendo capire che lui non ha ricoperto un ruolo secondario nei «servizi» internazionali che indagavano su delitti politici e colpi di Stato. Poi si mette a cantare con una bella voce, e rivela l' altra metà della sua passata carriera: ha lavorato con Pat Boone e Con Elvis Presley, ha conosciuto in America Anna Maria Pierangeli, e in Italia Ugo Tognazzi, Monica Vitti e Adriano Celentano. Potrebbe avere una casa e una vita normale, ma non vuole, gli piace star qui. I vigili lo lasciano stare e anzi gli chiedono come sta. Se ha qualche cosa che non va, in tre minuti gli mandano il medico, «anche se non ho la tessera sanitaria, non ho documenti, non ho niente». Ha tre figli che stanno in America, e non li vede dall' 86. La moglie lo ha lasciato, e ha sposato una personalità.

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Questa notizia, invece, è apparsa oggi su Repubblica

Roye Lee aveva scelto di vivere da vagabondo nel centro di Milano.

Ora, a 74 anni, torna a suonare il suo country con un cd che si intitola Roye 1


Il risultato è un cd con i suoi più grandi successi che si intitola Roye 1.

La sua vita è un romanzo, e non può essere diversamente se si nasce a Nashville, capitale del country, come nipote del direttore artistico della Capitol Records, cosa che gli permette, negli anni Cinquanta, di frequentare gente come Dean Martin e Frank Sinatra, di assistere all'esplosione dei Platters, di Bill Haley and his Comets (come dire, Rock around the clock) e di Elvis Presley e, più tardi, di Bruce Springsteen.

Negli anni Sessanta Roye sbarca in Italia, prima come militare poi come artista, recitando nella Marcia su Roma di Dino Risi, scrivendo Who's gonna break your heart (che poi verrà tradotta in italiano come Cinque minuti e poi, e cantata anche da Baglioni) e Where roses grow, che vince il Telegatto come migliore interpretazione radiofonica. A margine altre cosette come Chewin'Chewin'Gum, la sigla di Alto Gradimento con Arbore e Boncompagni, un po' di jingle pubblicitari per L'Oreal, Alka Seltzer, Baci Perugina, e alcune recitazioni in spot, ultimo quello dei jeans che portano il suo nome. Ma prima frate nella pubblicità del Totip e Babbo Natale in quella della Coca Cola. E prima ancora vincitore di un Telegatto. E prima ancora collaboratore di Carlo Alberto Rossi, Giovanni D'Anzi, Enrico Intra, Franco Cerri. E prima ancora attore con Dino Risi e Amedeo Nazzari. E prima ancora animatore di Nashville quando era Nashville, braccio destro di Elvis Presley e Bill Haley and his Comets. Poi la strada.

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Roy Lee ti auguro tanta tanta fortuna e tornare ad una vita normale!!!
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