Lisa
D. Quando iniziasti a lavorare per gli shows di Elvis Presley?
CS. Mi trovavo a Providence Rode Island. Stavo seguendo lo show di Frank Sinatra. Ricevetti una chiamata che mi disse di andare a Montgomery Alabama, entro il giorno dopo. Il colonnello voleva farle uno show a Montgomery. Io ero l’unico nella società che aveva lavorato a Montgomery, Alabama. Va ricordato che questo si faceva senza la prenotazione con il computer. Ogni cosa dovevi fartela da solo. A Montgomery dovevi prenderti impiegati di banca per stare al botteghino. Non potevi andare là e dire mi serve un venditore di biglietti, dovevi assumerteli per conto tuo. Scelsero me perché avevo già seguito dei grossi spettacoli a Chicago, e sapevo come funzionava. Così volai fino a Montgomery. In realtà non fu alcun problema, perché 3 ore più tardi avevo già venduto tutto. Credo sia stato perché avevo parlato con il più grande manager che sia mai esistito.
Mi chiese se c’era il tutto esaurito e dissi di sì- Poi mi chiese se ero io ad aver fatto il botteghino e io risposi di sì. Lui mi disse”Mr. Stone, guarda nelle mutande e verifica se ci sono biglietti” “Colonnello, io ho messo in gioco i miei soldi per i biglietti e i conti tornano”. (ride)
Quando era serio ti chiamava sempre Mr….. …. guarda nelle mutande!!!! Così andai e controllai le stesse mutande 6 volte. Quello che intendo è che i conti dovevano tornare e non dovevano esserci più biglietti. “No, Sir Colonel, non ci sono più biglietti” “Bene, hai fatto un buon lavoro, Mr Stone! Vieni in California, stasera!” Risposi “Credo di dover andare a Rohde Island. Devo esserci per il tour di Sinatra”. E il colonnello “Solo un minuto”. Così andò a chiamare Tom Hulett, passandogli il telefono. Tom mi disse “Non preoccupari per il tour di Sinatra. Troveremo qualcun altro. Vieni in California!” Così presi il primo volo e da quel giorno lavorai per il Colonnello. Ci siamo piaciuti subito. Nove giorni dopo ero ancora in California. Incontrai Elvis e il suo entourage e li seguii nel camerino… storia divertente….. Quando feci il mio primo pranzo con il Colonnello, pensavo che sarei stato trattato come un vip di Beverly Hills. Tutti abbiamo fatto la nostra ordinazione, ma il colonnello non ordinò niente. Quando furono serviti i piatti in tavola, Tomm Hullet mi disse di non iniziare a mangiare. Fu fatto passare un piatto vuoto e ognuno vi metteva qualcosa del suo. Era quello del Colonnello, quando il cameriere fece giro di controllo, il Colonnello che era seduto come capotavola, gli disse “Questo non è mio, io non ho ordinato niente”….. questo è stato il mio primo incontro con il Colonnello. Era un genio.
Da quel giorno tutto il mio lavoro è stato solo per i Tours di Elvis.
D. Charles, eri un impiegato di Elvis Presley o del Colonnello Parker?
CS. Io lavoravo per la Concerts West. Ricordati che il principio del Colonnello era di non pagare e faceva in modo di darti un lavoro senza spendere niente. Questo era quello che faceva!
D. Hai passato molto tempo con il Colonnello, non è vero?
CS. Vero, il Colonnello otteneva tutto il suo lavoro gratis (ride) ed era furbo anche con i Concerts West, perché avevano me come cuscinetto. Ero in grado di tenere calmo il Colonnello quando Hullet si incaponiva per nuove trattative. Praticamente vivevo 24 ore al giorno con lui. Andavo a casa sua tra un tour e l’altro e mi fermavo per un po’da lui.
D. Praticamente, quando hai incontrato Elvis la prima volta?
CS. Al primissimo tour. Sai mi avevano detto di non parlare ad Elvis. Andava bene parlare con gli altri come Joe, Dick e altri, ma non con Elvis. Il mio lavoro era incontrarlo alla porta del camerino, così ci sono stato per 15 tours. Un giorno ero là ed Elvis era a due passi da me. Non gli avevo mai rivolto la parola. Lui mi disse: E tu chi sei? E io: Sono Charles Stone. E lui: io sono Elvis Presley…. come se non lo sapessi …….e mi diede la mano. Da quel momento avrebbe detto ciao Charlie e da me arrivava il Ciao Elvis. Parlavamo e diventammo amici. Quello che intendo non eravamo stretti, ma eravamo amici.
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