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Vecchio 20-05-2009, 15:31
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Ho visto la pubblicità in tv e questo è ciò che spiega il sito del Corriere della Sera


Dodici dvd In edicola con il «Corriere» le performance della televisione Usa

Quando la musica diventò «live» L'epopea dell'Ed Sullivan Show

Beatles, Presley, Stones e tutti gli altri: i miti dal vivo

MILANO — Un momento che ha fatto la storia del rock e anche quella della televisione. E forse anche della cultura e del costume contemporanei. L'esibizione dei Beatles del 9 febbraio 1964 all'Ed Sullivan Show. Fu il debutto dei Fab Four negli Stati Uniti, l'inizio della Beatlemania a stelle e strisce, la prima volta che una band inglese sfondava negli States. Per dare un'idea dell'attesa dell'evento basti dire che lo studio di registrazione poteva ospitare circa 700 persone e che alla Cbs arrivarono 50 mila richieste. Quel programma è ancora nella top ten dei più visti (sport e film esclusi) della storia della televisione americana: oltre 23 milioni di persone seguirono Paul McCartney, John Lennon, George Harrison e Ringo Starr cantare «All My Loving», «Till There Was You», «She Loves You», «I Saw Her Standing There» e «I Want to Hold Your Hand». La leggenda metropolitana narra che quella sera i crimini nel Paese diminuirono drasticamente e che non si trovavano taxi nelle strade. Tutti incollati davanti alla tv.
Che allora era in bianco e nero. Fra i Beatles e Sullivan si instaurò poi un rapporto speciale e nel corso degli anni i quattro furono ospiti (con video, interviste o performance live) per altre otto volte e il conduttore introdusse il loro mitico concerto allo Shea Stadium di New York del 1965. Davanti alle telecamere dell'Ed Sullivan Show, che andò in onda dal 1948 al 1971, sono passati più o meno tutti i grandi nomi del pop e del rock: Elvis, i Rolling Stones, i Doors, James Brown, le Supremes, i Jackson 5, Beach Boys, Liza Minnelli, Santana, Tom Jones, gli Animals, i Creedence Clearwater Revival, Janis Joplin. Dite un nome e lo ritroverete in uno dei 12 dvd (ognuno con un libretto di 64 pagine allegato) della collana «Rock Legends - il meglio degli anni '50 '60 '70 - The Ed Sullivan Show» che sarà in edicola da oggi con il Corriere della Sera. Il primo volume avrà un prezzo speciale di 2,90 euro (più il prezzo del quotidiano), le altre uscite costeranno 12,90 euro (più il prezzo del quotidiano). Il cofanetto in edicola si apre proprio con «All My Loving» dei Beatles e i quattro, con il look della prima ora (zazzera e completini con cravatta) che si esibiscono circondati da una scenografia di frecce giganti che convergono su di loro.

E lungo tutta la serie i Fab Four tornano più di una volta. Nel primo volume c'è anche una doppia presenza di Elvis Presley: «Hound Dog» del 1957 e «Heartbreak Hotel» del 1956. Ma il rapporto fra il re del rock'n'roll e il mitico presentatore televisivo non fu assolutamente paragonabile a quello coi Beatles. Sullivan, che arrivava dal giornalismo, aveva fiuto nella musica e nella scoperta dei talenti. Ma con Elvis sbagliò in pieno. La prima volta che gli venne proposto il cantante disse che non se ne parlava proprio di avere quel ragazzotto nella sua trasmissione. «Non fa per me», disse. Si dovette pentire guardando i dati di ascolto delle ospitate dell'astro nascente nei programmi concorrenti. Un successo assoluto. E così decise di ingaggiarlo. Sullivan però temeva l'atteggiamento di Elvis: all'epoca il movimento del bacino che valse il soprannome di Elvis the Pelvis era considerato scandaloso e provocatorio, troppo sessualmente esplicito. Alla prima ospitata diede indicazioni precisissime per le riprese. «Solo dalla cintola in su». E fu così che i telespettatori videro la star censurata ma poterono comunque intuire qualcosa. Il pubblico in studio infatti aveva la visione completa e le ragazze sottolineavano con urletti e grida isteriche le rotazioni del bacino mentre Presley cantava «Don't Be Cruel». Curiosamente quella sera né lui né Ed erano in studio: il cantante era collegato da Los Angeles e il presentatore a casa in convalescenza dopo un incidente. In tutta la serie c'è solo una presenza italiana. Ed è quella di Domenico Modugno che canta «Volare» nel 1958.

Andrea Laffranchi

20 maggio 2009
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