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Vecchio 26-01-2005, 08:34
cowboy_73 cowboy_73 Non in Linea
Junior Elvis Fans
 
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Ciao a tutti, sono nuovo di questo forum, che trovo molto ben fatto, ma sono fan di Elvis ormai da anni e anni. E penso che in tutto questo tempo, diventando "vecchio", il mio furore adolescenziale e irrazionale per Elvis si sia sviluppato in una passione più razionale e più "analitica".
Premetto che condivido molto le tesi di Kismet e di Graceland.
E poi sì, sono convinto che Elvis, già grande personaggio in vita, è stato consegnato alla leggenda quando è morto, e perchè è morto così prematuramente e così inaspettatamente.
Considerando che, a livello "storico", Elvis fu "battezzato" o "consacrato" il re del rock'n'roll negli anni 50, quando è esploso il suo fenomeno e quando erano numerosi i ragazzi, bianchi e neri, che come lui stavano emergendo nel campo musicale. Lui ha primeggiato su tutti, per una serie di cause che sarebbe lungo analizzare. Cmq Elvis è partito per il militare che era già il Re. E ricordiamo che quando ne è tornato era una persona totalmente diversa. John Lennon ha detto che "Elvis è morto quando è partito per il militare". Condivisibile o meno (in effetti Lennon a Elvis non gli porta neanche le scarpe...), però bisogna riconoscere che Elvis post servizio di leva non era più quel personaggio anarchico, trasgressivo e scomodo che aveva sconvolto la scena musicale negli anni 50. Ormai era stato "fagocitato" dallo show biz. Quello che ha fatto dopo, possa piacere o meno, ma è una "normale" carriera da cantante, con alti e bassi (e lo dico pur preferendo io il periodo degli anni 70). Adesso non voglio fare psicologia da quattro soldi, ma il fascino di Elvis risiede nel fatto che è stato ad un tempo eroe ed anti-eroe, ha costruito un mito e per poco non l'ha distrutto... Ha mostrato al mondo i suoi pregi, ma per farsi amare ha dovuto mostrare anche i suoi difetti... E' stato un vincente e allo stesso tempo uno sconfitto... E' questo il fascino di Elvis, che è stato (ed è) tutto e il contrario di tutto. Un bianco che canta le canzoni dei neri, il "figlio del demonio" che però cantava gli spirituals ed aveva un legame morboso con la madre, in gioventù bello come un dio greco e alla fine devastato nel fisico, nominato da Nixon agente onorario della narcotici, mentre già ingurgitava farmaci per dormire, per stare sveglio, per andare di corpo, per dimagrire, e chi più ne ha più ne metta... Insomma, Elvis fa leva sul buono e sul cattivo che c'è in ognuno di noi.
Elvis è divenuto leggenda "grazie" al fato, che lo ha sottratto al Mondo, impedendo che lui stesso distruggesse il suo mito e la sua immagine. Non dimentichiamo che negli ultimi anni, capitava che arrivasse sul palco completamente imbambolato, non ricordava le parole delle canzoni, le blaterava... cantava rivolto verso la band ignorando il pubblico...
Ripeto ancora una volta: Elvis in vita è stato un grande, ma quando è morto è diventato immenso. E concludo con una citazione di Pat Boone :"Elvis si chiedeva spesso come sarebbe stato da vecchio; in molti se lo chiedevano. Ma non ci sarebbe mai stato un Elvis vecchio. Solo un Re. E nessuno potrà mai negargli questo titolo...".
Il Re è morto, viva ilRe!
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