Visualizza messaggio singolo
  #12  
Vecchio 07-06-2009, 13:13
L'avatar di  ciaojekill
ciaojekill ciaojekill Non in Linea
Utenti Bannati
Utente Gold
 
Data Registrazione: 04 2009
Locazione: Prov. Palermo
Messaggi: 136
Predefinito Re: Elvis sei grande!!!!!!!!!!

Quote:
Little Caroline Visualizza Messaggio
Mi permetto di dire la mia sull'agormento...hehe!!!

Il punto focale è che qualsiasi farmaco, anche il più blando, se preso senza necessità è nocivo e tossico per l'organismo, specie se assunto in quantità eccessive e taluni danno dipendenza all'eccipiente che lo compone.
Ci sono farmaci, distribuiti e consumati dagli italiani e dalla gente in tutto il mondo, che per un atleta sono doppanti (sulla scatola c'è proprio il simbolo "dopping") ma che per un soggetto affetto da una reale patologia sono "essenziali", anzi in taluni casi vanno assunti "a vita".
Non è che chi assume questo farmaco per tutta la sua vita, perchè ne ha una necessità oggettiva derivante da una patologia cronica, sia da considerarsi un tossicodipendente. Ne farebbe volentieri a meno di prenderlo!

Il punto focale è quando si assumono le sostanze farmacologiche senza averne bisogno. Che Elvis avesse bisogno di antidepressivi e sonniferi è un dato di fatto, che avesse bisogno delle anfetamine no. Avrebbe vissuto molto meglio senza, ma all'epoca erano legali e prescritte come pillole dimagranti (poco importa che non lo siano oggi, lui ha iniziato ad assumerle circa mezzo secolo fa).
Sia i sonniferi che gli antidepressivi danno una forma di assuefazione, tanto che per cure prolungate vengono "alternati" farmaci diversi e ci sono persone che per problemi cronici del disturbo del sonno non riescono proprio a fare a meno di ansiolitici, come minimo, o di sonniferi veri e propri. Fare di tutta un'erba un fascio è semplicistico secondo me. Ogni soggetto è un caso clinico a se stante e generalizzare dicendo che chi assume farmaci in un certo modo, non sapendone le ragioni di base, è di per sè intossicato dai farmaci = tossicodipendente farmacologico mi sembra eccessivo.

Riguardo il caso specifico di Elvis, sicuramente ha assunto farmaci senza averne specifiche esigenze per un certo periodo della vita, pertanto creandosi assuefazione e dipendenza dai medesimi oltre che minando il proprio fisico con la conseguenza che negli ultimi anni della sua vita è stato costretto ad assumere altri farmaci, questa volta per reali e debilitanti patologie. Non puoi smettere di assumere farmaci contro il glaucoma, o per riequilibrare funzionalità epatica e surrenali o circolatorie ormai compromesse. Quelli doveva prenderli. Quindi la sua tossicodipendenza (dipendenza da sostanza tossiche per il suo organismo non necessarie) farmacologica è un dato di fatto che probabilmente è stata alla base dell'attacco cardiaco che ce lo ha portato via.

Il problema è che quando si usa il termine "tossicodipendente" si fa rientrare tutti nella categoria di coloro che assumono droghe illegali e sinceramente correre il rischio, per generalizzazione, di inserirvi chi invece i farmaci di un certo tipo e dosaggio li assume per necessità assoluta mi lascia perplessa. Non credo che questo persone gradirebbero il paragone.

Con ciò ho espresso la mia opinione, ovvio.

Sn pienissimamente deccordo cn te!! questà è la pura verità,aimè

Elvis si curava "abusava" a modo suo,e a suo compiacimento,e lo capisco.. vedi la sua fragilità,la sua timidezza,gli eventi della vita,cm affrontare la gente,e le situazioni.. (non è stato un tipo forte) fare tutte le sregolatezze che faceva lui,arrivare a 42 anni vedete chè stato un bel traguaro, il fisico non è di ferro, è di carne,e col solo disordine alimentare ti parte tutto l'interno,aggiungicci altro..
Nel corpo di Elvis sn state trovate 14 droghe "farmaci" ,di cui non elenco..
ma vi trascrivo questo,tanto per farsi un'idea di cosè la dipendenza:
e non vi illudete che l'amato Elvis non potrebbe essere questo...


Il primo segnale della fase discendente s'era registrato nel 1971, quando Elvis dovette essere ricoverato d'urgenza in una clinica di Memphis, ufficialmente "per glaucoma". In realtà si sottopose ad una terapia di disintossicazione per evitare che potesse sopravvenire qualche crisi da overdose.
Nel febbraio del '73 Priscilla, che già da tempo aveva una relazione con un istruttore di karate, decise di divorziare. Elvis accusò il colpo e ricominciò più di prima ad abusare di psicofarmaci.
Era ormai diventato un despota. Pretendeva da tutti un'obbedienza assoluta. Spadroneggiava nella sua "reggia" preoccupandosi solo di organizzare orge, nelle quali tentava di compensare le frustrazioni della propria sessualità: "Affittava ragazze per questi incontri, costringendole a prendere le sue stesse droghe nella speranza lo trovassero desiderabile". Ma questa sessualità, sino ad allora debole e incerta, lo abbandonò quasi del tutto, riducendolo negli ultimi tempi ad un "guardone e onanista", secondo i testimoni, ormai conscio di non poter più sostenere da solo una relazione sessuale normale. È curioso al proposito notare che pur riguardando quasi totalmente il tema dell'amore, soltanto di rado le canzoni di Presley accennano al sesso.
Nel 1977 i concerti erano divenuti per lui una vera ossessione, una fatica enorme, da evitare quando possibile. A parte lo stress degli spostamenti, Elvis pesava ormai 120 chili e la sua mole gli impediva di muoversi in modo accettabile sul palcoscenico; le droghe, poi, rendevano spesso incomprensibili le parole dei motivi che cantava.
La sua giornata era ora contrassegnata da scadenze e ritualità ben precise, che condizionavano anche la vita di coloro che gli erano vicini. Il suo tormentoso viaggio nel mondo degli psicofarmaci cominciava verso le quattro del mattino con un "primo attacco" (così lo chiamava) di 11 pillole di diverso colore (barbiturici, sedativi, oppioidi) precedentemente preparate in una busta gialla. Elvis apriva la busta, ne versava il contenuto nel palmo della mano e mandava giù le pillole con un bicchiere d'acqua. Poi scopriva una spalla e si faceva tre iniezioni di sedativi con altrettante siringhe monouso.
Completamente confuso, consumava la colazione (di solito tre cheeseburger e sei banana splits (banane con gelato di vaniglia e cioccolato caldo).
Alle otto Elvis cominciava ad agitarsi. Faceva segno di voler andare alla toilette. Ve lo trasportavano di peso, poi lo riportavano a letto per il "secondo attacco". Questa volta il cantante non era in grado di prendere le pillole da solo: uno dei presenti doveva introdurle una per una in bocca, facendogliele ingerire con un po' d'acqua e cercando di evitare che potessero andargli di traverso.
Infine, intorno alle dieci il "terzo attacco", che lo intontiva sino al primo pomeriggio.
A questo punto gli introducevano nelle narici due tamponi d'ovatta imbevuti di cocaina; allora Elvis - completamente inebetito - prendeva una manciata di dexedrina "per dare una sferzata al cuore".
Durante i primi anni del successo decine di ragazzine si erano letteralmente gettate tra le sue braccia: ora una donna doveva procurarsela, ma era divenuto obeso, pesante e impotente.
Rispondi Citando