Discussione: Reportage da Graceland
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Vecchio 30-01-2011, 15:25
Ariadne Ariadne Non in Linea
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Predefinito Re: Reportage da Graceland

Voglio cominciare a postare le foto scattate all’interno della casa presentando la ricostruzione che hanno fatto, in una stanza del pianterreno che dà sul retro della casa, dello studio di Elvis, che invece si trova, lo sappiamo, al piano di sopra, proprio vicino la sua camera da letto.
Guardando quella scrivania piena di libri dalle copertine consumate ci sono tornate in mente le parole di Larry Geller: «Non gli bastava mai leggere semplicemente un testo; doveva assimilarlo, meditarlo, porsi delle domande, collegare i pensieri e le idee con tutto quello che aveva letto prima e con le opinioni che aveva sentito esprimere dagli altri. Elvis faceva le orecchie alle pagine, evidenziava i brani, scriveva annotazioni e quesiti sui risguardi e sui margini. Per Elvis leggere non era un’attività passiva. Ogni libro era la promessa di una nuova avventura, un modo nuovo di vedere le cose». Già, Elvis era troppo irrequieto per poter essere definito un intellettuale, ma era una persona attenta, curiosa, che cercava la ragione delle cose. La sua mente eclettica lo ha portato ad avere mille interessi, a fondere tra loro in maniera originale stili musicali diversi, ma, soprattutto, gli ha permesso di avere una visione della vita al di là di ogni stereotipo.
Accidenti, non ce ne eravamo accorti, così persi nei nostri pensieri!!! Nella stessa stanza sono esposte anche alcune jumpsuits ed altre suppellettili e noi le fotografiamo tutte. Prima che ce ne accorgiamo il tempo a nostra disposizione è scaduto. Le altre persone che hanno iniziato insieme a noi il VIP tour sono già uscite e la giuda ci esorta a lasciare a nostra volta il locale. Così scappiamo via di corsa, ma un rumore ci fa voltare per l’ultima volta. E’ il tipico rumore che fa un foglio di carta quando viene accartocciato e buttato in un cestino. Ci giriamo e vediamo Elvis seduto alla scrivania che sta preparando il suo discorso per la cerimonia dei premi Jaycees: la sua gamba sinistra trema, lui si agita sulla poltrona e si tocca la fronte con la mano. Poi di getto scrive la frase:”Ogni sogno che ho fatto si è avverato cento volte”. Anche il nostro qui a Graceland si è avverato, ma questa è un’altra storia……

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