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Vecchio 25-08-2006, 15:22
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MISSCLAWDY MISSCLAWDY Non in Linea
Elvis Golden Fans
 
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Predefinito Re: intervista a Kathy Westmoreland


Non eri proprio una fan di Elvis prima di lavorare con lui, vero?
Bè,ecco..in qualche modo ho già risposto a questa domanda.in breve , no..non ero una fan.non avevo veramente colto il suo genio fino a che non l’ho visto dal vivo,e durante quel primo concerto che vidi mi fu detto di guardare bene prima che fossi salita sul palco con lui.ero stata chiamata all’ultimo momento per sostituire Millie Kirkham, e ero stata consigliata dagli altri per il posto. L’unico requisito per il lavoro era essere capaci di cantare su note alte e…cosa più importante…essere in grado di improvvisare, di seguirlo dovunque avesse deciso di andare in quel momento, musicalmente parlando. Mi si disse che avrebbe potuto chiamare una qualsiasi tra cinque o seicento canzoni, e che dovevo essere pronta a dare il mio contributo su ognuna, sia che conoscessi il motivo oppure no.
All’inizio è stato abbastanza impegnativo come responsabilità,e certamente avevo i miei dubbi sul fatto di esserne capace. Ero abituata a provare moltissimo le vocalizzazioni, le parti scritte, etc., ma questo si è poi rivelato uno degli aspetti più eccitanti nel cantare con Elvis!l’abilità che aveva di scegliere una qualsiasi tra centinaia di canzoni, eseguirla in diversi stili, a seconda del suo umore in quel particolare momento.
Qual’è stato il fattore più importante che ha contribuito alla decisione di andare in tour con Elvis ?
Penso che dovresti chiedermi cosa mi ha colpito maggiormente nell’andare in tour con Elvis?la cosa che ricordo di più è semplicemente che ogni concerto non era solo “un altro concerto” . Era un “happening”, se intendi quello che voglio dire.la reazione del pubblico durante i primi secondi in cui Elvis appariva sul palco , l’incredibile entusiasmo di queste persone si esprimeva nel modo in cui avevano atteso i per vedere l’uomo che adoravano da vent’anni . Poi , appena lui arrivava sul palco, gli applausi e le urla ti facevano pensare”questo potrebbe essere lo stesso suono che si sentirà il giorno della fine del mondo”.Un suono che ti sovrastava, flash accecanti che non smettevano mai per tutta la durata del concerto, e noi sul palco che potevamo sentire le emozioni della gente. La parola più vicina che riesco a trovare per descrivere la sensazione è “elettrizzante”. Così tanto che ci volevano ore dopo ogni concerto per calmarsi!
C’era così tanto scambio di energia tra il pubblico ed Elvis. È chiaro che c’erano altre cose riguardanti il tour che non erano così piacevolitaccare il mio telefono dovunque andassimo, perché arrivavano dalle 75 alle 100 chiamate durante il pomeriggio, mentre noi, dormivamo, e ognuna di queste qualcuno si spacciava per mio padre o mia madre. Di contro la mia famiglia non poteva raggiungermi se ci fosse stata un’emergenza.
Una cosa che adoravo era viaggiare in aereo , aereo che era a nostra disposizione , e muoverci di città in città , non ne avevo mai abbastanza di volare in quei giorni. Oggi però, insieme a ogni altro americano trovo fastidiosi i giorni in cui devo prendere l’aereo per volare di qua e di là, e in più il fatto di non essere su un aereo privato pieno di comodità(uno dei nostri aveva due stanza da letto, una col camino!),una pista da ballo e un organo, l’intollerabile inconveniente di sapere che potrei aspettare per eventuali ritardi, potrei perdere il bagaglio o perdere una coincidenza,mi rende l’idea di volare in aereo molto fastidiosa. Penso che sono stata molto viziata viaggiando con Elvis! Lui si assicurava che tutti noi avessimo le comodità di casa, che fossimo trattati come re e che ci fosse ogni cosa di cui avessimo bisogno. Non si dimenticava mai quanto era dura viaggiare ed esibirsi se si era esausti,quindi faceva qualsiasi cosa in suo potere per assicurarsi che stessimo il meglio possibile. Nonostante questo, era sempre molto stancante, e quando guardo indietro a quei giorni adesso mi chiedo come abbiamo potuto sopravvivere agli orribili orari e impegni , non importa quanto tutto fosse meravigliosamente organizzato per noi.



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