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Vecchio 04-08-2006, 11:44
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Predefinito Re: Intervista A Billy Smith

I tours

D. Il Dr Nick è la persona più famosa per essere stata accusata dei problemi di Elvis con i farmaci, ma era pieno anche di altri medici. Qual è la tua opinione sul Dr. Nick, buona o cattiva?

Billy: Il Dr. Nick ha cercato di aiutare Elvis. Elvis era una persona fortemente testarda, e, nella maggior parte dei casi, faceva esattamente quello che voleva fare. Secondo me il Dr. Nick era un buon medico.

D. Quando eri in tour con Elvis qual’era il tuo ruolo?

Billy: Principalmente fare compagnia ad Elvis e stare con lui. Negli ultimi anni, stavamo molto tempo solo io e lui. Ero della famiglia e la persona a lui più vicina. C’erano notti che passavamo ore e ore a parlare nella sua stanza. Solo io e Jo, con Elvis e Linda.

D. Elvis ti ha mai parlato della sua idea di fare tours oltreoceano? E’ stata un’occasione persa?

Billy: Certo, Elvis voleva andare oltreoceano e molto anche. Ma il Colonnello mise la cosa da parte.

D. Quindi, nel corso degli anni, il tuo rapporto con il Colonnello è cambiato ?

Billy: Qualcosa sì. Nei primi anni lo ammiravo. Aveva uno sguardo molto marcato e occhi azzurri incisivi. Lo sai teneva tutto sotto controllo. Quando sono diventato più adulto, mi sono accorto che le cose stavano cambiando tra Elvis ed il Colonnello. Iniziò a far pressione sui ragazzi, me incluso, per avere informazioni su Elvis. Io sono sempre piaciuto al Colonnello e anche la mia famiglia, ma la mia lealtà era sempre e solo per Elvis. Naturalmente conoscevo il Colonnello sin da quando ero un bambino.

D. Pensi che abbia fatto lavorare troppo Elvis?

Billy: Elvis voleva lavorare e se non aveva voglia avrebbe trovato qualche scusa per non farlo.

D. Di quali concerti hai un bel ricordo?

Billy: DiTutti!

Gli Ultimi anni

D. Andavi a trovare Elvis quando non lavoravi e seguivi tuo padre ammalato? Elvis poteva definirti della famiglia?

Billy: Sono sempre andato a trovare Elvis quando era a Memphis, nel periodo in cui mio padre era ammalato. Sono anche andato a vederlo a Las Vegas e come sempre parlavamo di tutto. Parlavamo come una famiglia e della famiglia. Suppongo, per il fatto che eravamo molto legati… Abbiamo sempre avuto in comune la famiglia. Per me, Jo ed i miei figli, Elvis era un modo di vivere. Al tempo era difficile, ma abbiamo avuto un sacco di opportunità che non abbiamo voluto prendere. Perché non erano adatte ad Elvis. Lo amavamo sentendoci parte del suo mondo. Ci sentiamo benedetti di essere stati con lui. E lui rimarrà per sempre nei nostri cuori.

D. Visto che eravate una famiglia, avete mai fatto in modo di parlargli della sua dipendenza dalle droghe? Cosa diceva?

Billy: Elvis non voleva parlare della sua dipendenza perché secondo Elvis, lui non aveva un problema e ti avrebbe fatto capire di farti gli affari tuoi. Avrebbe detto a tutti “So cosa è meglio per me”

D. Sai come mai Vernon non riuscì a fare smettere Elvis? Non credi che sarebbe stata l’unica persona che Elvis avrebbe ascoltato?

Billy: Io non so perché lo zio Vernon non ha cercato di fargli vedere la cosa, in un modo più duro e detrminato. Tutti abbiamo fatto del nostro meglio, ma quella volta Elvis non voleva cambiare niente. Era solo lui che poteva aiutare se stesso e non l’ha fatto.

D. Nel 1975, in ospedale Elvis si fece un lifting agli occhi. Pensi che questo abbia cambiato il suo sguardo ed è vero che tu hai cercato di dirgli che non era necessario?

Billy: Sì, Elvis se l’è fatto e Linda, Jo ed io eravamo all’ospedale con lui. E’ vero ho cercato di dirgli di non farlo. Non ne aveva bisogno, aveva un bellissimo sguardo. Perché non aumentare la perfezione? Anche i medici glielo avevano detto. Ma, lui volle farlo, e lo fece. Non credo che abbia cambiato molto il suo sguardo.

D. Elvis ovviamente aveva grande fiducia in te. Puoi raccontarci la storia di quando si è messo a letto con te e Jo per condividere i suoi pensieri?

Billy: A Graceland è venuto molte volte a letto con noi, quando passavamo la notte là, nella camera di Lisa Marie, o in hotel, quando eravamo in tour oppure nella roulotte di Graceland. Ritengo che avesse grande fiducia in me, come io in lui. Stavamo là tutti tre a parlare per ore di qualsiasi cosa del mondo! Qualche volta aveva incubi e veniva a cercarmi per parlare, e poi cadeva addormentato, con noi, nel nostro letto. E’ successo un sacco di volte, e noi non pensavamo niente di tutto questo. Mi sentivo bene quando diceva che aveva bisogno di me e che io stessi lì.

D. Quando si ascoltano i nastri delle sessioni della Jungle Room, Elvis qualche volta sembra felice e qualche volta giù di morale. Che cosa ricordi delle sessioni della Jungle Room?

Billy: Pensavo che le sessioni della Jungle Room fossero buone. Per una qualche ragione Elvis decise di suonare il basso in Blue Eyes Crying in the Rain e ricordo Elvis che rideva quando DJ Sumner fece quella bassissima nota su “Way Down”. Elvis si divertiva in quelle sessioni.

D. Come fu l’ultima vacanza alle Hawaii?

Billy: Era Marzo del 1977. Abbiamo passato un periodo splendido. Elvis sembrava divertirsi un sacco. Gli andò della sabbia negli occhi e gli venne un’infezione, così tornammo a casa prima del previsto.

D. Qual è la tua opinione sul libro di Red e Sonny “Elvis: What’s Happened”? Elvis te ne ha parlato e cerco di bloccarne la pubblicazione?

Billy: Ho letto il libro di Red e Sonny e dissi ad Elvis cosa c’era scritto. Ne era infastidito. Abbiamo parlato assieme del libro e non voleva che venisse pubblicato.
(Nota – per maggiori dettagli sulla reazione di Elvis al libro di Red e Sonny dovete leggere tutte i dettagli nel libro di Bill, Lamar Fike e Marty Lacker “Elvis e la Memphis Mafia)

D. Nell’ultima notte hai giocato a racquetball con lui e poi lui si sedette e suonò il piano. Era ‘Blues Eyes Crying in the Rain’ l’ultima canzone che canto al pianoforte. Era di buon umore?

Billy: Sembrava pigro e non nella forma migliore. Ha cercato di fare alcune cose e sentirsi attivo, ma non lo era realmente. Qualche volta Elvis era intrattabile, e questa volta era preoccupato per l’ imminente tour. L’ultima sera, Elvis, Ginger, Jo ed io siamo andati al racket ball e abbiamo fatto una o due partite. Era di ottimo umore, ma non è che giocasse veramente. Soprattutto cercava di battermi! Ci siamo seduti al piano, ed è vero ha cantato “Blue Eyes Crying in the Rain”. Scherzava e rideva. Siamo tornati a casa. Siamo saliti al piano di sopra con lui e lo abbiamo aiutato a mettersi a letto. Mi abbracciò e mi disse: “Ti voglio bene…. Buonanotte. Questo sarà un grande tour”

Ultima Modifica di hurt : 24-01-2009 08:49
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