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Vecchio 22-12-2007, 06:48
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Musica : Natale a suon di gospelDal 22 dicembre al primo gennaio saliranno sul palco dell'Auditorium formazioni corali e gruppi spiritual di Concita De Simone

Non c’è Natale senza gospel. Il genere nato dalla cultura afro americana è ormai la colonna sonora delle festività natalizie. E anche quest’anno il calendario degli eventi nella Capitale, dalle chiese alle sale da concerto, non si smentisce. A grande richiesta, visto il successo riscosso nelle passate edizioni, torna il Roma Gospel Festival. Iniziato in alcune delle chiese più belle di Roma, il festival, sotto la direzione artistica di Mario Ciampà, si è ampliato, spostandosi gradualmente al Parco della Musica. L’Auditorium ospiterà dunque da domani, sabato 22 dicembre fino all’1 gennaio alcune tra le migliori formazioni corali e gruppi di spiritual e gospel provenienti dagli Stati Uniti, che faranno vivere, con la loro profonda carica di gioiosa spiritualità, un Natale tra blues e devozione. Formazioni numerose, eleganti e, soprattutto, trascinanti.

Si comincia con The Inspirational Choir Of Harlem, guidato da Antony Morgan. Domenica 23 sono in programma i Sue Conway Victory Singers (nella foto), una formazione strepitosa che arriva da Chicago e vanta 20 anni di vita artistica, 350 concerti in Europa e collaborazione con artisti celebri della musica nera, compresa Gloria Gaynor.

Per il giorno di Natale l’appuntamento è pomeridiano, alle ore 18, con Joe Pace & Colorado Mass Choir. Sonorità moderne, ballate incantevoli, testi intensi e profondi fanno di questo rinomatissimo coro gospel un vero e proprio modello di testimonianza di fede e spiritualità in musica, che calzano bene con la festa odierna. Quando si parla di Joe Pace si parla di uno tra i più grandi interpreti di traditional & contemporary gospel. Compositore di talento, musicista, arrangiatore, nonché uno tra i più quotati produttori e talent-scout, Joe Pace, con ogni sua interpretazione colpisce dritto al cuore per la bellezza della sua musica, per la poesia dei suoi testi ma, soprattutto, per la forte ed indissolubile atmosfera gioiosa. In repertorio brani originali e standard.

Il 26 dicembre si torna al serale (sempre alle ore 21), con i Virginia Mass Choir, 12 elementi (ma in tutto sarebbero 200 e certe volte si esibiscono tutti insieme!) guidati da Earl Bynum. E poi ancora, il 27 Stevenson Clark & the Memphis Singers, un ensemble composto da un pianista e quattro sorprendenti voci provenienti da Memphis, nel Tennesse (la patria di Elvis Presley). Il 28 Donald Woods & His People: lui, uomo di notevole stazza (come nell’immaginario collettivo dei cantori gospel) è uno dei migliori talenti dell’area di Chicago e degli Stati Uniti e “la sua gente”, come chiama il suo gruppo, sono cantanti, tutti nativi di Chicago, che provengono da diversi generi e stili musicali; insieme offrono il meglio del gospel, jazz, r&b/soul e hanno cantato per diversi artisti, compreso Ray Charles. Il 29 Robin Brown and Triumphant Delegation, in cui la leader è considerata fra le migliori cantanti e pianiste della Georgia. Il 30 i Tony Washington Singers[7b], formazione che appartiene al un recente filone musicale, il “gospel & rhythm”, svincolato dagli stereotipi classici della musica di testimonianza e culto della cultura afroamericana, sintesi tra gli inni sacri della tradizione bianca e la matrice ritmica della musica nera dell’Africa.

Festival Gospel anche a Capodanno con il concerto della [B]New Orleans Gospel Night, alle 22, che replica anche il 1 gennaio alle 18. Si tratta di un’originale formazione composta da alcuni fra i migliori musicisti provenienti dai gruppi delle chiese battiste di New Orleans e della Louisiana, lo Stato considerato una delle zone dove maggiormente si è mantenuta viva e attiva l’eredità musicale gospel del sud degli States.

Con il gospel, giorni felici, insomma, anzi, come canterebbero queste formazioni, “Oh happy days”.

21 dicembre 2007
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