Discussione: Se La Sua Morte
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Vecchio 20-04-2007, 22:50
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Predefinito Re: Se La Sua Morte

Guardate, a questo punto, sono curiosa di sentire l'audio di quell'intervista.. perchè io non leggo nemmeno il tono sarcastico/ironico/di derisione ecc. Anzi! Leggo proprio il contrario. Sappiamo tutti che Buon compleanno Elvis è stato l'album che ha consacrato Ligabue tra i grandi (!?!?) della musica italiana... Le classifiche italiane del '96 dicevano che era lui il re. E Ligabue ha fatto il cd proprio pensando al solo ed unico RE del rock 'n roll: ELVIS PRESLEY. Quando un successo simile ti travolge ti poni inevitabilmente delle domande e cerchi delle risposte in storie, eventi o persone che ti possono dare qualche risposta. E, per come la vedo io, quando parla della morte di Elvis, in realtà Ligabue si sta chiedendo: "pensa se anche io morissi mentre sono seduto sulla tavoletta del cesso: dal primo posto in classifica, allo schianto col pavimento..." Insomma: dalle stElle alle stAlle... Nel suo discorso è centrale la casualità della Morte: nessuno può decidere come morire. Nemmeno se sei Elvis Presley, pieno di soldi, fama e chi ne ha più ne metta! Non a caso alla fine parla di "ironia della SORTE".. non è una frase fatta... Ligabue punta proprio l'accento sul DESTINO che fa della casualità la sua caratteristica principale.
Io la vedo così.. poi, mi rendo conto che potremo stare qui a discure per tutta la vita e restare tutti fermi nelle rispettive posizioni. E, visto che siamo un po' in OT, direi che è meglio accantonare questo discorso di interpretazione..

Per quanto riguarda ciò che ha scritto Enzo e la domanda posta da Hurt... mi trovo pienamente d'accordo su tutto. Solo che.. Elvis, rispetto a tutti gli altri artisti "bohemien" (definiamoli così) è stato l'unico ad avere un pubblico così variegato. Elvis abbracciava gli americani, TUTTI. Jim Morrison, Handrix, Cobain.. erano un fenomeno prettamente giovanile... Non rappresentavano certamente una nazione, come faceva invece Elvis. Viene da chiedersi se, per assurdo, Elvis fosse morto di overdose nel '57, prima della leva, quando era ancora ferocemente criticato per il suo carisma dalla critica dei BIG e dai BIG stessi (vedi il caro Frank Sinatra..), ma osannato dai giovani che vedevano in lui la forza di uno squarcio verso la libertà imprigionata dal bigottismo; viene da chiedersi, dicevo, se all'apice della sua carriera giovanile e con un pubblico di quasi soli giovani, sarebbe stato additato come drogato ecc ecc, come lo è adesso....
Il punto è: il pubblico. Il pubblico di Elvis era così variegato che gli altri artisti se lo potevano scordare un audiance così! Ma il porblema è che un pubblico simile c'è sempre fin quando sei alla vetta, ma se cominci a rovinare verso i piedi della montagna...son cazzi amari! Mi si potrebbe obbiettare che fino alla fine i concerti di Elvis erano sold-out anche se, magari, non meritavano di esserlo. Ma lì, il personaggio Elvis, era ancora vivo. E i vivi hanno la facoltà di parlare e di smentire. Quando sei morto, invece, hai ben poco da dire... e le persone perfide e vuote cominciano a tirar fuori la loro lingua biforcuta (vedi anche Albert Goldman). Ma la speranza di redenzione viene cmq dalla stessa parte dell'attacco. La speranza è che ciò che hai fatto, ciò che sei stato abbia toccato l'anima di qualche persona, che scatta all'attenti a difendere il tuo onore, la tua dignità, il tuo talento, il tuo essere. A dire, insomma: "Ti voglio bene e grazie per quello che sei stato, ora ci penso io a salvarti".

L'ho tirata lunga... e sono finita di nuovo OT... non so cos'altro dire, nè tanto meno trovare una conclusione sensata a questo sproloquio...
meglio mettere un punto e basta.
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