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Vecchio 14-01-2009, 20:29
Paolo80 Paolo80 Non in Linea
Junior Elvis Fans
 
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Predefinito Re: Elvis: speciale su OndaRock.it

Ciao Lisa, premetto che queste sono le MIE risposte, non quelle di Bianchi o quelle che immagino darebbe lui...

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Nella risposta alla prima domanda si legge:
"......Di lui si ricordano solo il terrificante kitsch dell'abbigliamento scenografico anni 70 e di Graceland (avendola visitata qualche anno fa devo confermare: il regno assoluto del peggior kitsch immaginabile da mente umana…)..."
Sul fatto che di Elvis si ricordino spesso e volentieri questi aspetti non c'è il minimo dubbio, ma ero convinta che fosse il "grande pubblico" a soffermarsi unicamente su di loro.
Beh, ma infatti qui Bianchi sta spiegando come mai il grande pubblico spesso non conosce Elvis. Non direi affatto che sta parlando della propria categoria...

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Per quanto riguarda l'abbigliamento scenografico - altrimenti dette jumpsuits - ritengo che sia caratteristica delle "star" presentarsi sul palco con costumi (in certi casi nel vero senso della parola) che diano un po' di verve al concerto.
Sicuramente non verrebbe gradita, ad esempio, Madonna che si presenta sul palco con la tuta da jogging o con il vestito semplice che magari usa per andare a fare la spesa; il gruppo dei "Kiss" forse non sarebbero stati tali se non si fossero dipinti la faccia; etc..etc... In poche parole, ritengo che quando una star si presenta sul palco per un concerto, il suo abbigliamento debba rientrare nei canoni dello "spettacolo", deve fare spettacolo anche con il suo abbigliamento.
Qui bisogna fare dei distinguo. L'abbigliamento più criticato di Elvis è quello dei primi anni '70. Erano gli stessi anni del glam-rock: David Bowie, i Kiss, New York Dolls, etc. Personalmente, ho qualcosa da eccepire anche sull'estetica di questi individui, secondo me a volte davvero eccessiva e troppo lontana dai canoni del rock and roll. Tuttavia, costoro vengono riscattati dal fatto che in quegli anni erano giovani. Elvis invece aveva ormai quasi quarant'anni... quindi l'eccesso era davvero eccessivo anche per altri versi.

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Riguardo a Graceland, posso pensare che il kitch si possa trovare nella Jungle Room, se così la sia vuole definire; ma altre stanze ordinarie come la sala da pranzo o la cucina non mi sembra abbiano nulla di kitch.
Mi chiedo, quindi, quanto l'essere prevenuti, avendo sentito per anni e anni le stesse cose, possa aver influito su questo giudizio?
Su questo non posso rispondere, perchè non ho vistato Graceland...

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In un'altra risposta:
".....A ucciderlo fu la perdita della popolarità: Elvis The Pelvis fu un prodotto della televisione e dello schermo molto più che della musica, quindi godette (e subì) una popolarità amorfa e inconoscibile, distantissima da quella "reale" e fisica della musica popular tradizionale: una popolarità che tanto rapidamente ti abbraccia quanto rapidamente ti abbandona....."
Forse non è chiaro a me in che senso "Elvis fu un prodotto della televisione più che della musica" e, quindi, non capisco in quale modo possa essere stato abbandonato dalla popolarità televisiva, che sarebbe divenuta causa della sua "distruzione" come artista, quando si sa che Elvis durante gli anni 70 ebbe ben poco a che fare con la TV, in quanto visse praticamente sul palco, regalando ai fans oltre 1000 concerti tra Las Vegas e oltre 100 città degli USA, facendo il tutto esaurito fino all'ultimo concerto del 26 Giugno 1977 ad Indianapolis.
Questo è vero, ma ricordiamo anche che in tutto il resto del mondo (esclusi USA) la popolarità di Elvis fu solo ed esclusivamente televisiva. "Alhoa From Hawaii" del '73 detiene ancora oggi (credo) il record del pubblico televisivo mondiale... insomma, dire che "Elvis durante gli anni 70 ebbe ben poco a che fare con la TV" mi sembra davvero un'esagerazione nel senso opposto.


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Poi arriviamo al piatto forte :
"....Elvis è arrivato a ricoprire un ruolo che sfiora la religiosità unicamente per la stupidità/ingenuità del popolo americano. Il discorso potrebbe esser applicato a mille altri fenomeni para-religiosi, dalla madonnina piangente di Civitavecchia a Padre Pio, per restare a casa nostra. Sono fenomeni d’isteria di massa, paradigmi della debolezza/forza di una cultura e di un popolo interessanti da studiare sociologicamente, ma quasi irritanti, nel nostro caso, se applicati all’ambito musicale...."
Non mi voglio addentrare in meandri religiosi perchè questa non è la sede più adatta; volendo cmq esprimere un'opinione ritengo che paragonare Elvis a Padre Pio sia un po' esagerato; ed etichettare persone come Padre Pio solamente come frutto di isteria di massa...sia decisamente oltre le righe.
Su questo sono in totale disaccordo con Bianchi. Ritengo che il "culto" di Elvis sia un fenomeno estremamente interessante, degno di studio approfondito, e non vedo il motivo di dare giudizi di valore.
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