Discussione: Una giornata a Tupelo
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Vecchio 11-03-2011, 17:52
Ariadne Ariadne Non in Linea
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Predefinito Re: Una giornata a Tupelo

Ciao Nella, che ti dicevo in un' altra occasione a proposito delle anime "sintonizzate" tra loro? Ancora una volta siamo in sintonia. Tu mi chiedi di proseguire il mio racconto e io ti accontento.....



Guardando fuori dal finestrino non vediamo altro che una fila ininterrotta di boschi. Ogni tanto c’è un cartello che indica la vicinanza di qualche centro abitato e un distributore di benzina. Nient’altro. Abbiamo la possibilità di constatare con i nostri occhi che in certe zone degli Stati Uniti la densità di popolazione è piuttosto scarsa. Il traffico è pressoché assente. Per km e km ci siamo solo noi sulla strada e questo conferisce al viaggio un carattere ancora più surreale. C’è poco a distrarre la nostra attenzione, così ci immergiamo completamente nei nostri pensieri. E facciamo una considerazione: due persone che abitano dall’altra parte del pianeta si trovano su un taxi diretto in una sperduta cittadina del Mississippi solo perché circa 60 anni fa da qui è partito per Memphis un bambino con una valigia piena di sogni. La vita, a volte, unisce le persone per vie completamente inaspettate. Non è troppo difficile immaginare cosa può aver provato quel bambino durante il viaggio. Sicuramente aveva grandi speranze per il futuro, un po’ di paura per le incognite che avrebbe dovuto affrontare, e anche, perché no, qualche rimpianto per il mondo che si lasciava alle spalle. Quello che non riusciamo a mettere a fuoco, invece, è il nostro stato d’animo. Cosa stiamo andando a cercare ? Cosa ci aspettiamo di trovare ? Forse vogliamo raggiungere il luogo in cui la magia ha avuto inizio per poterne essere messi a parte anche noi. O forse vogliamo semplicemente capire quanti dei sogni di Elvis sono anche i nostri per poterli realizzare, come ha fatto lui….
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