Discussione: Frammenti di Memphis
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Vecchio 08-04-2011, 08:45
Ariadne Ariadne Non in Linea
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Predefinito Re: Frammenti di Memphis

E’sorprendente come lo stesso avvenimento che ha cambiato radicalmente la vita di un singolo individuo abbia cambiato per sempre anche il mondo intero. Non capita spesso, non capita a tutti, eppure a Elvis è successo. L’8 Luglio del 1954 quando è iniziato sembrava un giorno come tanti, ma non lo è stato affatto. Non dopo che un giovane aspirante cantante ebbe ricevuto una chiamata al telefono. Era il proprietario della Sun che gli annunciava una notizia strepitosa: il disco che avevano inciso la domenica precedente sarebbe andato in onda quella sera stessa sulla WDIA. Il ragazzo trascorse il resto della giornata in preda ad una forte agitazione (finalmente c’era arrivato, aveva raggiunto il suo scopo. Il suo sogno sarebbe decollato? O l’avrebbe visto morire prima ancora di avere il coraggio di confessarlo apertamente anche solo a se stesso?). Per un po’ fece anche finta di niente, ma arrivata la sera, fu colto dal panico. «Sintonizzò la radio e ci disse di lasciarla su quella stazione» raccontò sua madre Gladys, « e poi se ne andò al cinema. Penso che fosse troppo nervoso per restare ad ascoltare». L’insicurezza di Elvis aveva avuto il sopravvento, come noi sappiamo che accadrà spesso anche in futuro: «Pensavo che la gente avrebbe riso di me» confessò più tardi ad un giornalista, «qualcuno ha riso e qualcuno sta ancora ridendo suppongo». Se solo avesse immaginato che la sua voce stava per scuotere il mondo intero!!! Era l’inizio di un terremoto che avrebbe destabilizzato la società colpendola nelle sue fondamenta. Niente sarebbe più stato come prima. Sam Phillips l’aveva intuito, e anche lui era in trepida attesa, da solo nel suo studio, con la fronte madida di sudore. Quando That’s All Right (Mama) venne trasmessa da Dewey Phillips (forse il più famoso dj di Memphis) suscitò subito un forte clamore. Gli ascoltatori si domandavano chi fosse a cantare, se un bianco o un nero. La canzone venne rimessa più volte, su richiesta, quella sera, e nei giorni successivi fu sicuramente il pezzo più ascoltato in città. Sebbene il programma di Dewey avesse un pubblico prevalentemente di colore, non tardò ad emergere anche un’audience bianca di cui Sam aveva sempre sospettato l’esistenza: finalmente avevano la possibilità di fare un tipo di musica che andasse al di là delle barriere razziali e coinvolgesse tutti, bianchi e neri. Certo, le difficoltà erano enormi. La società era ancora fortemente divisa, ma i tempi erano maturi per il cambiamento, e la nuova musica che stava nascendo (Dewey era perplesso: non sapeva dove sarebbero andati a parare con ‘quella cosa’: non era musica nera, non era pop e neppure country. Lo stesso Sam aveva dovuto ammettere, facendogli ascoltare il pezzo, che si trattava di qualcosa mai sentito prima) avrebbe dato un notevole contributo all’abbattimento delle barriere.



Ancora foto di Beale Street...
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