Discussione: Frammenti di Memphis
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Vecchio 19-04-2011, 09:47
Ariadne Ariadne Non in Linea
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Predefinito Re: Frammenti di Memphis

C’è un numero considerevole di gente con cui Elvis ha lavorato, o comunque ha avuto un qualche tipo di rapporto, che è rimasta profondamente segnata dall’incontro con lui. Per i musicisti che hanno partecipato alle sue sessions di registrazione si è trattato, addirittura, di vivere un sogno. David Briggs, che suonò per la prima volta con lui nel 1966 ricorda:« Avevo fatto un tour con i Beatles insieme a Tommy Roe, ma Elvis era tutta un’altra cosa». Ad intimorire non era solo la sua indiscutibile professionalità, ma anche la sua straordinaria presenza fisica, soprattutto dopo che la fama di cui godeva cominciò a crescere a dismisura. «Era diverso da tutti gli altri» ha confessato Boots Randolph, «sembrerà ridicolo dire che aveva una specie di aurea intorno, ma non saprei come altro chiamarla». Unanimi le testimonianze riassunte dalle parole di Tony Brown:«Quando lui arrivava si sentiva l’eccitazione nella stanza. La cosa stupenda era che questo non succedeva quando Elvis era nella stanza, ma quando era nell’edificio!! Cominciavi a sentirti attraversare dai brividi. “E’ arrivato nell’edificio!! Entrerà nella stanza!! Entra nella stanza! E’ nella stanza! Eccolo!” Non sto esagerando. Era qualcosa di speciale. Mi emoziona sempre». Probabilmente negli anni settanta ha contribuito parecchio alla suggestione generale il fatto che Elvis si presentasse in studio indossando un mantello e un bastone con il manico a forma di testa leonina con occhi rosso rubino, come una specie di Dracula. Così come colpiva profondamente il modo di registrare del cantante, che si contorceva sul pavimento in posizione fetale cantando “If I Can Dream”, o saliva in piedi sul piano per interpretare “Love Letters”. A lasciare un segno indelebile nella memoria dei presenti, però, era soprattutto la straordinaria capacità di Elvis di mettere a nudo la propria anima mentre cantava. JD Summer, il leader degli Stamps, in un’intervista del 1985 ha detto:«Paragono sempre il modo di cantare di Elvis al gesto di strizzare le ultime gocce d’acqua da uno straccio bagnato. Anche lui aveva la capacità di spremere ogni singola goccia di emozione da ogni parola di ogni verso di qualunque canzone».
E’ qui che la leggenda ha avuto inizio, negli studi di registrazione della Sun. E’ qui che per la prima volta è stata ascoltata la voce che ha rivoluzionato il modo di cantare e di sentire la musica, è qui che per la prima volta è stata ascoltata la voce in grado di far vibrare le anime come nessun altra. Entrando alla Memphis Recording Service ci rendiamo conto del fatto che, quando Elvis arrivò, davvero il mondo divenne un posto diverso.


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