Discussione: Change of Habit
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Vecchio 03-09-2006, 19:03
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Utente Gold
 
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Predefinito Re: Change of Habit

Hoppa!
Sono reduce dalla visione del mio primo film di Elvis: "Change of Habit" (sì, lo so...ho avuto un approccio da gambero..). Cmq, una riflessione personale su questo film:
E' una pellicola piena di idee buone, peccato che non ne sviluppi nemmeno una. Pone svariati tematiche forti: dai problemi sociali, come la parità razziale tra neri e bianchi e l'emancipazione della donna (particolamente evidenziati e scottanti dagli anni '60 in poi),a quelli di matrice spirituale, con suore in crisi che vacillano a seguire la loro vocazione (e qui posso solo commentare con un: BUONGUSTAIE!). Questi argomenti fanno sì che il film acquisisca una veste quasi nobile. Ma alla fine della pellicola ci si rende conto che quell'abito è, in realtà, solo uno straccio ben rattoppato: solo un contesto per far agire i personaggi, i quali, purtroppo, mancano di caratterizzazione. Il tutto quindi si riduce ad una banale storiellina.
Vedendolo in lingua originale (ovviamente), ho potuto valutare con più precisione l'abilità attoriale di Elvis. Devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa. Sono sicura che se avesse preso ALCUNE lezioni di recitazione TEATRALE (non cinematografica) sarebbe potuto essere un GRANDISSIMO attore. Poi...ovviamente lui è da infarto e mi chiedo come le attrici potessero sopportare il suo sguardo senza svenire...
A parte qeusto, se è vero che questo è considerato il film più maturo di Elvis degli anni '60 (..non oso immaginare gli altri, per altro ancora di visionare, quindi non li critico a priori), si capisce perchè Elvis fosse frustrato e depresso mentre frequentava Hollywood... Lui era il massimo e lo desiderava anche nella qualità dei film. Peccato che QUALCUNO (non faccio nomi, vi dico solo che comincia per "Colonnell" e finisce per "o") non l'abbia MAI capito...DANNAZIONE!
Tuttavia, è un film assolutamente godibile. Da vedere se si ha voglia di qualcosa di non impegnativo.
Da segnalare la scena della "cura by John Carpenter" della bambina autistica: toccante, anche se il montaggio rovina un po' il pathos che si viene a creare...
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