Visualizza messaggio singolo
  #4  
Vecchio 12-09-2006, 10:38
L'avatar di  MISSCLAWDY
MISSCLAWDY MISSCLAWDY Non in Linea
Elvis Golden Fans
 
Data Registrazione: 03 2005
Locazione: Memphis
Messaggi: 2.804
Predefinito Re: Recensione If I can Dream by Larry Geller

Marzo 1977 – HAWAII- ULTIMA VACANZA
Tutti non vedevamo l’ora di goderci questa vacanza. Sembriamo tutti più vecchi di quanto non siamo.In totale siamo 38: che famiglia che ha adottato, Elvis!
Tutti sperano che Elvis approfitti di questa occasione per rimettersi in forma, mangiare meglio e fare movimento.”
Larry racconta che Elvis giocò anche a football, dopo moltissimo tempo che non giocava più; stranamente, non esponeva mai al sole il suo corpo (o forse non era poi così strano…): non importa quanto facesse caldo, indossava sempre la giacca della tuta, cappello di spugna e occhiali.
Durante questo viaggio , Elvis parla con Larry , e ribadisce quanto aveva sostenuto pochi mesi prima: “Larry, è il momento di cambiare: ci vuole nuova linfa, le cose stanno stagnando. Voglio sbarazzarmi del Colonnello. Non dirlo a nessuno Larry, ma quando torno molte cose cambieranno..e , amico, non sarà solo lui a doversene andare..non voglio più la Memphis Mafia intorno. Ne ho abbastanza delle gelosie, delle lotte tra di loro. So chi sono i miei veri amici.Voglio vivere una vita diversa.Voglio un cambiamento drastico. Papà me ne parla da tanto tempo.Questo lo renderà davvero felice. Pensa che troppe persone si siano approfittate di me”

31 MARZO 1977
Mancano quattro serate alla fine del tour . Elvis sta molto male e,dopo aver chiamato il dr. Nick, chiama Joe e dice che cancellerà il resto del tour. Larry decide allora di rivelargli quello che aveva saputo da alcuni fans, che il libro di Red e Sonny sta per uscire, che non è più una finzione, ma a fine estate il libro uscirà. Alcuni fans avevano consegnato a Larry degli stralci del libro, trovato a New York in anteprima. Larry è molto combattuto sul da farsi , anche perché nessun altro si è preso, fino a quel momento,la responsabilità di dare la notizia ad Elvis.
Alla fine Larry decide di dirlo ad Elvis. Elvis cancella il resto del tour e lo comunica a Tom Hulett che, anche se non lo sa ancora, è il probabile sostituto del Colonnello; poi manda via tutti e si mette a piangere: “Larry,sto male! Le gambe mi cedono.Guardami le mani : stanno tremando” A quel punto cade in ginocchio e Larry allora lo aiuta ad alzarsi e dice:” Tom ha ragione. Devi farti ricoverare. Hai bisogno di aiuto. Adesso. E la devi smettere con tutte quelle maledette medicazioni! Ti stanno uccidendo!” Larry poi gli spiega che il motivo per cui gli aveva detto del libro era perché gli voleva bene , perché si parlava della sua vita e lui doveva saperlo. Elvis ci mise qualche giorno a metabolizzare la cosa ma poi capì e accettò quello che Larry aveva fatto.
Non c’è dubbio che molte cose si sarebbero potute fare per bloccare l’uscita del libro : se solo gli avvocati avessero chiesto di visionare una copia del manoscritto e avessero contestato le parti false, chiedendo una documentazione alle guardie del corpo, il libro non sarebbe mai potuto uscire. Ma nulla fu fatto .Qualcuno dell’entourage scherzando disse: “Scommetto che Parker ha acquistato una parte dei diritti del libro!”

20 MAGGIO 1977
Ero da solo, e aspettavo nella suite di Elvis che lui uscisse dalla stanza da letto. Improvvisamente arriva il Colonnello, entra e mi chiede:”Dov’è?” . Faccio cenno che è in camera da letto e gli dico che vado dentro ad avvertirlo che lui è arrivato.
“No, vado dentro io” risponde il Colonnello . Spalancò la porta della stanza da letto e, prima che la chiudesse, riuscii a cogliere una visione di ciò che stava avvenendo in quella stanza: C’era il dr. Nick inginocchiato davanti al letto , che lavorava sul corpo privo di conoscenza di Elvis per cercare di farlo riprendere. Continuava a immergere la testa di Elvis in un secchio pieno di acqua e ghiaccio. Occhi chiusi, mascella aperta, Elvis sembrava in coma. Lo sentii gemere debolmente. La porta si chiuse di botto.
Dopo meno di due minuti il colonnello uscì dalla stanza sbattendo la porta. Mi guardò fisso negli occhi e mi disse: “L’unica cosa che conta è che stasera sia sul palco. Niente altro importa!” Non ci potevo credere. L’unica sua paura era che Elvis non facesse lo spettacolo? E non gli importava niente di Elvis? Ingenuamente avevo pensato che vederlo in quello stato gli avrebbe provocato qualche reazione. Mi sbagliavo.
Dopo mezz’ora Elvis si era ripreso ed andai in camera da letto. “Larry,perché lo hai fatto entrare?” io risposi: “Gli ho detto di aspettare che ti avessi avvisato , ma mi è passato davanti ed è entrato.”
Elvis era furioso: “Non mi importa ,chi si crede di essere?Questo è il mio fottuto gioco, non il suo! Non può portare qui il suo culone ed entrare in quel modo, manager o no.Questa è la mia stanza. “
A quel punto l’idea di farsi ricoverare nuovamente in ospedale era fuori discussione per Elvis.”
Rispondi Citando