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Vecchio 30-12-2010, 13:20
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Predefinito Re: Intervista al Dr. Nick - 2010

Che strane sensazioni….ho letto due volte per poter fissare meglio le mie impressioni: se consideriamo il dottor Nick sincero qualcosa in più si chiarisce e alcuni dei nostri dubbi possono essere dipanati.Ma il fatto che volutamente o incosciamente l’intervistato continua a far richiamo al suo libro mi fa pensare.

E’ pur vero che se in una intervista si svela troppo nessuno compra più il libro pubblicizzato(…e allora ricade anche lui in bieco arrivismo?), ma oramai, visto che afferma che sta andando bene,cos’ha da perdere? Non ci resta che comprare il suo libro per sapere oltre (sperando in una traduzione).

Mi sembra di aver capito che il dottor Nick esclude categoricamente che i farmaci da lui prescritti (o anche da qualcun altro) possano essere stati causa di morte,anche se a quei tempi non si conoscevano ancora gli effetti collaterali degli stessi. Io non ho conoscenze mediche e farmacologiche, però posso dire che quando si sta male si è disposti a tutto( intendo assunzione di qualsiasi farmaco) pur di poter star meglio, a maggior ragione quando si deve far fronte ad impegni inderogabili. Per cui non biasimo il comportamento di Elvis che, se pur sapendo i rischi, testardamente ha assunto quei “farmaci” proprio perché dati a lui come “ farmaci “ sinonimo di guarigione.

Mi dispiace sentire come elenca le patologie di cui Elvis era affetto, come se facesse la lista della spesa.E mi arrabbio nel constatare che nessuno gli abbia dato un timeout,magari anche spaventandolo senza mezze misure.(…mi auguro che nel libro ci sia qualcosa a riguardo)

Alla fine penso che mettere il dottor Nick nella lista dei buoni o dei cattivi non serve a nulla; riconosco che non deve essere stato facile essere medico curante di Elvis né tantomeno affrontare il “dopo Elvis”specie durante le cause giudiziarie. Voglio credere che il dottor Nick, in qualità di medico, sia rimasto fedele al giuramento di Ippocrate specie nei qui riportati commi della versione antica:

Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio.

·In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.

·Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell'esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili.

·E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell'arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro.]
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