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Vecchio 17-08-2007, 15:47
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Da Gazzetta del Sud, 17/08/07.

Il mito americano di Elvis Presley

Come lo fu per Marthin Luther King o JFK Kennedy, Marilyn Monroe o John Lennon, la morte precoce è senz'altro uno degli elementi che porta una persona alla dimensione di Mito. Ma a trent'anni dalla morte, nel mito che accompagna Elvis Presley c'è qualcosa in più. Altrimenti è impossibile spiegare per quale motivo almeno cinquantamila persone abbiano sentito in questi giorni i 40 e passa gradi di Memphis pur di rendergli omaggio.
Volevano essere presenti là dove è morto, trent'anni dopo. Elvis the Pelvis cessò fisicamente di vivere il 16 luglio 1977(sic). Attacco cardiaco dovuto all'uso di droghe e alcool. Da quel giorno lui, che era già leggenda, è diventato mito, e Graceland, in Tennessee, è diventata per gli americani (e non solo) una sorta di "Mecca del Rock" dove da anni migliaia di persone si recano. Per nostalgia, gratitudine, affetto. Perchè?
Lo hanno fatto in sessantamila nell'ultima settimana, e a migliaia soprattutto ieri, giorno dell'anniversario. In un caldo rovente si sono messi in fila, spesso con una candela in mano, per mettere un fiore, per dedicargli un pensiero, per lasciargli un messaggio sulla tomba. Perchè? Perchè la sua casa-museo di Memphis è la più conosciuta d'America dopo la Casa Bianca? Perchè l'emozione collettiva che ancora accompagna Elvis Presley è ancora così impressionante? Non è spiegabile solo con il fatto che Elvis morì presto. La risposta può essere nell'interpretazione che altri grandi hanno dato di lui. Perchè <<prima di lui non esisteva niente>> aveva detto a suo tempo John Lennon. Perchè Elvis fu, cioè, il primo a "rompere" col passato, il primo a liberare col suo rock, con quei suoi movimenti sensuali del bacino e con quella sua voce profonda un sentimento che - evidentemente - era dento migliaia di persone e che non riguardava solo la musica. Riguardava un modo di stare al mondo. Quel "modo", quel "sentimento", dopo di lui è sfociato nella musica dei Beatles e nel successivo, rivoluzionario Sessantotto.
<<Elvis è stato la più grande forza culturale del XX secolo>> aveva detto di lui a suo tempo il compositore americano Leonard Bernstein. <<Perchè ha messo il 'beat' in tutto: nella musica, nel linguaggio, nei vestiti. Una rivoluzione>>. Elvis ha anticipato tutto ciò. Partendo dal soul, dal blues e dalla musica country, le ha miscelate e ha creato un nuovo genere, il Rock.
In occasione del trentesimo anniversario della morte di Elvis Presley, Raidue ha realizzato uno speciale dal titolo "Elvis il mito, vita, morte e miracoli di un re", in onda stasera alle 23:10. La struttura del programma è costituita da materiale di repertorio e interviste tratte dall'Ed Sullivan Show ma non mancheranno le testimonianze, fra cui quelle di Bono degli U2, Bob Dylan, Keith Richards.
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