Discussione: Una giornata a Tupelo
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Vecchio 22-03-2011, 07:49
Ariadne Ariadne Non in Linea
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Predefinito Re: Una giornata a Tupelo

L’ultima area del museo è dedicata ai ricordi personali di Janelle McComb, amica della famiglia Presley e autrice della poesia che Elvis regalò a Lisa Marie per il suo terzo compleanno. Secondo il racconto della stessa Janelle, il cantante rimase così colpito dalla composizione da bagnare con le proprie lacrime lo scritto. Provando ad asciugarlo, la macchia d’inchiostro si allargò ancora di più e così si scusò con lei:«Mrs. McComb, temo di aver rovinato il suo lavoro». Ma la poetessa rispose:«No, tutt’altro:queste lacrime un giorno avranno un grande valore!». Sicuramente lo hanno per Lisa. Non possiamo fare a meno di pensare a ciò che Priscilla ha confessato di aver provato quando scoprì di essere incinta: rimase delusa, perché vedeva la gravidanza come un ostacolo alla realizzazione dei loro sogni. «In quelle condizioni, sapevo che tutti i progetti di viaggio avrebbero dovuto essere rimandati……Io volevo veramente passare almeno un anno da sola con Elvis senza responsabilità né obblighi». Per questo prima di sposarsi aveva pensato di prendere la pillola, ma il futuro marito si era opposto categoricamente alla cosa. Quando annunciò ad Elvis di essere in stato interessante, pensò che in lui affiorasse la sua stessa confusione, «invece rimase estasiato….e sentì immediatamente il bisogno di dirlo a tutti». Per sua stessa ammissione, la donna valutò la possibilità di abortire abbandonando però, alla fine, tale proposito. Elvis «non fece nessun commento, solo un sorriso di approvazione; mi teneva stretta tra le sue braccia mentre piangevo». La notizia del lieto evento divenne presto di pubblico dominio. «Questa è la cosa più importante che mi sia capitata» annunciò Elvis ai giornalisti, vincendo una volta tanto il suo naturale riserbo. «Quando Priscilla mi ha dato la notizia in un primo momento non riuscivo neppure a muovermi. Poi ho cominciato a capire che quello era il vero significato del matrimonio». Dette da un uomo che si è sempre mostrato recalcitrante all’idea di sposarsi e che sette mesi dopo le nozze ha proposto alla moglie incinta di vivere separati per un po’ allo scopo di fare chiarezza nei loro sentimenti, queste parole sono particolarmente illuminanti. E rimandano alla disperazione che il cantante ha provato una volta venuto a sapere che, dopo l’effettiva separazione da Priscilla avvenuta agli inizi degli anni ’70, la sua ex moglie era andata a vivere con il suo amante. Non riusciva proprio a darsi pace. Mike Stone era alla base di tutti i suoi problemi e ora stava cercando di prendergli anche la figlia. Era stato lui, infatti, a convincere Priscilla a limitare le visite di Lisa al padre, con la scusa che Las Vegas non fosse un ambiente adatto per una bambina di 5 anni. E questo Elvis non poteva proprio perdonarglielo. Forse Stone aveva ragione, obiettò Red una volta, ma il cantante gli si rivoltò contro. Possibile che nessuno capiva? Come poteva lui accettare che la piccola Lisa dormisse nello stesso letto con la madre e il suo nuovo compagno? Sebbene nel corso degli anni le abitudini di vita di Elvis e le sue condizioni di salute gli abbiano impedito di assumersi pienamente le sue responsabilità di padre (sembra che Lisa durante i suoi soggiorni a Graceland rimanesse per delle ore seduta sulle scale ad aspettare che Elvis si svegliasse per passare un po’ di tempo con lui), il rapporto con sua figlia non ha mai smesso di essere magico. «Erano estatici insieme», ha rivelato Jerry Schilling. E anche se Priscilla ha sempre rimproverato al suo ex marito di limitarsi a viziare Lisa con concessioni e regali, mentre a lei era riservato il compito ingrato di imporre regole e divieti (insomma a quanto pare spetta unicamente a lei il merito di aver educato), noi sappiamo che questo è vero solo in parte. Elvis ha lasciato molto in eredità a sua figlia semplicemente attraverso la sua testimonianza di vita. E Lisa, ce lo auguriamo di cuore, non dimenticherà mai le parole pronunciate da suo padre durante un’intervista del 1962. Al giornalista che gli chiedeva quale lezione avrebbe impartito a suo figlio qualora ne avesse avuto uno, Elvis rispose:«Credo che per me la cosa principale sarebbe trasmettergli il rispetto per i sentimenti altrui… qualsiasi cosa che gli impedisca di indurirsi dentro….(che possa) fare di te un essere umano migliore».


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